Cucina e Giardinaggio: Scopri le risposte dei nostri esperti
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Piante aromatiche: quali antiparassitari naturali usare?
Maria Vittoria di Italia chiede:
Buongiorno, vorrei sapere quali antiparassitari posso usare, per le piante aromatiche, che non siano tossici per l'uso delle stesse in cucina. GrazieRisponde l'espertoFabio Di Gioia
Salve gentilissima Maria Vittoria.
Tra i vari antiparassitari o preparati naturali non tossici, o comunque innocui per la salute dell’uomo, le ricordo che vi sono vari prodotti, da potersi autoprodurre tranquillamente in casa, come:
- Macerato d’ortica.
- Macerato d’equiseto.
- Infuso d’aglio.
- Soluzione di peperoncino.
- Macerato di tabacco e nicotina.
- Macerato di felce.
- Macerato di artemisia.
- Macerato di legno di quassio.
- Bicarbonato di sodio.
- Farina di mais.
Le ricordo che essendo prodotti naturali, hanno una bassissima persistenza e se utilizzati a scopo curativo, è necessario distribuirli cadenzando i trattamenti in più volte, nel caso le sue piante aromatiche vengano attaccate da parassiti.
Ringraziandola della domanda, le porgo i miei Distinti saluti.
Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche. -
Erba da campo regalata, è commestibile?
Salvo di Trapani chiede:
Salve, volevo sapere se riconoscete questo tipo di erba da campo spinosa. Mi è stata regalata da parte di un agricoltore che dice che è commestibile e la mangia da tanti anni. Volevo capire se si tratta di una delle tante erbe che seppur usate nell'uso alimentare rientrano in quelle classificate non commestibili. Grazie SalvoRisponde l'espertoKety Cialdi
Buongiorno Salvo,
a me sembra borragine e questo ne giustificherebbe l'utilizzo alimentare da parte di chi gliel'ha regalata. Uso alimentare, per altro, che io sconsiglio sempre se non si è assolutamente certi del tipo di pianta e della sua provenienza.Le auguro buona giornata
Kety Cialdi
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Cura del giardino: consigli per le varie fasi e i prodotti utili per buoni risultati?
Andrea di Brescia chiede:
Buonasera, Ho iniziato da poco a prendermi cura del mio giardino. Non essendo un esperto del settore ho provato a fare un po' di scuola su internet ma sembra che ognuno dica la sua. Sento parlare di concimi, fertilizzanti, solfati ferrosi, azoto, arieggiatura, ma non sono ancora riuscito a farmi una vera e propria idea dei processi di base da svolgere in primavera. Ciò che posso dire è che ho un prato abbastanza trasandato, ma comunque recuperabile, a tratti ricco di muschio ovviamente nelle zone d'ombra. Potreste per favore aiutarmi a capire le fasi e i prodotti necessari per ottenere buoni risultati? Ad oggi ho dato del solfato ferroso per il muschio e seminato le zone più "deboli". Grazie anticipatamente, AndreaRisponde l'espertoFrancesca Vernile
Salve Andrea,
la sua è una domanda da un milione di dollari! Scherzi a parte, diciamo che la risposta non è così breve, innanzitutto terrei a precisare che i prati perfetti a contorno delle ville sulle riviste sono complicatissimi da mantenere, questo semplicemente perché quella di una distesa verde monospecifica o comunque con poche specie, non è una condizione naturale se non in circoscritte situazioni ambientali. Nei nostri prati inevitabilmente arriveranno specie infestanti (motivo per cui si fanno diserbi selettivi annuali) e malattie, soprattutto fungine (trattamenti preventivi o induttori di resistenza), nonché sarà necessario nutrire tutta quella vegetazione in perenne crescita (concimazioni).Detto ciò, partiamo dall'inizio. Dando per scontata una corretta esposizione (all'ombra il prato non viene bene, c'è poco da fare), il terreno su cui si coltiva il prato deve avere determinate caratteristiche di base, in primo luogo essere drenante. Per questo motivo in presenza di terreni fortemente argillosi si consiglia di intervenire con opportuni ammendanti (sabbia, lapillo o pozzolana) prima di impiantare un nuovo prato, spesso si procede direttamente alla sostituzione dei primi 20 cm di terreno. Se il suo è un terreno poco drenante, le consiglierei di ripartire proprio da capo per non continuare ad avere insuccessi; se invece non lo è, le consiglio comunque di ammendare le zone più in ombra con presenza di muschio e riseminarle, è bene rimuovere alla base la causa del muschio piuttosto che intervenire costantemente con prodotti come il solfato ferroso.
