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Noce: coltivazione e potatura

Noce: coltivazione e potatura

Noce - Juglans regia

Caratteristiche

Quest'albero vive facilmente circa 60-80 anni e anche di più. Le sue imponenti dimensioni (15 m di altezza e una larghezza di 50 m2) lo rendono un albero riservato ai grandi giardini, ancor più se si tiene conto che è raccomandabile, se non indispensabile, la coesistenza di 2 alberi di varietà complementare interfecondabili.

Il suo sistema radicale, a fittone i primi anni, quando raggiunge anche i 3 m di profondità, successivamente diventa più superficiale, richiederebbe quindi preferibilmente un terreno che si possa esplorare in profondità, silicoargilloso, perfino ciottoloso e calcareo, ma senza umidità eccessiva o stagnante. ll suo legno giovane è rigido, spugnoso e fragile, pertanto poco propenso alle potature di formazione o altre. Per questo motivo, in passato si lasciava il pollone di riserva, innestato al piede su Juglans regia, che si sviluppava fino a 2,50-3 m di altezza, con ramificazioni laterali prima di formare la chioma, di circa 2,50 m. In questo modo, si potevano ottenere dal tronco buoni listelli da falegnameria, lunghi 2 m, quando la produzione dell'albero diventava insufficiente.

Attualmente, le varietà di noce per la produzione di frutti non sono le stesse di quelle destinate alla produzione di legno; gli alberi destinati alla produzione di frutti, normalmente sono innestati su Juglans nigra ed hanno un tronco limitato a 1 o 1,10 m di altezza, il che normalmente anticipa di 3 o 4 anni la messa a frutto.

ll fogliame è caduco; in autunno, quando cade, lascia sul legno grandi cicatrici dei piccioli, che favoriscono la batteriosi del noce, durante i giorni umidi di questo periodo. Bisogna praticare, pertanto, quando i dispositivi per il trattamento lo permettono, una nebulizzazione di solfato di rame, che si deve ripetere nella fase di vegetazione, ad una concentrazione minore.

Impollinazione e propagazione del Noce

I fiori sono unisessuali: ogni albero possiede fiori maschili (a forma di amento) e fiori femminili (a forma di piccole protuberanze rosse, ognuna delle quali termina con due stigmi). La specie si dice dunque monoica, nonché dicogamica, poiché l'epoca di maturazione di un sesso ha uno sfasamento di 8-10 giorni rispetto a quella dell'altro. 

Gli amenti maschili, facilmente visibili, appaiono alla fine di aprile, su vegetazione di un anno ( = piccole ramificazioni nate l'anno precedente), mentre i fiori femminili, appaiono in maggio sul legno giovane in fase di crescita, nato dalla gemma terminale delle piccole ramificazioni sulle quali si trovano gli amenti. Lo sfasamento di maturazione tra tutti e due i sessi (proterandria) implica di piantare 2 alberi di 2 varietà modo che i fiori femminili di una siano ricettivi nel momento dell'emissione del polline dell'altra. In altre parole, i problemi di impollinazione e fecondazione sono cosi importanti come nel caso del nocciolo o del mandorlo. Sono molte le combinazioni di coppie fertili conosciute e nei vivai; normalmente si indicano quelle che danno i migliori raccolti. La quantità di fiori del noce non è molto abbondante, pertanto dovrebbero essere fecondati tutti i fiori, il che non succede sempre, nonostante il carattere tardivo della fioritura dell'insieme delle varietà. Prima dei 7 o 8 anni, non avviene la messa a frutto, neanche con i metodi moderni di allevamento su tronco di 1 m; tuttavia, per le nuove varietà americane, il tempo si riduce a 4 o 5 anni. Il raccolto pieno si ggiunge verso il ventesimo anno.



Estremità di ramificazione con 2 gemme a legno
che iniziano a schiudersi e 3 coni, che fanno pensare
i futuri amenti dei fiori maschili contenuti nel polline

 

 

Frutti del noce: produzione, maturazione e raccolta

Perché i frutti si sviluppino con normalità, sono necessarie estati calde, con 6 mesi a 10°C di temperatura media, seguiti da un inverno con temperature fra -5 e -10°C, affinche avvenga il risveglio dell'albero e l'inizio della vegetazione. Le precipitazioni medie annuali devono essere di almeno 800 mm, senza siccità accentuate in luglio ed agosto, che sono i mesi di pieno sviluppo delle noci; in caso di mancanza di acqua durante i mesi che precedono il raccolto, si raccomanda di annaffiare l'albero di noci.

