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Piante acidofile: quali sono gli arbusti con fioritura più bella

Piante acidofile: quali sono gli arbusti con fioritura più bella

Le piante acidofile sono alberi e arbusti con la caratteristica di nascere e svilupparsi in terreni definiti acidi, ossia il cui PH è inferiore a 6,5. Oltre a tale gradazione il terreno diventerebbe basico e non sarebbe più un composito ideale per la coltura delle piante acidofile.

PRODOTTI CONSIGLIATI PER LA COLTIVAZIONE E CURA DELLE ACIDOFILE

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Tra le piante acidofile maggiormente inserite nel nostro quotidiano e anche più apprezzate, ci sono sicuramente le Azalee con le molte varietà, comprese in questa specie e le Camelie. Entrambi sono arbusti fioriti, molto apprezzati per i colori eleganti e vivaci, ma che, tutto sommato, necessitano di particolari accorgimenti per crescere e svilupparsi in modo sano e forte.

Ad esempio, le più comuni specie di Azalee, prediligono la coltivazione nel terreno ma molto spesso la troviamo nei classici vasi in terracotta: in questo caso si consiglia di utilizzare vasi di ampie dimensioni, proprio per lasciare alle radici della pianta massima ossigenazione.

La fioritura dell'Azalea è molto rigogliosa e ammalia con le sue tonalità che vanno dal bianco al rosa pallido, dal rosa acceso fino al viola, passando per composizioni cromatiche delicate che insolite, unendo insieme due colori. La bellezza e la salute di questa pianta è determinata anche dalla sua conservazione: è un arbusto che non ama il freddo quindi è necessario metterla a riparo nei periodi più rigidi.

Le azalee possono raggiungere anche dimensioni considerevoli, ma non necessitano di una potatura costante e regolare. Di grande aiuto invece sarà sicuramente l'utilizzo di concimi appositi.

Altra tipologia di pianta acidofila abbastanza comune nei nostri giardini è sicuramente la Camelia. La Camelia è un sempreverde che comprende oltre ottanta specie di alberi e arbusti. 

Quando la Camelia sboccia in tutto il suo splendore è possibile ammirare decine di fiori colorati su ogni pianta: i colori più comuni sono sicuramente il bianco, spesso sporcato con grande eleganza da un ricamo rosso o rosa, il rosa con numerose varianti e il rosso.

L'eleganza di queste piante acidofile passa anche attraverso la bellezza delle foglie, le quali si presentano di un colore verde intenso, brillante e luminoso.

Tali piante sono abbastanza diffuse anche nei nostri giardini e balconi, tuttavia è innegabile che necessitano di attenzioni addizionali per il loro corretto sviluppo a partire proprio dalla scelta del terriccio: in tal senso il fai-da-te per la composizione dello stesso potrebbe risultare dannoso perché metterebbe a rischio il naturale sviluppo della pianta.

In commercio è possibile reperire il terriccio dal corretto grado di acidità senza doversi preoccupare di miscelarlo ad altri composti.

Qualora invece già si abbia una pianta acidofila che cresca spontanea nel nostro giardino, è possibile verificare il PH del terreno al fine di migliorarne lo sviluppo.

Il modo più conosciuto è sicuramente l'uso della cartina tornasole, la quale va messa a contatto diretto con il terriccio ammorbidito in poca acqua distillata. L'uso dell'acqua distillata è da preferire rispetto all'acqua comune perché priva di componenti aggiuntive (quali i sali minerali) che potrebbero alterare il PH del terriccio.

La componente acqua diventa importante, anche per l'idratazione delle piante acidofile: innaffiare queste piante con acqua con un alto contenuto di calcare (detta anche acqua dura) potrebbe, nel corso del tempo, portare anche alla morte della pianta. Si consiglia quindi di innaffiare le piante acidofile con acqua distillata, acqua bollita e fatta riposare per diverse ore oppure, ottima risulta essere anche l'acqua ottenuta dal deumidificatore.

L'acqua diventa una componente essenziale soprattutto durante la prima stagione vegetativa delle piante acidofile, fase in cui l'acqua dovrebbe essere piuttosto abbondante. Si consiglia di innaffiare la pianta ogni 3-4 giorni, concedendole anche fino a cinque litri.

Tuttavia, è bene sottolineare che nonostante l'abbondante bisogno di acqua, le piante acidule tendono a soffrire l'acqua di ristagno, pertanto le indicazioni sulla quantità d'acqua da offrire sono da ritenersi indicative: è bene monitorare costantemente l'umidità del terriccio e verificare che l'acqua data alla pianta defluisca facilmente verso le radici.


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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