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Kety Cialdi, esperta di alberi e arbusti della Redazione, ci racconta la storia di una vita, tutta all'insegna dell'amore per le piante

Una passione coltivata sin da bambina e che, col tempo, si è trasformata in un mestiere

Kety Cialdi, esperta di alberi e arbusti della Redazione, ci racconta la storia di una vita, tutta all'insegna dell'amore per le piante

In questa intervista andiamo ad approfondire la conoscenza di Kety Cialdi, la nostra esperta di alberi e arbusti che, insieme ad Alberta Ballati, redattrice di Portale del Verde, gestisce e coordina il vivaio Pollici Rosa di Rare Piante di Pistoia (PT), una realtà volutamente tutta al femminile.

"Qual è il fiore all'occhiello del suo vivaio?"

"Come saprai il nostro non è un vivaio monogenere. Da noi si coltiva un esempio delle piante ornamentali tipiche del nostro paesaggio: dalle magnolie ai pini passando per i cipressi, dalle abelie al cotonaster, passando per le hydrangee. Probabilmente questo ti identifica meno, ma ti mette anche più alla prova: adeguare le tue capacità ed anche le tue strutture a tante esigenze diverse di coltivazione non è sempre così semplice.

"Come e quando è nata in lei la passione per questo mestiere?"   

"Quando è nata la passione? Piuttosto recentemente direi, anche se ormai faccio questo lavoro da 24 anni e l'ho sempre fatto volentieri; la vera passione è scattata, però, con l'inserimento in vivaio delle ortensie; da lì la scelta della 'collezione' prima di hydrangee, poi di piccoli frutti, poi di buddleje e spero presto di un'altra specie di cui mi innamorerò."

"Cosa l'ha spinta a diventare vivaista? Era il suo sogno nel cassetto sin da bambina?"

"L'attività di famiglia è sempre stata questa, ci sono cresciuta e mi sarebbe dispiaciuto che la tradizione si interrompesse. Per i miei sogni un cassetto non basta: ci vorrebbe un vero armadio. Sono un vulcano di idee e adoro i cambiamenti, mi imbarcherei in una nuova avventura ogni giorno."

"Come si caratterizza la vostra produzione?"

"La nostra produzione cerca di essere ogni giorno più vasta e curata, ovviamente non c'è tutto ma il cliente trova un buon assortimento, il tiglio con 35 cm di circonferenza ed il vasettino di Festuca o di Imperata."

"Come si vede tra 10 anni?"

"Tra dieci anni mi vedo in un'azienda che si è ormai lasciata alle spalle il periodo critico di questi ultimi anni, magari con qualche piccolo investimento per migliorare ed allargare la produzione."

"Ricorda il suo primo “incontro” con il giardinaggio? Provi a raccontarcelo."   

"Il mio primo incontro col giardinaggio... il rinvaso dei fiori “di casa” con mia mamma in primavera. Non abitavamo al vivaio quindi mio padre ci portava a casa del terriccio nuovo e dei vasi ed io mi divertivo in questa operazione."

"Quanto sono cambiati il vivaismo e il giardinaggio negli anni rispetto a quando l'ha conosciuto lei?"

"Tantissimo, tutto è cambiato, soprattutto a partire dal fatto che il sopravvento delle vasetterie (quando io ero piccola o giovane, la nostra produzione come quella di tanti altri era solo in piena terra) ha permesso una continuità nella vendita che prima era impossibile. Ora si vende anche in Luglio ed in Agosto. Prima lavorando solo con le zolle sarebbe stato impensabile. La disponibilità economica è diminuita in questi anni, quindi è più facile vendere un'abelia nel vaso 18 piuttosto che un bel cespuglio a pronto effetto nel vaso 33, ovviamente è solo un esempio.

Ultimo ma non per importanza sono cambiate le dimensioni dei giardini e da qui il ricadere della scelta su piante di misura e sviluppo inferiori, e la ricerca di nuove varietà che si addicano a questi nuovi spazi, mi viene in mente una buddleja blue chip, o un'ortensia 'tovelit'."

"Pensa che la tecnologia possa fornire al giardinaggio e al verde un buon trampolino di crescita per le nuove generazioni? Nell'era del web e dello smartphone quali sono oggi gli strumenti che utilizza per approfondire la conoscenza e lo studio delle varietà e per avere informazioni certe?"

"Beh si ormai la tecnologia è ovunque, anche là dove crea difficoltà. Basti pensare agli anziani che si ritrovano a pagare un ticket al punto rosso, anziché ad uno sportello dotato di impiegato. Quindi per le generazioni, che nella tecnologia stanno crescendo, sarà sicuramente naturale l'utilizzo e l'applicazione della tecnologia al loro lavoro, anche nel giardinaggio e nel vivaio. Basti pensare alla cosa più semplice: i programmatori per l'irrigazione.

Lo smartphone è utile, lo hai sempre con te e, se devi vendere una pianta che al momento è senza fiori, è sufficiente cercare e fai vedere al cliente come fiorisce; oppure se un cliente lontano vuol vedere che aspetto hanno le chiome delle tue magnolie in vaso, le fotografi e via whatsapp in un minuto può farsene un'idea; fino ovviamente ad una vera e propria ricerca che puoi fare per arrivare a testi che non hai sottomano in forma cartacea e che sono utili per il mio lavoro."