Altra precisazione da fare: esistono molti tipi di prato suddivisi in due categorie, microterme (rimangono sempreverdi) e macroterme (vanno in dormienza, quindi ingialliscono*, a basse temperature); dal momento che non ha parlato di ingiallimento invernale immagino che il suo sia composto da microterme.
*E' su questi prati che ha senso effettuare trasemine a base di Lolium in autunno, così da avere un prato verde anche durante i mesi di dormienza delle macroterme. "Rinforzando" con il loietto singole zone scarne di prato a microterme si ottengono antiestetiche chiazze di colore diverso, sarebbe meglio allora distribuirlo su tutta la superficie. In ogni caso un prato di microterme in salute non dovrebbe necessitare di trasemine, qualora si rendesse necessario rinforzarlo è opportuno usare lo stesso miscuglio di sementi del prato e non il solo loietto.
Posto quindi un prato di microterme standard (Festuca arundinacea, Poa pratensis, Lolium perenne) le operazioni minime sono le seguenti:
- Taglio ogni 5/7 giorni durante la buona stagione; l'altezza di taglio è tra i 4 ed i 5 cm e non deve essere inferiore a 3,5 cm (è importante che la lama del tosaerba sia ben affilata altrimenti "strappa" anziché tagliare).
- Irrigazioni adeguate tenendo conto che in estate devono essere garantiti almeno 6 lt di acqua a metro quadro.
- 4 concimazioni annuali:
Fine inverno
Concime ad alto titolo di azoto (ad esempio NPK 27-0-14) preferibilmente a cessione mista, sia immediata che programmata fino a 2/3 mesi. L'azoto è il principale costituente dei tessuti vegetali e pertanto è indispensabile per la produzione di nuove foglie.
Fine primavera
Concime ad alto titolo di potassio (es. NPK 10-0-30). Il potassio favorisce l'irrobustimento dei tessuti vegetali rendendo il prato resistente ai principali stress estivi. La frazione azotata dovrebbe essere a cessione programmata così da sostenere il prato per i successivi tre mesi.
Fine estate
Concime ad alto titolo di azoto a cessione programmata.
Fine autunno
Concime ad alto titolo di potassio con frazione azotata a cessione programmata.
- Asportazione al bisogno del feltro (arieggiatura): in genere il feltro si forma dopo alcuni anni o a seguito di situazioni di stress che causano il disseccamento della vegetazione e il deposito dei tessuti morti sul terreno. Può essere eseguito prima delle stagioni di ripresa vegetativa, orientativamente marzo e settembre.
- Trattamenti preventivi antifungini: con prodotti naturali (es. a base di trichoderma), ogni 60 giorni tutto l'anno; con prodotti di sintesi (es. Propamocarb, Propiconazolo), secondo frequenza consigliata per i singoli principi attivi.
- Diserbi selettivi (manuali o chimici) al bisogno.
Un ottimo aiuto è dato poi dai biostimolanti, sia i prodotti a base di acidi umici e fulvici, che aumentano la fertilità del terreno rendendo più disponibili e assimilabili gli elementi nutritivi, sia quelli a base di alghe marine, che contengono elementi promotori della crescita ed utili alle funzioni vitali della pianta.
Sono consigliati trattamenti alternati in media ogni 30 giorni da marzo a dicembre.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi,
Buon giardinaggio!
Francesca Vernile
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Erba che sta ingiallendo: possibili cause e quali rimedi adottare?
