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Maddalena Franzosi, garden designer e paesaggista, ci parla della sua professione

Ecco come si diventa una paesaggista di successo

Maddalena Franzosi, garden designer e paesaggista, ci parla della sua professione

Oggi vi presentiamo Maddalena Franzosi, architetto Paesaggista e Garden Designer. Maddalena è titolare e fondatrice dello studio Garden & Design di Roma, dove esercita la propria professione di architetto del paesaggio e progettista di giardini e spazi verdi, con un’attenzione ed un interesse particolari per il design e l'arredamento.

Abbiamo rivolto a Maddalena alcune domande, per farvi capire meglio come nasce davvero il desiderio di diventare garden designer e paesaggista e quali sono le caratteristiche di questa specifica e peculiare professione del verde.

"Cosa l'ha spinta a diventare paesaggista? Era il suo sogno nel cassetto sin da bambina?"

"L'architettura del paesaggio non è stata la mia prima e vera passione. In realtà ho un'anima da artista, perchè ho conseguito la laurea al DAMS in "Discipline dello spettacolo" e, in particolar modo, mi sono occupata di cinema e fotografia. Qualche anno dopo essermi laureata e aver fatto alcune esperienze nel settore, un giorno sono andata a visitare il bellissimo parco Sigurtà, vicino Verona e qualcosa dentro di me "è scattato". Guardando quegli accostamenti di piante, i colori, la disposizione dello spazio, mi sono detta che anche a me sarebbe piaciuto tantissimo poter progettare un giardino del genere! Tornata a casa, a Roma, mi sono subito informata su quale corso di studi fosse necessario per diventare una paesaggista e… mi sono buttata letteralmente in questa nuova esperienza."

"Come si vede tra 10 anni?"

"Mi immagino in una grande casa in campagna, circondata dai miei amatissimi cani e gatti, a progettare giardini, ma anche a costruire mobili in legno, dipingere stoffe, organizzare qualche evento sui giardini… Sono una che “una ne fa e cento ne pensa... una creativa nel vero senso del termine."

"Quanto sono cambiati il vivaismo e il settore del giardinaggio negli anni rispetto a quando l'ha conosciuto lei?

"Sono abbastanza nuova nel settore, quindi non ho visto grandi cambiamenti, se non un maggior interesse, finalmente, anche in Italia, verso la tutela del paesaggio e la progettazione di giardini e spazi verdi, anche se purtroppo, nonostante tutto il potenziale che abbiamo nel nostro Paese, la strada per una consapevolezza di massa del valore del verde, è ancora lunga."

"Pensa che la tecnologia possa fornire al giardinaggio e al verde un buon trampolino di crescita per le nuove generazioni? Nell'era del web e dello smartphone quali sono oggi gli strumenti che utilizza per approfondire la conoscenza e lo studio delle varietà e per avere informazioni certe?"

"Ultimamente ci sono diverse applicazioni per smartphone che permettono di individuare le specie botaniche più conosciute, poi una ricerca online offre sempre informazioni utili, soprattutto i blog di giardinaggio, che confrontano esperienze dirette di persone che si cimentano nella coltivazione di alcune piante. Credo che queste risorse, come il blog di Portale del Verde, che addirittura è il frutto del lavoro e della competenza di un team di esperti provenienti solo dal mondo del verde, possano davvero rappresentare una buona fonte di informazioni utili, anche se i miei libri preferiti sono sempre la base da cui parto!"

"Parlando proprio di letture preferite, c'è un libro o un volume di giardinaggio a cui è particolarmente affezionata?"

"Ho trovato bellissimo il libro “Elogio delle erbacce” di Richard Mabey. Si tratta di un racconto appassionante su come comunissime piante siano passate nel corso del tempo da essere amate specie da giardino a reiette considerate di poco valore. Come sempre è solo questione di prospettive, ma le "erbacce" sono spesso delle piante bellissime, semplici ma forti e tenaci. Hanno una poesia che difficilmente ritrovi nelle varietà più raffinate."

"Qual è il libro che si sente di consigliare ad un ragazzo che vuole approcciarsi per la prima volta allo studio e alla scoperta del mondo del verde?"

"Dipende... Potrei rispondere che ci sono alcuni manuali molto utili, che insegnano alcuni passaggi fondamentali del garden design, ma più di questi, credo sia importante imparare ad avere una visione, una percezione dello spazio e della sua identità più intima. Sicuramente personaggi illustri come Russell Page, Paolo Pejrone, Pietro Porcinai, Libereso Guglielmi, mi hanno insegnato tanto."

"Qual è il primo consiglio che si sente di dare a chi si vuole cimentare nella progettazione di giardini?"

"Quello che mi sento di suggerire a tutti coloro che si affacciano per la prima volta a questo meraviglioso universo green, è di iniziare ogni progetto guardandosi intorno. Nel paesaggio che ci circonda ci sono sempre dei segni, delle forme, delle linee che ci possono guidare per un progetto armonico e integrato nello spazio."

"Qual è la varietà di pianta che preferisce e perchè?"

"Come ho detto amo le piante semplici, mi piacciono molto le graminacee e le piante mediterranee. Non amo molto i colori troppo vistosi, se non in alcuni punti particolari per dare luce all’insieme. Credo che non ci siano piante di serie A e piante di serie B, ma che tutte possano contribuire alla bellezza e alla varietà di un giardino. È il modo in cui le abbiniamo a fare la differenza."

"Ci sono stati momenti difficili nel corso della sua carriera professionale, in cui ha pensato di abbandonare la professione?

"Beh, come dicevo poc'anzi, in Italia c’è ancora un po' di confusione sul ruolo del paesaggista, sul valore di uno spazio verde curato e progettato, sull’importanza di affidarsi ad un esperto piuttosto che al fai da te e a chi si improvvisa "competente", per cui a volte è difficile raggiungere una clientela consapevole. A volte qualche progetto va in una direzione che non vorremmo e si deve fare i conti con richieste un po' "particolari", ma poi riesci a fare quello che più ti rappresenta e vedi il cliente felice e questo ti ripaga decisamente."

"Come considera l’architettura del paesaggio europeo di oggi? Conosce o ammira delle realtà estere?"

"All’estero questa professione ha una tradizione molto antica, basti pensare al giardino inglese o quello francese. Anche nel nord Europa c’è una forte considerazione per il verde. Ma anche in Spagna, soprattutto negli ultimi dieci anni, si stanno realizzando progetti molto interessanti".

"Ha scritto pubblicazioni di settore? Se sì, quali?"

"Mi occupo anche di ricerca, in collaborazione con alcune Università, su temi diversi inerenti il paesaggio ad una scala più vasta. In generale sono particolarmente interessata all’estetica del paesaggio e alle relazioni tra paesaggio e uomo."

"La sua famiglia o gli amici condividono con lei la passione per il verde?"

"Sì, ho molti amici che fanno il mio stesso lavoro ed è bello confrontarsi con loro, trovare nuovi spunti e nuove idee di progettazione. Anche il mio compagno, seppur non in questo settore, ama molto il verde, la natura e mi aiuta spesso a trovare ispirazioni per i miei progetti."

Ricordiamo a tutti gli appassionati di architettura del paesaggio e non solo che Maddalena Franzosi collabora con la redazione del Portale in qualità di autrice di splendidi articoli dedicati al mondo della creatività e dell'arte del verde e, presto, pubblicherà, per la nostra Collana di e-Book di giardinaggio, un volume tutto dedicato al paesaggismo e alla nascita di un progetto.

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

Redazione

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