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Le conifere, latifoglie e conifere nane a confronto

Caratteri distintivi delle conifere

Le conifere, latifoglie e conifere nane a confronto

Conifere e latifoglie, ossia specie arboree che presentano differenze sostanziali che le classificano in varie tipologie.

Per facilitarne la scelta in base allo spazio in cui si vuole collocarle è importante essere a conoscenza di quali sono le differenze.

Entrando in un campo più specifico, conoscere le differenze tra conifere e latifoglie è molto importante per riconoscerne le varie esigenze e capire qual è il luogo più idoneo per la loro crescita e per il loro sviluppo.
Di norma le diverse tipologie di alberi si distiguono principalmente in base all'altezza e all'apparato fogliare.

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Altezza di un albero: differenza tra conifere e latifoglie

Per quel che riguarda il fattore altezza, la botanica distingue alberi di prima grandezza che raggiungono altezze superiori ai 20 metri, alberi di seconda grandezza che vanno dai 20 ai 10 metri e infine quelli di terza grandezza che non arrivano oltre i 10 metri in età matura.

In linea generale le conifere sviluppano diverse altezze a seconda della sottocategoria con cui si ha a che fare.

Le conifere nane crescono molto lentamente, di circa 8 cm all'anno e in età matura non raggiungono il metro di altezza.

Le conifere medie possono crescere fino a 30 cm in un anno e giungono all'altezza di 5 metri mentre quelle grandi raggiungono l'altezza di 5 metri e per questo sono più adatte per i grandi parchi.
Quelle nane sono in assoluto le più particolari per l'ornamento dei giardini per il loro aspetto miniaturizzato e al contempo elegante.

Per quel che riguarda gli alberi latifoglie, generalmente superano tutti i 30 metri di altezza il che li rende più maestosi, basti pensare al faggio, al frassino o al pioppo, per citarne solo alcuni.

Anche la forma del tronco delimita dettagliatamente le differenze tra queste due tipologie di alberi. Se le conifere presentano un tronco cilindrico regolare che si slancia verso l'alto, le latifoglie si differenziano per avere un tronco cilindrico che da un certo punto si apre, con i rami che vanno a formare la peculiare chioma rotondeggiante e folta.

La composizione fogliare: conformazione e durata delle foglie

Vediamo, invece, come distinguere queste due specie arboree in base alla loro composizione fogliare.

Sostanzialmente le due specie si distinguono per la forma delle loro foglia e per la loro permanenza nella chioma durante l'anno.
Il nome "conifere" fa riferimento alla loro caratteristica forma dovuta ai rami che diventano gradualmente più corti man mano che aumenta l'altezza del tronco. Esse comprendono una vasta varietà di specie, oltre 500, e possono avere caratteristiche differenti ma la maggior parte di loro si riconosce dal fatto che presentano foglie sottili e dalla forma appuntita come aghi, dette anche aghifoglie. Il loro pregio più grande è che sono sempreverdi, il che significa che il ricambio delle foglie è molto veloce e non ne modifica l'aspetto. Proprio per questo motivo le conifere contribuiscono a colorare il paesaggio anche nel corso dei periodi più grigi dell'anno, basti pensare al pino o al cipresso che troviamo spesso in boschi di conifere.
Le latifoglie, per contro, presentano le caratteristiche foglie larghe e sono anche dette caducifoglie proprio perché ogni anno, in inverno, le foglie cadono tutte assieme trasformando totalmente l'aspetto dell'albero.

Condizioni favorevoli per conifere e latifoglie: l'ambiente e il clima.

A prescindere dal fatto che entrambe queste piante possono essere piantate in un giardino ed adattarsi a vari contesti, vi sono dei fattori climatici e ambientali che incidono sulla loro crescita.

Le conifere prediligono un clima freddo e difatti è molto facile trovare foreste di conifere nelle zone montane e le loro foglie, a forma di aghi, resistono alle temperature più rigide.
Sono stati trovati fossili di conifere risalenti a più di 200 milioni di anni fa e questo ci fa pensare che esse siano tra le più antiche delle specie arboree.

Nonostante esse prediligano il clima rigido delle zone più nordiche del nostro pianeta, è possibile godere della loro meravigliosa presenza anche nei giardini di casa purché siano presi i dovuti accorgimenti. Bisogna assicurarsi, infatti, che il terreno sia sempre concimato, e per farlo esistono concimi organici naturali specifici per conifere, e irrigato durante il primo di anno di vita.

Le latifoglie crescono soprattutto in collina o in pianura. È una specie dal carattere boschivo ma anche ornamentale, molto diffuso nel nostro paese e in Europa.

Il faggio, ad esempio, con la sua maestosa e imponente chioma, viene spesso utilizzato per decorare i giardini pubblici. Inoltre il legno delle latifoglie è considerato molto pregiato e viene impiegato nella produzione di mobili e accessori.

Tra le innumerevoli specie di latifoglie, quelli più comunemente utilizzati nella produzione di complementi di arredo, sono l'acero, il ciliegio, il noce e il frassino.


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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