Michele di Campobasso chiede:
Salve, ho dei problemi con il mio giardino. Premetto che abito in collina a circa 600 mt, su terreno pianeggiante; da qualche giorno noto che l'erba del mio parto tende ad ingiallirsi. In estate era bella verde e quotidianamente idratata, nei mesi da settembre a metà ottobre, visto anche le temperature un po' rigide e le precipitazioni, innaffiavo il prato solo la mattina un giorno si e due no, visto che il terreno restava abbastanza umido. Il problema che da metà ottobre ad oggi, visto l'intensificarsi delle precipitazioni, non innaffio più il prato; da qualche giorno noto che l'erba tende come ad ingiallirsi e un po' mi preoccupa. Ho eseguito anche dei lavori di manutenzione come scarificazione e pulizia foglie per mantenere il prato in forma ma come dicevo l'erba inizia ad ingiallirsi. Ho letto un po' in giro che esiste una particolare erba da prato che tende ad ingiallirsi nei periodi da dicembre a marzo per poi riprendere con i periodi caldi senza seccarsi. Allego delle immagini dell'erba e della semenza che utilizzo in modo da capire meglio di che erba si tratti visto che non ricordo il nome. Mi servirebbe capire se, visto il tipo di erba, ingiallisce per via del periodo, del freddo, ecc., o mi si sta lentamente seccando; nel secondo caso mi servirebbe sapere come risolvere il problema. Grazie mille a tutti per la collaborazione, SalutiRisponde l'espertoFabio Di Gioia
Salve gentilissimo Michele.
Il disseccamento che nota a partire dalla porzione apicale dell'erba del suo prato (come da foto allegate) è in questo caso dovuta a varie cause, come:
- Eccesso idrico
- Basse temperature
- Ristagno idrico e condizione di carenza di ossigeno nel suolo
Eccesso idrico
Questa condizione con il passare del tempo crea una sorta di marcescenza radicale che si manifesta specificatamente con l'insorgenza di un sintomo che è quello che si nota in foto, ossia il disseccamento della porzione apicale delle piante.
Evidentemente l'intensificarsi delle piogge di questo periodo, assieme alle basse temperature di questi ultimi giorni, hanno determinato l'insorgenza di questo fenomeno.
Basse temperature
Quando si abbassano le temperature, le erbe da prato, soprattutto quelle perenni, tendono ad andare in quiescenza invernale, manifestando il disseccamento fogliare che vede, ma mantenendo la porzione radicale integra e quindi pronta a favorire di nuovo la ripresa vegetativa in primavera.
Ristagno idrico e condizione di carenza di ossigeno nel suolo
Quando le acque di pioggia o di irrigazione, tendono a ristagnare per molto tempo nel suolo, non solo viene favorito lo sviluppo di agenti patogeni, specialmente fungini, che colpiscono la parte radicale delle piante e in particolare le Fusariosi, ma la permanenza dell'acqua nel suolo per troppo tempo scaccia l'aria dai pori del terreno.
Di conseguenza laddove ci deve stare l'aria, il poro del terreno è invece occupato dall'acqua che con l'andar del tempo crea condizioni di anossia (mancanza di ossigeno nel terreno), andando a provocare il fenomeno che si vede soprattutto se si tratta di suoli argillosi e pianeggianti, con tendenza al ristagno idrico.
Dopo aver fatto questa premessa, a mio avviso, l'ingiallimento che nota in parte può essere fisiologico, causato dal normale abbassamento termico, ma dall'altro sicuramente è patologico, ossia causato da un eccessivo ristagno di acqua nel suolo per molto tempo.
Per risolvere la problematica e quindi togliere il ristagno d'acqua nel suolo, se il suo terreno non è provvisto di fosse per la raccolta delle acque in eccesso o non possiede un'accurata rete drenante, è necessario che passi con uno strumento discissore o ripper, che attraverso delle lame perpendicolari, ha la funzione di operare dei tagli nel terreno senza ovviamente rivoltare il suolo stesso.
In questo si favorisce, da una parte una maggiore permeabilità del suolo e assorbimento dell'acqua, andando a togliere il ristagno idrico e dall'altra favorire un'accurato scambio gassoso e ossigenazione in profondità permettendo di allontanare tutti quei patogeni fungini (es. Fusarium) che si sviluppano proprio in condizione di ristagno idrico.
