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Ornitogallo: tutto sulla Stella di Betlemme

Ornitogallo: tutto sulla Stella di Betlemme

L'ornitogallo è una pianta appartenente alla famiglia delle Hyacinthaceae (o Liliaceae).
Il nome comune corretto, come specificato in Treccani, sarebbe Ornitogalo: ornitògalo s. m. [lat. scient. Ornithogalum, dal gr. ὀρνιϑόγαλον, comp. di ὄρνις -ιϑος«uccello» e γάλα «latte»]. Genere di piante liliacee, con un centinaio di specie dell’Europa, Africa e Asia occidentale: sono erbe bulbose con fiori a grappolo o in corimbo, bianchi o gialli; in Italia crescono una ventina di specie, di cui comune in terreni coltivati ed erbosi il latte di gallina (Ornithogalum umbellatum).

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Ornitogallo: descrizione generale

Si tratta di una bulbosa perenne, di facile reperibilità e coltivazione. Il suo territorio di origine è molto esteso, e comprende vaste aree dell'Asia, d'Europa, del Nord Africa e del Nord America. Queste piante raggiungono di solito un'altezza che varia dai 30 agli 80 cm. I fiori, dotati di un perigonio a sei petali, sono carnosi e raccolti in pannocchia, cioè posti in successione partendo dal basso. Possono avere il fiore bianco o arancione, ma anche tendente al rosso e al giallo a seconda della varietà. Le foglie hanno una forma lineare e sono spesso caratterizzate da una tonalità di verde intenso. Il nome scientifico "Ornithogalum", già attestato in fonti greche molto antiche, significa letteralmente "latte di uccello", forse in riferimento al colore bianco di molte varietà mediterranee. La pianta è più conosciuta nel linguaggio popolare come "latte di gallina" a causa dei suoi fiori, che assumono una forma simile alla cresta di gallina quando sono chiusi. L'altro nome con cui l'ornitogallo è comunemente noto, "Stella di Betlemme", si deve alla forma a stella che i suoi fiori assumono una volta aperti, alla sua presenza in Medio Oriente e ad alcune tradizioni che legano questa pianta alla storia delle origini del Cristianesimo.

Varietà di Ornitogallo

Il genere Ornithogalum comprende una ricchissima varietà di specie: ne esistono infatti circa duecento. Tra le più note e diffuse ricordiamo:

  • l'Ornithogalum arabicum, originario del Nord Africa e di alcune zone dell'Europa meridionale, dai fiori bianchissimi che contrastano con il centro di colore nero;
  • il Thyrsoides, anch'esso di origine africana, noto per il suono che produce quando avviene lo sfregamento di due steli, a cui si deve il nome di "Cincerinci" ("suono") con cui questa varietà è nota in Africa;
  • il Nutans, asiatico ed Europeo, dai tipici fiori pendenti di grandi dimensioni e dal colore argentato;
  • l'Umbrellatum, comune in Italia, in particolare nelle regioni meridionali, caratterizzata dai fiori bianchi con vistose striature verdastre, i cui petali si aprono al mattino e si chiudono dopo il tramonto. Da questa varietà derivano inoltre alcune specie ibride di colori e dimensioni differenti.

Esposizione dell'ornitogallo 

L'esposizione dell'ornitogallo può essere anche a sole diretto, ma riesce ad adattarsi bene anche ad ambienti semiombrati, purché siano privi di forti correnti ventose.

Fioritura dell'Ornitogallo

fiori della Stella di Betlemme sbocciano in tarda primavera, generalmente tra i mesi di maggio e giugno, ma alcune varietà iniziano a fiorire già a fine marzo. Dissotterrando e diradando i bulbi durante il periodo del riposo invernale, quindi aggiungendo al terreno del concime organico, si può ottenere una fioritura dell'ornitogallo particolarmente rigogliosa.

Ornitogallo: concimazione

La concimazione dell'ornitogallo avviene in due modi differenti. Prima della semina, bisogna aggiungere al terreno concime organico a lenta cessione. Durante il periodo della fioritura o poco prima, la pianta va invece nutrita ogni due settimane con un concime liquido. Si deve però tenere conto del fatto che un eccesso di concime potrebbe causare la perdita delle foglie o la mancanza della fioritura, per cui è bene non esagerare.

Quando irrigare l'Ornitogallo?

La quantità e la frequenza dell'irrigazione dell'ornitogallo variano a seconda del periodo. Va mantenuto un terreno umido soprattutto in primavera, cioè durante la fioritura: in questo periodo, l'ornitogallo non resiste alla siccità, ed è bene annaffiarlo almeno ogni dieci giorni, o anche più frequentemente se la pianta è del tutto esposta al sole. Durante l'inverno, l'irrigazione deve essere molto meno frequente, e può anche essere sospesa per breve tempo, nei periodi di maggiore freddo.

Ornitogallo e potatura

Non è necessaria una vera e propria potatura della Stella di Betlemme, anche se è importante eliminare foglie e fiori secchi insieme alle parti danneggiate, per tenere lontani i parassiti e preservare la bellezza della pianta, dotandosi di cesoie affilate, per non danneggiare la pianta, e ben disinfettate per evitare di causare infezioni.

Malattie dell'Ornitogallo

La resistenza dell'Ornitogallo è buona, riuscendo a contrastare infezioni patologie, per cui la sua salute non richiede cure particolari. In presenza di forte umidità può essere però soggetta all'attacco di parassiti come gli afidi. Evitare quindi l'eccessiva irrigazione.

Ornitogallo: particolarità

Le tonalità dei fiori dell'Ornitogallo sono accese e vivaci e fanno sì che venga utilizzata spesso come pianta ornamentale in balconi e giardini. Molte varietà di questo giglio secernono colchicina, un composto chimico che è presente in piccole dosi in alcuni medicinali, ma che nel suo stato naturale può essere tossico per l'uomo. Alla suggestiva caratteristica di poter fungere sia da cura che da veleno, si ricollegano i significati e le proprietà attribuiti all'ornitogallo dalla floriterapia. L'ornitogallo è infatti considerato uno dei "Fiori di Bach" dalla medicina alternativa, che lo impiega per curare stressnervosismo dolore fisico.

Ornitogallo e temperatura

La resistenza al freddo della Stella di betlemme dipende molto dalla varietà: in molte specie, i bulbi possono sopportare bene anche temperature molto basse, ma altre varietà non resistono alle gelate.

Rinvaso dell'Ornitogallo

Il rinvaso dell'Ornitogallo deve avvenire ogni tre anni. Rispetto al precedente, il nuovo vaso deve misurare 5 cm in più sia in altezza che in lunghezza. Fornire alla pianta uno spazio sufficiente è essenziale per la sua sopravvivenza.

Substrato ideale dell'Ornitogallo

Se il suolo è abbastanza drenato, l'ornitogallo si adatta bene a molti tipi di terreno. I bulbi vanno piantati a non meno di 5 cm dalla superficie. Per la coltivazione in vaso dell'Ornitogallo, è consigliabile usare della terra che contenga una buona quantità di sabbia torba per riprodurre l'ambiente ideale della pianta.

Propagazione - Ornitogallo

La riproduzione dell'Ornitogallo, come quella di molti altri tipi di gigli, avviene mediante il bulbo. La propagazione per semina può avvenire in cassetta, ma il processo di crescita risulta in questo caso molto lungo, e possono essere necessari anche alcuni anni di attesa prima della fioritura.

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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