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Xeriscaping: che cos'è?

Ecco un metodo per risparmiare acqua in giardino

Xeriscaping: che cos'è?

La parola Xeriscaping deriva da "Xeros" (asciutto) e l'unione della parola "Landscaping" (gestione del paesaggio), metodo di gestione del terreno e del paesaggio che consente di risparmiare acqua.

Ma perché il "Xeriscaping" è importante?

La risposta è semplice: l'uso di una quantità limitata d'acqua, la scelta di piante con richieste d'acqua più appropriate al clima locale e la deposizione dei vari strati del terreno per evitare la perdita di acqua sia per evaporazione che per filtrazione, è un moderno metodo di salvaguardia del patrimonio idrico senza perdita del valore estetico.

Il risparmio dell'acqua non è l'unico obiettivo, ma anche: limitare la manodopera, l'uso di prodotti fitosanitari, l'uso di macchinari, favorire il riciclaggio, ecc.

Xeriscaping: la storia

Un concetto nato negli Stati Uniti all'inizio degli anni 80. Dopo le siccità che colpirono durante gli anni 70 l'ovest degli Stati Uniti, in particolare in California e Colorado, si iniziò a costruire giardini a basso consumo di acqua, per i quali si sono formulati dei principi di disegno e della concezione del giardino, che costituiscono quello che oggi conosciamo come Xeriscaping.

Xeriscaping: sinonimi

Drought tolerant landscaping (giardinaggio resistente alla siccità), smart scaping (gestione intelligente del paesaggio).

I 7 principi dello Xeriscaping:

Design

Analizzare la topografia, l'esposizione e il terreno del giardino. l'idea è quella di non adattare il sito al giardino ma il giardino al sito.

Hydrozoning

L'hydrozoning significa raggruppare piante che abbiano richieste di innaffiamento simili.

Piante che richiedono più acqua (ad esempio, verdura, frutta, fiori) vengono raggruppate assieme, spesso messe in vasi interrati, verso il centro dell'area in modo che soltanto una parte limitata del giardino abbia bisogno di acqua extra, e che questa lentamente diffonda verso le piante con minori esigenze.

Questo raggruppamento di piante meno efficienti dal punto di vista idrico può essere ombreggiato da piante xerofite, oppure da strutture come fabbricati, portici o gazebo, per essere così difeso dal troppo sole, dal vento e dalla sabbia, e diminuire così il loro bisogno d'acqua

Miglioramento del terreno

“Se si cura il terreno, il terreno si prenderà cura delle piante”

Quindi la cura e la qualità di materia organica per il terreno, è fondamentale. Ciò migliorerà la penetrazione ed il ritegno dell'acqua in qualunque tipo di terreno. Un terreno sciolto e con una giusta ritenzione d'acqua favorirà un buon sviluppo della radice e diminuirà l'esigenza della pianta di acqua supplementare. Ma nel caso di piantumazione di piante locali autoctone, è meglio evitare l'aggiunta di sostanza organica. La maggior parte delle piante autoctone, preferiscono il terreno così com'è, con solo un'aggiunta di pacciamatura sulla superficie.

Scelta delle piante

La scelta appropriata delle piante avviene in base alla relazione del microclima dove verranno coltivate. Possono essere: piante autoctone o appartenenti a climi simili, ma anche l'impiego ornamentale di piante con adattamenti per resistere o tollerare la mancanza d'acqua come: bulbose che fioriscono in primavera, alofite, xerofite, piante con radici profonde (occhio alle infestanti!).

Prati erbosi

Per mantenere i prati erbosi è necessaria una gran quantità di acqua, fertilizzanti e benzina, soprattutto d'estate (quindi quando di acqua ce n'è meno!). Esistono però, altri tipi di coperture, che necessitano di meno lavoro e meno acqua.
Quindi è bene scegliere semi adatti in base all'esposizione del prato (semi differenti crescono meglio in regioni differenti del giardino). Uso di aree di prato minime o frastagliate e di speci per il prato, tolleranti alla siccità.
Il prato può essere circondato e reso variegato dall'inserimento di aree o "isolette" in ghiaia, con piante ornamentali (come aloe o cactacee) più efficienti dal punto di vista delle richieste d'acqua.