Ringraziandola delle domanda, la saluto cordialmente.
Dott. Fabio Di Gioia
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Conoscete qualche ricetta per merende o colazioni golose da preparare con frutti di...
Caterina di Meldola (FC) chiede:
Ciao a tutti. Amo cucinare... e soprattutto fare delle torte. Mi piacciono molto i dolci fatti con i lamponi e i frutti di bosco in generale e piacciono molto anche ai miei bambini. Dato che la prossima settimana cominceranno la scuola, vorrei sapere se conoscete qualche ricetta da preparare come merenda o colazione, li farete contenti... in giorni difficili senza dubbio! :) Grazie mille per l'aiuto.Risponde l'espertoConversazioni tra Orto e Giardino
Ciao Caterina,
i frutti di bosco sono buonissimi sui dolci! Allora, per quanto riguarda la colazione, secondo noi, puoi preparare delle semplici crostate di frolla: ad esempio prepara un guscio di pasta frolla alla vaniglia (puoi prepararlo anche la sera o il pomeriggio prima) e la mattina spalma un paio di cucchiai di crema di cioccolato fondente (la trovi anche già pronta visto che la mattina si è sempre di corsa) e guarnire con lamponi e mirtilli (semplice e sempre efficace).
È buonissima anche come merenda, magari invece della crema di cioccolato puoi fare una crema pasticcera leggera (con meno uova e con latte di mandorla) e guarnire con una pioggia di frutti di bosco misti (anche i ribes sono molto belli su questo tipo di torte).
Se no un'opzione molto semplice e golosa è fare un budino (sia al cioccolato che alla vaniglia) e poi cospargerlo con frutti di bosco.
Ultimo consiglio, cospargi sempre i frutti di bosco con dello zucchero a velo, ne basta pochissimo per dare un po' di dolcezza in più, che ai bambini (e ai golosi) piace.
Speriamo di esserti stati d'aiuto! A presto
Silvia e Jacopo
Conversazioni tra Orto e Giardino -
Quali ricette posso preparare con la cannella?
Paolo di Greve in Chianti chiede:
Buongiorno, sono un appassionato di cucina ed in particolare di aromatiche. Vorrei sapere se conoscete qualche ricetta estiva da preparare con la cannella, che io adoro. Grazie mille in anticipoRisponde l'espertoConversazioni tra Orto e Giardino
Ciao Paolo,
Anche noi siamo grandi appassionati di aromatiche e la cannella è certamente tra quelle che non può mancare nella nostra cucina! Ovviamente si abbina benissimo con tanti dolci, ma vogliamo proporti anche due abbinamenti per piatti salati!
Per questi ultimi, abbiamo provato la cannella in abbinamento al pollo e alle melanzane!
La ricetta per il pollo alla cannella è molto semplice: basta tagliare il petto di pollo a cubetti e cuocerlo in padella con poco olio. Poi potrai aggiungere la cannella (e se vuoi altre spezie), cuocendo poi per circa 20 minuti con aggiunta graduale di latte. Per le melanzane invece ti basterà affettarle e cuocerle in forno a 200° su una teglia oleata (circa 15 minuti). Alle melanzane potrai poi accompagnare una salsa alla cannella e miele: per prepararla dovrai mettere del brodo in un pentolino, unendo poi 4 cucchiai di miele, 2 di olio, la cannella e un pizzico di sale. Una volta ristretto il tutto otterrai una salsa, da versare sulle melanzane.
Per dessert ti proponiamo un crumble ai lamponi e cannella: per prepararlo, frulla mandorle e zucchero, poi versa il trito in una ciotola mescolandolo a farina, cannella in polvere e burro. Una volta ottenuto il composto, prepara delle ciotoline imburrate sul fondo: metti i lamponi come base e versa il composto alle mandorle e cannella. Il tutto va poi in forno per circa mezz'ora a 200°.
