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Le clematidi: potatura e fioritura

Guida completa sulle diverse fioriture delle clematidi e al tipo di potatura più adatto

Le clematidi: potatura e fioritura

CLEMATIS

(Fam. Ranunculacee)

Le clematidi hanno liane che si aggrappano grazie al picciolo delle loro foglie o delle loro foglioline, che si attorcigliano attorno al loro supporto. Sono molto apprezzate per la bellezza dei loro fiori, piccoli ma molto numerosi nelle specie selvatiche o in varietà vicine, grandi (a volte molto grandi) in quelle ibride.

Da un punto di vista botanico, i fiori delle clematidi sono formati da sepali colorati e non da petali, e a volte da stami trasformati in petali, che vengono chiamati stami petaloidi o, semplicemente, petaloidi.

Le specie e le varietà sono state classificate in ordine alfabetico, affinché la loro ricerca risulti più semplice. Quasi tutte le clematidi sono a foglia caduca; le varietà a foglia persistente riportano questa indicazione nel corrispondente testo.

ll genere Clematis presenta un gran numero di varietà, al quale ogni anno si aggiungono nuove creazioni. Abbiamo selezionato varietà la cui coltivazione è già stata sperimentata. Alcune novità, originarie principalmente della Polonia, sono attualmente in corso di sperimentazione, e si è ritenuto prematuro includerle in questo articolo. La stessa considerazione è valida per alcune varietà protette, la cui moltiplicazione è regolamentata da parte dei loro ottenitori. 

L'informazione che viene fornita riguardo all'altezza delle piante e il diametro dei fiori è puramente indicativa: l'altezza e il vigore di ogni varietà possono variare in funzione della natura del suolo e della posizione.

Succede la stessa cosa con le dimensioni dei fiori, in cui si riscontrano delle differenze, in funzione dell'epoca di fioritura, perfino nella stessa pianta.

Grazie a tecniche sofisticate, è stato possibile avvicinarsi al massimo al colore di ogni varietà; tuttavia, l'esposizione, il terreno ed il momento della fioritura possono causare differenze sensibili nella forma e nel colore dei fiori.

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Potatura delle clematidi

La maggior parte delle clematidi può crescere e fiorire molto bene senza la necessità di una particolare potatura. Tuttavia, bisogna sottolineare che, col tempo, le dimensioni e il numero dei fiori diminuiscono, mentre la base della pianta si spoglia.

Il metodo di potatura più drastico consiste nel tagliare tutti i fusti delle piante a 30-40 cm dal suolo, ma l'epoca nella quale si deve effettuare questa potatura è un pò diversa a seconda delle epoche di fioritura. Per alcune varietà che fioriscono varie volte durante l'estate, si può eseguire anche solo una semplice potatura di diradamento.

Due varietà di clematidi all'inizio della fioritura;
una è stato potata corta (rosa violaceo), l'altra
più lunga (bianca). Un arbusto protegge la base
da queste due clematidi, perfettamente fissate
ad un supporto in "trompe l'oeil".

Potatura dopo la piantagione

Si consiglia di potare tutte le clematidi a 30-40 cm dal suolo alla fine dell'inverno successivo alla piantagione; si ripeta, eventualmente, l'operazione l'anno successivo. Questo permetterà alle piante di formare vari fusti dalla base e di essere, così, più forti, più fiorifere e più resistenti alle malattie.

N.B. Queste operazioni sono importanti ed è importante utilizzare gli strumenti adatti, come delle cesoie per la potatura, bene affilate e pulite, per evitare di far soffrire la pianta e causare infezioni.

Molti libri, cataloghi e riviste possono consigliare diversi modi di potare le clematidi, secondo criteri di appartenenza di queste all'uno o all'altro gruppo botanico.
Spesso questi consigli sono esatti ma difficili da mettere in pratica da parte del giardiniere dilettante.
Noi abbiamo scelto la semplificazione.

Clematidi con fioritura primaverile

Esempi: alpina, armandii, macropetala, montana e le sue varietà.
Alcune con i fiori sbocciati già da febbraio, ma la maggioranza in marzo, aprile o ai primi di maggio, sorprendono poiché non somigliano affatto all'idea generale di una clematide. Anche se di piccole dimensioni, i loro fiori si vedono molto bene grazie alla loro forma, al loro colore originale o al loro profumo a volte molto intenso. Sono varietà con una rigogliosa vegetazione, molto raccomandate.

Come potarle?

Poiché fioriscono sui fusti dell'anno precedente, non si devono potare prima della fioritura; l'eliminazione dei rami che sono appena fioriti permette la nascita di nuovi germogli vicino al piede, oltre a conservare delle piante più compatte e più spettacolari.