Irrigazione efficiente

Ottima, dove è possibile farla, l'Irrigazione a goccia. L'innaffiamento tradizionale (dove necessario) viene eseguito con l'accortezza di dare acqua nel primo mattino o nel tardo pomeriggio, quando diventa meno probabile che sia soffiato via dal vento oppure perso per evaporazione. Non tutte le piante hanno bisogno della stessa quantità di acqua e per alcune, questi fabisogni possono cambiare con le stagioni.

Raggruppare le piante a seconda dei loro bisogni dell'acqua, e innaffiare soltanto dove c'è bisogno.

Le piante tolleranti la siccità non devono ricevere più acqua di quella che serve loro per apparire bene, ed ovviamente non si consente che l'acqua vada a spruzzare superfici come marciapiedi di cemento, strade oppure altre aree dove non esiste alcun bisogno di irrigazione. È buona norma basare il programma d'innaffiamento sui bisogni delle piante e non su un programma arbitrario.

Tutte le piante richiederanno l'innaffiamento supplementare per i primi anni o due. Quando si saranno acclimatate e avranno sviluppato un buon sistema radicale, l'innaffiamento supplementare dovrebbe diventare molto meno frequente.

Recupero acque piovane

Tra i sistemi in grado di offrire un immediato contributo alla soluzione del problema acqua (spreco, scarsità, crescenti costi dell'approvvigionamento) vi sono quelli basati sul recupero e riciclaggio delle acque piovane (o acque meteoriche).
I servizi che si prestano maggiormente al riutilizzo delle acque meteoriche in ambito domestico sono tutti quelli dove l’acqua non sia ad “uso umano” (D.Lgs. 31/2001), in particolar modo il risciacquo dei wc, i consumi per la pulizia ed il bucato, l’irrigazione di aree  verdi ed il lavaggio degli autoveicoli e delle aree esterne.

Con questo sistema la pioggia caduta viene raccolta dalla grondaia e defluisce nel pluviale. Al termine di quest'ultimo, grazie ad una semplice modifica, l'acqua defluisce in una cisterna da giardino. Una volta nella cisterna o nel serbatoio, l'acqua piovana decanta lasciando impurità e batteri: da questo momento può essere riciclata.

Per progettare l’impianto è necessario stimare il volume annuo di acqua piovana, stimare il fabbisogno medio annuo e scegliere la vasca di raccolta.

Esempio di calcolo di una casa sul Monte Pisano:

Per stimare il volume annuo d’acqua piovana si parte dalle precipitazioni medie annue che in questo caso essendo il versante sud del Monte Pisano è di 1032 mm
poi è necessario sapere la dimensione della superficie di captazione che in questo caso è di 175,3 m2; ed infine Coefficiente di deflusso, che è la differenza tra la quantità di pioggia caduta sulla superficie di raccolta e la quantità di acqua che effettivamente affluisce al serbatoio.

Il coefficiente assume valori diversi in funzione della pendenza e della natura della superficie raccolta e si può stimare con la tabella, in questo caso abbiamo un tetto in tegole, quindi il valore è di 0,8 – 0,9.
Da questi dati attraverso il sito di Zetaplast, è possibile ottenere il dato di volume annuo di acqua piovana pari a 153.510,00 (litri/anno).
Sempre attraverso il solito sito possiamo fare una stima di massima del fabbisogno medio annuo ipotizzando 4 persone come residenti nella casa e il giardino di 0,5 ettari di estensione, si ottiene un valore pari a 2.055.200,00 (litri/anno).
Alla fine si ottiene un volume del serbatoio di  63.538,23 litri.

Xeriscaping: uso della pacciamatura

La tecnica della pacciamatura consiste nel ricoprire le aiuole o la base degli arbusti con del materiale vegetale/inorganico. Imitazione della natura; le foglie degli alberi, una volta cadute, si accumulano al piede. In tal modo, esse impediscono ad altre piante di crescere, e mantengono in salute l’albero.