Se invece preferisci qualcosa di più fresco, puoi optare per un sorbetto alle mele e cannella: versa 1,5 litri di acqua in una pentola, aggiungi zucchero e cannella e fai bollire il tutto fino ad ottenere uno sciroppo abbastanza denso. Poi cuoci degli spicchi di mela nello sciroppo, fai raffreddare il tutto e poi frulla il composto, che va messo in gelatiera per 40 minuti. Da qui in poi, non ti resta che servire e gustare il sorbetto!
Troverai in rete le ricette più dettagliate, con tanto di dosi!
A presto!
Jacopo e Silvia
Conversazioni tra orto e giardino -
Devo organizzare un pranzo all'aperto: quale menù fresco e veloce preparo?
Cristiana di Milano chiede:
Cari Jacopo e Silvia, devo organizzare un pranzo all'aperto con amici. Potreste consigliarmi un menù fresco e veloce?Risponde l'espertoConversazioni tra Orto e Giardino
Cara Cristiana,
come immagino tu saprai già, noi giardinieri siamo sempre impegnati. Ma anche noi ogni tanto organizziamo cene e pranzi all'aria aperta con gli amici!
Se volete fare una cosa veramente chic e avete un po' di tempo, vi consigliamo di fare così.
Procuratevi un cestino per ogni coppia di ospite e chiedete loro di entrare in giardino e nell'orto e di cogliere quello che vorrebbero cucinare. Voi ovviamente li seguirete per consigliarli sugli abbinamenti e per controllare che non raccolgano le verdure acerbe!
Poi ritrovatevi in cucina e cucinate tutti insieme, vedrete che sarà molto apprezzato.
Se volete qualche idea da suggerire agli ospiti pensate ad alcune allegre bruschette con pomodori o crostoni di pane abbrustolito con formaggio spalmabile e carote passate in padella. Pasta con zucchine, limone e coriandolo o un'insalata con ravanelli, olive nere e cubi di feta.
A voi basterà comprare qualche ingrediente "extra" ad hoc e il gioco è fatto!
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Ma è vero che le ortiche sono commestibili?
Andrea di Terra del Sole (FC) chiede:
Buongiorno. Vivo sulle colline di Forlì, in un luogo in cui la vegetazione cresce rigogliosa e spontanea. Mi piace camminare e, durante le mie passeggiate nella Natura, noto spesso che intorno ai fossi o in zone particolari crescono abbondanti le ortiche. La mia domanda è questa: ma è vero che le ortiche sono commestibili?Risponde l'espertoConversazioni tra Orto e Giardino
Caro Andrea.
Rispondiamo alla domanda dicendoti: "certo che sì!!!". Le ortiche, che spesso infestano gli angoli più bui del giardino, sono davvero un ottimo alleato del giardiniere, sia nell'orto che, appunto, in cucina! Addirittura nella coltivazione dell'orto, le ortiche costituiscono un ottimo fertilizzante naturale.
Solitamente si raccolgono in primavera, prima che sviluppino i fiori e sono quindi ancora piuttosto tenere.
Per raccoglierle, magari durante le tue passeggiate in collina, ricordati sempre di armarti di guanti pesanti e cestino. Fa attenzione a prendere sempre le cime migliori e più vigorose. Ricordiamo a chi ha ortiche che crescono in giardino di non aver paura a a coglierle. Le ortiche, infatti, si propagano più attraverso le radici che attraverso i semi, quindi ne avrete sempre in abbondanza!
Come utilizzare le ortiche in cucina
Una volta raccolte, le ortiche vanno lavate velocemente sotto l'acqua.
Si possono aggiungere alle minestre: una delle minestre tipiche della nostra infanzia era la minestra di riso, patate e ortiche. Oppure potete usarle per farcire torte salate, polpette oppure essicate e frullate, per ottenere una farina con la quale fare degli gnocchi.
Importantissimo!
Le ortiche vanno sempre bollite o cotte, altrimenti non perdono il loro potere urticante (ahi ahi).
Sono disintossicanti, diuretiche e hanno un sapore neutro, simile a quello delle biete, quindi sono molto versatili.
Sappiamo che si possono fare anche delle tisane con l'ortica bianca, ma ancora non abbiamo provato! :) Aspettiamo i vostri feedback in proposito... se siete coraggiosi e amate sperimentare le nuove ricette.