"C'è un libro o un volume di giardinaggio a cui è particolarmente affezionata?"

"Non è di giardinaggio ma di botanica. Studiando per l'esame di botanica all'Università sono rimasta affascinata dall'importanza del mondo vegetale, dal peso che ha nella nostra vita, rallegrando la mente e curando con le proprietà terapeutiche delle piante il nostro corpo. È bellissimo scoprire che quella pianta che tu consideri solo come infestante in realtà ha grandi proprietà terapeutiche o che quella bellissima che ti ha colpito per la forma del fiore potrebbe nuocerti fino alla morte."

"Qual è il libro che si sente di consigliare ad un ragazzo che vuole approcciarsi per la prima volta allo studio del verde?"

"Forse una pubblicazione che lo 'infarini' sul mondo delle piante, un excursus sulla varietà che il mondo vegetale può offrire che lo invogli a scoprire ed a sapere di più."

"Qual è il primo consiglio che si sente di dare a chi si vuole cimentare nella coltivazione di queste piante?"

"Di conoscerle prima un po'. Se è vero che certi criteri valgono per tutte le piante, che molte hanno esigenze simili, è anche vero che le piante sono 'condizionate' dall'ambiente che le circonda, dal terreno in cui vengono coltivate, dal clima. Quindi capire qualcosa di loro prima di cimentarsi nella coltivazione è doveroso, anche chi lo fa per mestiere deve mettersi spesso in discussione."

"Qual è la varietà di pianta che preferisce e perchè?"

"Adoro tutte le piante fiorite e profumate: dalla modesta abelia che fa fiorellini molto discreti; agli esuberanti hibiscus palustris, con fiori coloratissimi e grandi quanto un piatto da frutta, ma in assoluto quella che mi emoziona ogni volta che ne sento il profumo è la gardenia, con i fiori bianchi, perfetti, che spiccano sul verde brillante delle foglie. È davvero meravigliosa."

"Ci sono stati momenti difficili nel corso della sua carriera professionale in cui ha pensato di abbandonare il vivaismo?"

"Gli anni cui facevo riferimento prima credo abbiano instillato pensieri negativi in tante persone, quanti vedevano il lavoro di una vita buttato via, svilito da una situazione economica troppo vasta per poterne riprendere il controllo; è successo anche a me ovviamente."

"Ha dei figli? Lavorano con lei nel settore del vivaismo oppure hanno seguito altre strade? Se ne dispiace?"

"Mia figlia è ancora piccola, ha 13 anni, ben lontana da una scelta professionale. Se deciderà, come credo, di non seguire le mie orme, non mi dispiacerà. L'importante è fare un lavoro che piace. Stai meglio tu ed offri un prodotto migliore, qualsiasi sia l'ambito lavorativo."

"Come considera il vivaismo europeo di oggi? Conosce o ammira delle realtà vivaistiche estere?"

"Si può dire che l'Europa è un grande vivaio? Riallacciandosi al discorso della tecnologia, i vari paesi sono più che mai un tutt'uno sotto certi aspetti ed è come se ci trovassimo di fronte ad un grande immenso garden, dove nel padiglione Spagna trovi ulivi spettacolari, melograni carichi di frutti destinati ai supermercati, poi ti sposti nel padiglione Olanda e trovi le nurseries che andranno a rifornire tanti vivai italiani e non di giovani piante da ricoltivare."

"Se non fosse vivaista, quale potrebbe essere il mestiere che le piacerebbe praticare?"

"Credo insegnare: scoprire e capire cose nuove mi entusiasma ma altrettanto mi gratifica poter condividere quel che so con altre persone. È bello, costruttivo, creativo, proprio come fare una talea o aspettare che germoglino dei semi."

"Ha scritto pubblicazioni di settore? Se sì, quali?"

"Da poco mi sto dedicando a scrivere piccole cose, qualche articolo, cose senza troppe pretese ma che mi riempiono di orgoglio, proprio per questo mio desiderio di condividere ciò che so."

"La zona in cui abita e lavora è un'area “amica del verde” o pensa che si dovrebbe fare ancora tanto per avvicinare la gente alle piante e al mondo del verde?"

"A questo proposito, voglio ringraziare quanti intorno a me mi aiutano, colmando lacune o aiutandomi nella ricerca; tutti quanti abbiano dato il loro contributo, in particolare Stefano Giovannelli e Renzo Niccolai i nostri responsabili commerciali che quotidianamente mi supportano e sopportano."

"La sua famiglia o gli amici condividono con lei la passione per il verde?"

"Si può dire che Pistoia è la culla del verde, le piante sono parte della nostra storia e della nostra cultura, ma non tutti le conoscono quindi sarebbe bello che la conoscenza del mondo del verde fosse ancora più diffusa. La mia famiglia d'origine è, come vi dicevo, legata da sempre a questo mondo, i miei nonni producevano e vendevano gladioli al mercato; mio marito e mia figlia sostengono questa mia passione e subiscono l'invasione in casa di orchidee e piante varie."

Kety Cialdi è autrice di due titoli di grande successo della nostra libreria online di e-Book di giardinaggio: "Realizza il tuo giardino" e "Il colorato mondo delle Ortensie"

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

Redazione

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