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Le Carenze Nutritive delle nostre amiche piante

Scopri come riconoscerle ed identificare le più comuni e frequenti

Le Carenze Nutritive delle nostre amiche piante

Nel mondo della coltivazione è davvero molto comune incorrere in difficoltà legate alle carenze nutritive, soprattutto se parliamo di coltivazione indoor. L'assenza o la scarsità di nutrimento specifico, tuttavia, non costituisce un grosso problema se viene notato in anticipo, con tempestività.

Per questo motivo un buon giardiniere, anche se fai da te, deve sempre tenere d'occhio le proprie piante e verificare eventuali anomalie su di esse, facendo molta attenzione soprattutto alle foglie. Il vero problema nasce quando la mancanza perdura nel tempo, dal momento che in questo caso vi è un alto rischio di danneggiare il raccolto finale.

Come individuare le varie carenze nutritive

Individuare le carenze nutrizionali mediante i mutamenti che si verificano sulle foglie non è cosa da tutti. È necessario imparare ad affinare lo spirito di osservazione perché, in molti casi, si corre il rischio di sbagliare e di confondersi, scambiando una carenza nutritiva con una malattia o un’infestazione di parassiti e viceversa.

Altro elemento essenziale da tenere bene in considerazione quando si parla di carenze nutritive è il valore del pH. Questa misurazione è connessa, in modo stretto, alle carenze delle piante in quanto incide molto sulla loro assimilazione dei nutrimenti. In molti casi, infatti, la difficoltà nasce proprio dal fatto che le piante vengono irrigate con acqua a pH scorretto.

Gli Elementi Nutritivi

Prima di cominciare a parlare delle carenze dei nutrimenti, è bene soffermarsi con attenzione per capire quali sono gli elementi che formano e costituiscono le sostanze nutritive e che contribuiscono a dare il nutrimento alle colture.

Essi si suddividono in 2 categorie principali:

  • Elementi nutritivi Mobili: capaci di spostarsi dove è necessario all’interno della pianta. Essa può trasferirli per esempio dalle foglie più vecchie a quelle più nuove quando si manifesta una carenza, seguendo lo spirito di sopravvivenza. Per questa ragione frequentemente i sintomi di carenza nutritiva si verificano prima sulle foglie più vecchie;
  • Elementi nutritivi Immobili: non sono in grado di spostarsi dove occorre, tanto meno verso le nuove parti in crescita, situate in cima alla pianta. Per questo motivo i sintomi di carenza nutritiva compaiono prima sulle foglie giovani, nella parte alta della pianta.

Il concetto della mobilità degli elementi nutritivi non deve mai essere dimenticato, quando si cerca di identificare una carenza nutritiva.

Le carenze più comuni

Carenza Azoto (N)

Le piante in fase vegetativa, ricche e popolate di foglie, bramano l'Azoto. La necessità di quest’elemento da parte loro è sempre molto elevata, dal momento che esso viene utilizzato per costituire l’intera struttura della pianta. Una pianta che ha a disposizione tutto l’azoto di cui ha bisogno sarà infatti una pianta forte e ricca di foglie, con una struttura ben solida. Essendo molto mobile, l’azoto si dissolve nell’ambiente molto velocemente ed è per questo che è necessario aggiungerlo regolarmente per sostenere una rapida crescita delle piante.

Il primo sintomo che si riscontra in una pianta che ha carenza di azoto è una crescita lenta. Le foglie che hanno un'età più longeva non sono in grado di generare la clorofilla e cominciano ad ingiallire fra le venature (le quali restano però verdi). Se non si interviene, con il peggiorare dei sintomi le foglie più vecchie si seccano, muoiono e cadono a terra.

Le piante con carenza di azoto sono rade e fragili, hanno steli morbidi e rami molto sottili, che tendono a spezzarsi perché non riescono a sostenere il peso della pianta sono altri sintomi della carenza di azoto.

Per curare e rimediare ad una carenza d’azoto è indispensabile somministrare alle piante un buon fertilizzante capace di dare vitalità e sostegno alla pianta in fase vegetativa. Questi fertilizzanti sono ricchi d’azoto ed i primi segni di miglioramento saranno visibili 4-5 giorni dopo aver somministrato la prima dose.

Overdose Azoto (N)

I principali sintomi di un overdose da azoto di norma si verificano con un inscurimento delle foglie, che si fanno gradualmente di colore verde scuro. Un eccesso di azoto genererà un fogliame esageratamente rigoglioso che risulterà vulnerabile allo stress e agli attacchi di muffa e insetti.

Oltre a questo, i rami diventeranno deboli e si piegheranno più facilmente, l’acqua sarà assimilata in maniera ridotta ed i fiori saranno piccoli e radi. Per rimediare a questo fenomeno, sarà necessario sciacquare il substrato con il triplo dell’acqua rispetto il volume del vaso che si sta usando, evitando l’aggiunta di fertilizzanti contenenti azoto per un’intera settimana, così che venga consumato tutto l’azoto presente nelle foglie e nel terreno.

Carenza Fosforo (P)

Il Fosforo viene utilizzato dalle piante nel corso della germinazione, nella fase di semenzale, durante la clonazione e soprattutto durante l’intera fase di fioritura. Questo elemento è davvero fondamentale per superare la fase di fioritura, dal momento che una carenza rischierebbe di compromettere il corretto sviluppo delle infiorescenze e di conseguenza l’intero raccolto finale.

Esistono in commercio fertilizzanti per la fioritura contenenti alti livelli di fosforo e Boost per la fioritura da addizionare ai normali fertilizzanti. Questo permette di ottenere il massimo livello di fosforo che la pianta può assorbire in modo da mostrare il suo potenziale in termini di peso, sapore e qualità.

La carenza di fosforo causa l’arresto della crescita della pianta, che si verifica in concomitanza con l'emergere di foglie piccole dal colorito “bluastro” e spesso cosparse di chiazze. I gambi dei rami, il fusto della pianta ed i piccioli delle foglie assumono un colore rosso-violaceo, anche se non sempre i gambi e le vene presentano un marcato rossore.

Le punte delle foglie più basse si scuriscono e si arricciano verso il basso, mentre sulle foglie più danneggiate compaiono chiazze estese che successivamente si le portano a seccarsi, accartocciarsi e cadere.

La fioritura è lenta ed è molto ritardata, i fiori rimangono piccoli e le piante sono suscettibili ad attacchi da parte di insetti e muffe. Questa carenza può presentarsi molto facilmente se il substrato supera il valore 7 di pH, perché in questo caso non ci sarà un corretto assorbimento di fosforo da parte della pianta. Una soluzione al problema è quella di abbassare il pH della soluzione nutritiva e portarlo ad un valore corretto a seconda del tipo di coltivazione che stiamo svolgendo.

Un altro può essere fertilizzare con un fertilizzante completo per fioritura e dalla 4°settimana di fioritura aggiungere un BOOST per somministrare un livello ottimale di fosforo e ottenere così grandi e pesanti infiorescenze.

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