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Giardini botanici e vacanze in Italia

Scopri alcuni degli orti e dei giardini botanici d'Italia più belli da visitare nel periodo estivo

Pubblicato il 04/07/2016 da in Giardinieri in viaggio
Giardini botanici e vacanze in Italia

Le vacanze si avvicinano. Avete mai pensato di inserire nei vostri percorsi la visita ad un orto o ad un giardino botanico? Ce ne sono davvero ovunque in Italia, quindi non è difficile fare una deviazione del percorso per entrarci. Per noi appassionati di piante e giardini, questi sono luoghi straordinari. Non mi riferisco naturalmente a quelli che sono stati creati di recente, come evidente richiamo turistico, ma a quelli che possiedono e vantano una storia lunga di secoli alle loro spalle e che rappresentano un patrimonio da salvaguardare.

Spesso nascosti, poco conosciuti, non inclusi negli itinerari turistici, di rado sono oggetto di visita. Eppure i giardini botanici sono luoghi meravigliosi dove, per un attimo, ci si può estraniare per rilassarsi tra una corsa e l’altra. Provate l'esperienza e vedrete che qualche emozione nuova entrerà nella vostra vacanza. Probabilmente vi verrà poi voglia di ripetere l’esperienza ancora ed ancora.

Poco conosciuti, dicevo. Sì. Nelle guide turistiche sono citati sempre alla voce “altre cose da visitare”, ma in realtà meriterebbero senza dubbio un'attenzione maggiore. È solo un’idea che mi sento di suggerirvi. Se siete in viaggio, consultate la vostra guida turistica di fiducia e provate a vedere se esiste qualche orto o giardino botanico lungo il vostro percorso: vi garantisco che non vi pentirete mai di averci dedicato un po' del tempo nella vostra vacanza.

In queste poche righe mi piacerebbe ricordare qualcuno dei giardini botanici che mi sono rimasti nell’anima, perché legati ad alcuni momenti molto importanti della mia vita: mi ricordano luoghi che hanno lasciato il segno, ma la lista sarebbe lunghissima e ovviamente non è possibile parlare di tutti.

I giardini botanici più antichi erano quasi sempre annessi a facoltà universitarie. Erano utilizzati come luoghi di studio, usati per la didattica o, in altri casi,  erano reputati luoghi di acclimatazione per varietà di piante rare provenienti dai vari continenti. Molti hanno preservato l’aspetto originale e quindi entrare in uno di questi è come varcare le soglie di un altro mondo, cui non siamo molto abituati.

Giardino botanico di Torino

Comincerei il viaggio con l’orto botanico di Torino. Sorge su un lato del Castello del Valentino, dove ha sede l’Istituto di Botanica, ed ha più di 200 anni. Questa struttura si compone di una serie di aiuole con le piante suddivise per famiglia. Vi è anche una zona adibita a bosco con numerose e rare piante, vi sono serre assolutamente da non perdere e un giardino alpino che è a dir poco straordinario.

Stando alla mia formazione tecnica, la sezione con le piante ordinate secondo schemi di classificazione è quella che mi piace di più. Mi ricorda tanto gli studi universitari. Le lezioni di Botanica generale e poi i giri tra le aiuole per scoprire il nome di piante, a quei tempi, assolutamente sconosciute.

Come non ricordare le numerose ore trascorse in questo orto, tra un'esercitazione e l’altra. Qui ho cominciato ad apprendere il nome di tante varietà, anche le più comuni, di cui non sapevo quasi nulla. Da allora di tempo ne è passato di tempo, ma è lì che è nata la mia cultura botanica. È proprio in quel luogo che ho visto per la prima volta piante di capperi e gelsomini al Nord, quando ancora il clima, decisamente più rigido, non permetteva la loro coltivazione all’aperto come succede adesso.

Giardino botanico di Brera

L’Orto botanico di Brera non è da meno. Anche questo è un luogo del cuore. Luogo silenziosissimo nel centro di Milano. Brera con i suoi musei e la sua Accademia, nasconde questo gioiello che ha anch’esso 200 anni. È stato riportato a nuovo splendore da qualche anno. Non è molto conosciuto se non tra addetti del settore. Nemmeno chi vive in Brera lo conosce.

Collezione piante succulente Orto botanico PalermoMi ricorderò sempre la prima volta che ci andai, qualche anno fa. Non riuscendo a districarmi tra statue, studenti e corridoi labirintici chiesi nformazioni ad un signore, che poi scoprii essere un docente dell’Accademia. Anche lui ebbe difficoltà a condurmi all’ingresso e mi fece fare una lunghissima passeggiata tra aule e scale in un continuo sali e scendi. Pareva che pure lui faticasse ad orientarsi. Poi scoprii che il percorso per arrivarci era decisamente molto più semplice. Oggi ci sono cartelli che guidano al cancello d’ingresso i visitatori. Tra aiuole ordinatissime e piante secolari ci si può concedere un momento di relax dopo le follie dello shopping.

Qui poco tempo fa sono rimasto veramente abbagliato da un gigantesca Salvia guaranitica di cui, ho subito capito, non avrei potuto fare a meno nel mio giardino.

Giardino botanico di Palermo

Infine vorrei citare anche l’Orto botanico di Palermo, che si trova all'altro estremo della penisola e rappresenta un mondo completamente diverso rispetto ai precedenti.

Piante rarissime, esotiche dalle forme strane, collezioni di cycas e palme che solo qui potrete vedere tutte insieme. Luogo di studio per eccellenza, famoso per il suo erbario immenso e luogo ameno dove trovare un po' di fresco nella calda estate siciliana. Ficus immensi, come del resto quelli che popolano le piazze palermitane. Non si può lasciare Palermo senza fare due passi in questo luogo straordinario.

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