Clematidi con due fioriture: primaverile e autunnale

Esempi: 'Kacper', 'Nelly Moser', 'Proteus'.
Queste clematidi ibride fioriscono generalmente dal mese di maggio o a primi di giugno, a partire dai rami dell'anno precedente. Spesso, fioriscono di nuovo tra la fine di luglio e la fine di settembre, sull'estremità dei nuovi germogli sviluppatisi in primavera. Secondo la varietà, può essere più o meno abbondante.
Utilizzo: su muri (con cavi o con un grigliato leggero) o su arbusti da fiore, di cui accompagnano la fioritura o prolungano l'attrattiva. Le meno vigorose sono più adatte per decorare delle conifere, alle quali apportano i fiori di cui queste ultime sono prive, o per ricoprire il suolo.

Come potarle?

Per sfruttare questa doppia fioritura, non si devono quasi potare; basta eliminare eventualmente i sottili rami secchi.

CONSIGLIO: si può ottenere anche un'unica fioritura più abbondante e più tardiva verso la fine di giugno o di luglio, se in febbraio si potano tutti i rami a 60 cm dal suolo. D'altra parte, questa pratica permette di potare tutte queste clematidi, senza preoccuparsi della loro epoca di fioritura; impedisce anche che la base delle piante rimanga spoglia, oltre a favorire una buona ramificazione, evitando che fioriscano troppo in alto.

Clematidi a lunga fioritura estiva

Esempio: jackmarm, viticella e le sue varietà. Queste specie e varietà sono molto apprezzate per la loro fioritura, che va dalla fine di giugno alla fine di settembre, eccetto durante i periodi di forte caldo e in quelli di siccità, a volte anche più avanti per le più tardive.

Come potarle?

l fiori spuntano sui germogli dell'anno, perciò una potatura drastica a 40-60 cm dal suolo, in febbraio, permette un rinnovamento di tutti i fusti e una fioritura abbondante. È anche possibile non potarle durante alcuni anni; in questo caso le fioriture diminuiscono, mentre le piante diventano sempre di più pesanti e fitte. Queste clematidi sono, nel loro insieme, vigorose, di coltivazione molto semplice e poco sensibili al deperimento.


Queste varietà a fioritura estiva non sono 
state potate regolarmente: si osserva
una mancanza di fioritura alla base
delle piante

Deperimento delle clematidi

Ci sono tre grandi gruppi di clematidi, la cui fioritura differisce nel tempo; il metodo di potarle è, dunque, leggermente diverso. Alcune clematidi subiscono un deperimento brutale, che avviene in alcune ore, spesso poco prima dell'inizio della fioritura. Ciò è dovuto ad una malattia che attacca la parte del fusto situata proprio al livello del suolo. Bisogna sapere che le radici non vengono mai colpite da questa malattia, e che, dopo una potatura come quella che si descrive più sotto, generalmente la pianta recupera tutto il suo vigore, senza la necessità di prodotti chimici.

Metodo di potatura in caso di deperimento di una clematide

Individuare molto in fretta, dai primi segni di deperimento, il o i rami colpiti (è raro che la malattia attacchi improvvisamente tutta la pianta, a meno che questa dipenda da un unico fusto).

Dissotterrare la base del ramo e individuare il punto di attacco della malattia, che si caratterizza per una necrosi presente intorno al fusto, tra la superficie del suolo e i primi 5-8 centimetri sotto terra.

Tagliare il ramo colpito proprio sotto la necrosi. Nel caso non si rilevi la necrosi, tagliare il ramo malato il più in basso possibile (da 5 a 10 cm sotto la superficie). Eliminare la terra smossa per arrivare fino a questo punto e sostituirla con del terriccio nuovo, al fine di dare alla pianta i mezzi per ricrescere con vigore. È inutile annaffiare le piante in questa fase, recherebbe soltanto danno. Bruciare le parti colpite e disinfettare le forbici per potare immergendo la parte tagliente nell'alcol.

N.B. Queste operazioni sono importanti ed è importante utilizzare gli strumenti adatti, come delle cesoie per la potatura, bene affilate e pulite, per evitare di far soffrire la pianta e causare infezioni.

In caso di intervento tardivo

Tutta la pianta può essere contagiata. Dissotterrare la sua base e tagliare tutti i fusti della pianta sotto i punti della necrosi, o subito sopra la base delle radici. Eliminare la terra ritirata per arrivare fino a questo punto e sostituirla con del terriccio nuovo, al fine di dare alla pianta i mezzi per ricrescere con vigore. Si capisce quindi facilmente che una piantagione profonda della base dei fusti di almeno 10 cm facilita il rigermogliamento dei fusti dopo un attacco di questa malattia.

Trattamento preventivo

Si può evitare il deperimento delle clematidi nebulizzando le parti aeree e la terra attorno alle piante con un fungicida, ogni due settimane dall'inizio della vegetazione.
N.B.: Numerose clematidi, soprattutto quelle con fiori piccoli, sono molto resistenti al deperimento.


Leggi gli altri articoli sulle piante rampicanti:

Ecco altri consigli dall'esperto per la coltivazione delle clematidi!

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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