Cambiamenti climatici, aumento della popolazione, esaurimento dei terreni: come combatterle in agricoltura

I ricercatori italiani stanno migliorando in questi mesi una tecnologia molto antica che permette di far crescere gli ortaggi senza doverli seminare nel terreno. Sono chiamate e conosciute come "colture fuori suolo" e possono essere una buona risposta a molte grandi avversità e sfide irrisolte che il Pianeta Terra si trova ad affrontare nell'epoca moderna: dall'inquinamento all'esaurimento dei suoli.

Gli ortaggi del futuro verranno coltivati senza ricorrere al terreno. Una follia? No, una soluzione che i ricercatori stanno perfezionando per risolvere il problema delle risorse che iniziano a scarseggiare. Le "colture fuori suolo" sono letteralmente coltivazioni che vengono realizzate senza terra.

È difficile da immaginare considerato che il suolo è il principio fondante dell'agricoltura. Potrebbe sembrare una creazione da laboratorio del tutto contro natura, invece è una tecnica antichissima che consente di avere migliori risultati con il maggior risparmio di risorse, il tutto nel pieno rispetto e nella tutela dell'ambiente. "Nelle colture fuori suolo è l'uomo che si affianca alla natura non lasciando nulla al caso", spiega Accursio Venezia, ricercatore del Crea, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria di Pontecagnano.

Estratto da un articolo uscito su Repubblica.it del 3 dicembre scorso dalla dott.ssa. Rosella Grasso.