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La Buddleja saligna o Chilianthus arboreus: la Buddleja che somiglia ad un salice

Scopri tutti i segreti ed i trucchi per riconoscere e coltivare questa varietà nel tuo giardino

Pubblicato il 13/09/2016 da in Alberi ornamentali
La Buddleja saligna o Chilianthus arboreus: la Buddleja che somiglia ad un salice

Originaria del Sudafrica e diffusa in tutta l’Africa australe sino allo Zimbabwe, la Buddleja saligna (sin Chilianthus arboreus), è una specie il cui nome deriva dal latino saligus, che significa "salice", a causa delle foglie e del portamento, curiosamente simile a quello di un salice. Fu classificata e descritta con questo nome da Willdenow nel 1809, ma è nota volgarmente anche come False o Bastard Olive, dal momento che da adulta somiglia ad un olivastro.

È vero che le Buddleja crescono in maniera spontanea anche vicino a corsi d'acqua e zone umide di montagna?

Nelle terre di origine, la buddleja cresce spontanea dal livello del mare fino ai 2000 metri di quota nelle radure, ai margini dei boschi, nelle macchie, lungo le coste, ove può divenire un piccolo albero, alto anche 6-7 m, mentre in coltivazione raramente supera i 3 m. È un grosso arbusto un po' scomposto e con rami ricadenti, sempreverde, con fogliame fitto: le foglie sono opposte, lanceolate, verde oliva superiormente e verde grigio inferiormente, tomentose.

I fiori, piccoli e dall’aspetto piumoso, sono raccolti in grosse infiorescenze piatte, color crema e profumate di miele. Sbocciano dalla tarda estate sino all’autunno-inverno e sono molto attrattivi per api e farfalle.

Tipica pianta pioniera, predilige esposizioni soleggiate, terreni di qualunque natura ma comunque sciolti e drenati; pur essendo un sempreverde tollera abbastanza bene il freddo invernale, così come la siccità estiva, che ne fanno un ottimo alleato per i giardini e le aree aride delle coste mediterranee. Non richiede particolari interventi di potatura, se non per aggiustarne un po’ la forma. Non è facile trovarla in coltivazione, benché sia una pianta da promuovere, specie per i climi come i nostri, caratterizzati da elevate temperature estive.

Ho reperito le piante madri che ho in vivaio da un collezionista francese e le ho propagate, come di consueto, per talea. In coltivazione, per lo meno in vivaio, non hanno esigenze diverse dalle comuni Buddleja davidii e la crescita è piuttosto rapida. È interessante l’accostamento con la Buddleja alternifolia, alla quale assomiglia per il portamento e la forma delle foglie, ma anche con altri arbusti quali Elaeagnus angustifolia, Hippophae rhamnoides, Spartium junceum (la comune Ginestra di Spagna).

La pianta ha anche proprietà curative: nelle aree di origine si utilizzano decotti delle foglie per curare tosse e raffreddori, mentre le radici hanno proprietà purganti e inducono il vomito.

Posso mettere la Buddleja vicino ad una recinzione?

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