Lo scopo della pacciamatura è quello di:

  • Mantenere umido il terreno nei periodi di gran caldo e di prolungata siccità;
  • Migliorare la qualità del suolo e lo stato di salute delle piante;
  • Prevenire l’infestazione di parassiti amanti del clima caldo – secco come ad esempio il Ragnetto rosso;
  • Proteggere e favorire lo sviluppo delle piante coltivate in vaso mantenute all’aperto;
  • Proteggere la fertilità;
  • Evitare sprechi d’acqua;
  • Evitare lo sviluppo delle infestanti.

Materiali per il pacciame organico

Il più usato nella tecnica della pacciamatura è composto dall’accumulo di materiale organico come: foglie, torba, muschio, rametti spezzati, pezzi di cortecce frantumati (pino, faggio, castagno), compost, letame non completamente maturo.

Lo spessore della pacciamatura deve essere di 3-8 cm e si ottiene dopo aver ben zappato il terreno.

È consigliabile ricambiarlo tutti gli anni.

La pacciamatura con corteccia di pino è ottima ma abbastanza costosa (9,80 euro 80 lt). La corteccia di pino è un diserbante naturale contro le erbe infestanti, utilizzabile in viali, parchi, aiuole, frutteti, piante ornamentali, ecc. Ha funzioni decorative, riduce gli sbalzi termici del suolo sottostante, riduce le perdite di acqua per evaporazione dal terreno, riduce le erosioni dovute alle piogge.

Il prodotto va utilizzato puro, distribuendolo sul terreno livellato allo spessore di 7-8 centimetri.

Pacciame inorganico

È composto da materiale di origine vulcanica, come lapilli, e da sedimenti, come ghiaia, pietrisco, argilla espansa, conchiglie (anche se quello sono organiche) ecc.

Il pacciame inorganico, al contrario di quello organico, ha lunga durata e viene usato generalmente a scopo decorativo nelle piante coltivate in vaso e nei giardini rocciosi.

Appropriata manutenzione

Anche un giardino che segue le regole dello xeriscaping necessita di manutenzione. Irrigazione, concimazione, coltivazione, potatura e controllo dei parassiti.

Vantaggi:

  • Risparmio sulla bolletta dell'acqua;
  • Acqua maggiormente disponibile per altri usi;
  • Meno tempo e lavoro necessario per il mantenimento;
  • Il giardiniere può dedicarsi ad altre attività durante i mesi della siccità e calura estiva;
  • Poca o nessuna necessità di taglio dell'erba;
  • Le piante impiegate assieme ad un al terreno progettato secondo lo xeriscaping tendono ad assorbire tutta l'acqua piovana;
  • In caso restrizioni all'irrigazione dovute a periodi di siccità, le piante dello xeriscaping tendono a sopravvivere, mentre le piante più tradizionali periscono inesorabilmente;
  • Costituiscono un habitat preferenziale per imenotteri, ditteri, lepidotteri ed altra fauna autoctona.

Svantaggi:

  • Costo di realizzazione e necessità di avere esperti del settore;
  • Accurata pianificazione dello spazio verse, specialmente se si vogliono ottenere fioriture, o altre manifestazioni cromatiche nelle varie stagioni;
  • Maggiore lavoro preparatorio dei letti di rocce, ciottoli e sferule di argilla rispetto al doverle semplice piantare nella terra con fertilizzante;
  • Ad alcuni non piacciono le piante spinose e grasse o con altri adattamenti xerofitici;
  • Accettabilità da parte del pubblico e adattamento alle nuove abitudini;
  • Se una pianta preesistente non è adatta può essere necessario sostituirla;
  • Le aiuole dello xeriscaping richiedono una manutenzione periodica più impegnativa e frequente dei semplici sfalcio e potatura, specialmente se si vuole conservare il colore;
  • Possono essere necessari impianti di irrigazione più complessi;
  • Le piante possono assorbire troppa acqua se l'impianto di irrigazione non viene usato correttamente.

Dopo tutte queste nozioni, potete iniziare a pensare di adottare un sistema di Xeriscaping per il vostro giardino o spazio verde. Per un buon risparmio idrico ed economico.

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