La caduta naturale delle prime noci (di norma si tratta di quelle che hanno dei parassiti, come la carpocapsa, l'antracnosi, ecc) annuncia l'imminente maturazione del raccolto. Normalmente si abbacchiano i frutti su grandi teloni recettori stesi per terra; le noci con i malli spaccati ed aperti non si devono lasciare più di 48 ore. Se si procede al lavaggio delle noci, si deve effettuare lo stesso giorno del raccolto e subito dopo eliminazione dei pezzi di mallo.

Prima dell'essiccazione, si deve effettuare una selezione per separare le noci macchiate, rotte, bacate, o con guscio bucato dagli uccelli. Solo dopo circa 15 giorni di essiccazione in strato sottile, su un supporto arieggiato (reticolato, cesto a maglia fine, ecc.) si potrà effettuare l'immagazzinamento.

Potatura di formazione


A causa del grande vigore e del grande sviluppo che presentano tutte le varietà di noce, non è possibile allevarlo neanche come forma a medio sviluppo; sono convenienti solo le forme libere. In marzo, l'astone appena piantato, con un'altezza compresa fra 1,80 e 2 m nel suo secondo anno di innesto su piede, si svetta a 1,10 m di altezza. Tutte le gemme dal collo, sottostanti questo livello devono essere eliminate. Bisogna far sviluppare 5, 6 o 7 germogli a partire da gemme normali; tra questi sceglieremo 3 germogli meglio distribuiti attorno all'asse e più distanziati in altezza (da 25 a 30 cm tra 2 germogli). Il resto, si elimina dalla base. Alla fine della primavera successiva, nella stessa epoca, i 3 germogli si accorciano di 1/3 della loro lunghezza, con una potatura sopra una gemma esterna normale. Durante la vegetazione, i nuovi prolungamenti dei 3 rami sono sottoposti a una cimatura verde, per rinforzare le ramificazioni della loro base e formare cosi nuovi prolungamenti. Nella primavera del secondo anno successivo a quello della piantagione, bisogna accorciare di 1/3 i prolungamenti mentre si elimineranno gli eventuali succhioni del centro dell'albero. Questa potatura di rinforzo si potrà praticare di nuovo nella primavera del terzo anno, soprattutto se la vegetazione non è vigorosa. In caso di vegetazione vigorosa, si lascerà che gli alberi si sviluppino liberamente. Esistono delle varianti di questo metodo di formazione, ma abbiamo descritto il più semplice per il giardiniere dilettante.

Potatura di fruttificazione

l fiori maschili e femminili si sviluppano in piccole ramificazioni che nascono sulle estremità dai rami principali e secondari, in modo simile a quello del nocciolo. Si devono quindi vedere apparire continuamente delle ramificazioni, poiche è difficile provocare la loro nascita con interventi di potatura, a causa delle dimensioni degli alberi, a meno che non si usi un dispositivo elevatore su un camion, come fanno alcuni professionisti, o una motosega montata su manico telescopico. Avremo una produzione periferica che tenderà ad allontanarsi dal centro dell'albero.

Potatura di ringiovanimento

Durante questa operazione ci accontentiamo di conservare i succhioni accessibili, per sostituire i rami che elimineremo perché indeboliti. Bisogna, però, ringiovanire anche la struttura dell'impalcatura, in maniera pro- gressiva durante 3 o 4 anni, mediante la diramatura di rami interi; si inizierà da quelli più vecchi o da quelli che creano confusione al centro dell'albero. In questo modo sarà esposto al sole in maniera più uniforme. Questa potatura completa dei rami si pratica agli inizi del periodo di riposo, normalmente in novembre (alcuni produttori la effettuano subito dopo aver raccolto le noci), poiché se questa operazione si effettua in febbraio o marzo di solito provoca pianti della linfa, a causa dell'alternanza di notti fredde e giorni caldi. L'applicazione di una pasta cicatrizzante sulle ferite lasciate dalla potatura è indispensabile.


Leggi l'articolo "Frutta secca: quali sono i suoi benefici?"

Potatura del noce - Scopri di più con i consigli dell'esperto Fabio Di Gioia

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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