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Perchè coltivare il Bambù gigante in Italia

Caratteristiche botaniche e consigli di coltivazione di questa pianta proveniente dall'Oriente

Pubblicato il 09/06/2016 da in Bambù
Perchè coltivare il Bambù gigante in Italia

Premetto che sono un agronomo che ha lavorato molto all'estero in Africa, Medio Oriente e Cina. Sono rientrato l'autunno scorso, dopo quasi due anni trascorsi in Ghana, dove fra le altre cose, ho svolto attività di consulenza agronomica per il Ministero dell'Agricoltura. Mi sono occupato di diverse iniziative: dalle coltivazioni di stevia, alla palma da olio, alle nuove forestazioni di bambù gigante.

Attualmente ci sono compagnie straniere, come la britannica Ecoplanet, che stanno investendo svariati milioni di euro in un'area di 20.000 ettari nell'Ashanti adibita alla creazione di vivai e piantagioni di bambù gigante. Il loro obiettivo è quello di incentivare la produzione di bambù come fibra alternativa a quelle ottenute chimicamente, per salvaguardare l'ambiente e rispettare le risorse naturali.

Tuttavia le maggiori sorprese in merito le ho avute al mio rientro in Italia: la prima è stata constatare che un giovane imprenditore romagnolo, Fabrizio Peci, ha avuto l'idea di avviare coltivazioni di bambù gigante su scala industriale, raggiungendo, con un'abile azione di marketing, attraverso i suoi partners commerciali, già oltre un migliaio di ettari piantumati. Il sig. Peci è titolare di Vivai OnlyMoso Consorzio Bambù Italia, le prime strutture in Europa specializzate nella produzione e commercializzazione di Bambù gigante per realizzare piantagioni a scopo commerciale e industriale.

La seconda sorpresa è che la maggior parte dei miei colleghi agronomi ignorano questa coltura e sono quindi scettici a proporre questa grossa opportunità ai nostri amici agricoltori, che non versano certo in buone acque, se non addirittura ostili. 

Esaminiamo ora i "perchè" vale la pena, per chi ha dei terreni irrigui, investire anche "solo" qualche migliaio di euro.

Il Phyllostachys edulis o Bambù è una graminacea come il grano ed il mais, ma con fusti (culmi) di 15-18 metri di altezza. Cresce facilmente in tutte le zone d'Italia, anche in terreni sassosi, scoscesi, esclusi quelli paludosi, ma ha bisogno d'irrigazione. Questa pianta è in grado di resistere fino a - 20° C.

Il costo impianto per ettaro oscilla fra i 14.000 e i 20.900 € a seconda del numero di piante per ettaro. I costi di gestione sono modesti e relativi solo ad un consumo di acqua di 30/40 m3 per ettaro alla settimana in caso di siccità.

Bambuseto sulle colline dell'AstigianoIl bambù gigante deve essere concimato due volte all'anno. Non richiede trattamenti diserbanti o antiparassitari o potature e garantisce la possibilità di avere germogli BIO.

La sua invadenza è per noi coltivatori una vera risorsa, ma va controllata già all'inizio creando un piccolo fossato perimetrale.

In primavera si raccolgono i germogli ed in inverno le canne (culmi). Di norma la raccolta non richiede più di 90-120 giornate all'anno per ettaro.

Sono decine le applicazioni industriali del bambù gigante: dai laminati, alle biomasse, ai prodotti farmaceutici, ai filati, alla cellulosa per carta, all'oggettistica, ai mobili, ai pallet. Inoltre i germogli di bambù sono ottimi per la cucina etnica e vegetariana.

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