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La semina delle piante da frutto

La semina delle piante da frutto

La semina è quella pratica agronomica e colturale, che nell'ambito vivaistico della riproduzione da seme rappresenta il momento iniziale dalla quale ottenere la nuova piantina.

Per effettuare una corretta semina delle specie arboree da frutto è necessario considerare i seguenti parametri tra cui:

  • Epoca di semina
  • Luogo di semina
  • Terreno di semina
  • Densità di semina
  • Cure alle piantine

Epoca di semina

Dal punto di vista generale la semina fatta subito dopo la raccolta dei frutti è possibile raramente, o perché il seme ancora si trova in fase di dormienza o perché l'ambiente in cui si opera non consente di eseguire la semina autunnale in pieno campo.

La semina fatta subito dopo la maturazione dei frutti è possibile laddove vi sono inverni miti.

Per quanto riguarda quindi l'epoca di semina, essa può avvenire:

a) in primavera

  • per i semi che non hanno problemi di dormienza
  • per i semi che sono stati sottoposti a trattamenti di pregerminazione

b) in autunno

  • per i semi che vanno in dormienza e necessitano della stratificazione a freddo. Solitamente per quanto riguarda questo periodo, nella maggior parte dei casi si preferisce stratificare i semi subito dopo la raccolta e seminarli alla fine dell'inverno.

Luogo di semina

Per quanto riguarda il luogo di semina essa può essere svolta:

  1. Diretta o a dimora
  2. In semenzaio

La semina diretta consiste nel porre il seme nel luogo dove resterà per il suo intero ciclo vitale. Questo è un metodo usato per le colture erbacee, per gran parte degli ortaggi e delle piante ornamentali e anche per i rimboschimenti e per piantagioni di specie forestali.  La semina diretta a dimora per le specie da frutto è un metodo poco o per niente diffuso, anche se negli ultimi tempi soprattutto nelle realtà agricole familiari sta di nuovo diffondendosi in quanto permette di ottenere piante più rustiche, dotate di un apparato radicale più profondo il quale conferisce maggiore resistenza agli stress ambientali.

La semina invece in semenzaio (attualmente la più diffusa), può essere fatta:

  • In cassoni: che a sua volta possono freddi o caldi. I cassoni non sono altro che dei letti (a volte soprelevati) larghi 1,2-1,5 m, lunghi a piacere e dove di solite le piantine vi restano da 1 a 3 anni. In alcuni casi dopo circa 1 anno, le piantine possono essere trasferite in letti di trapianto dove essendo più spaziate possono restarci anche 1-2 anni.
     
  • In cassette e/o plateaux: questo sistema di semina in ambiente protetto che consiste nell'utilizzare delle cassette di semina o plateaux, si esegue ponendo i semi negli alveoli delle cassette sia manualmente che meccanicamente. I semi successivamente verranno trasferiti a delle cassette da trapianto a spaziatura maggiore o più frequentemente in contenitori singoli dove inizieranno la loro crescita. I semi grossi (es. pesco, noce) o quelli che non tollerano il trapianto vanno seminati direttamente in contenitori individuali. Le cassette e/o plateaux di solito sono rappresentate da delle cellette tutte collegate tra loro, oppure da contenitori di plastica, carta e torba.

Una volta ottenuta la piantina, nel caso di semina in cassette, si procederà poi al suo trasferimento ai vasetti veri e propri (ripicchettamento). In questo caso bisogna tener conto che lo stress da trapianto che possono subire le piantine è tanto minore quanto più precocemente avviene il processo che di solito deve essere fatto dalla comparsa dei cotiledoni fino all'emissione della fogliolina.

Leggi le risposte dell'esperto per SEMINA PIANTE DA FRUTTO:

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Questo articolo è stato scritto da Fabio_DiGioia

Fabio_DiGioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com