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Piante acidofile: le specie e le varietà da coltivare in autunno in giardino

Piante acidofile: le specie e le varietà da coltivare in autunno in giardino

Piante acidofile: le caratteristiche

Le piante acidofile vengono chiamate così perché, per potersi sviluppare al meglio, necessitano di terreno acido, cioè con un pH che non superi il 6,5. Queste specie richiedono, in genere anche innaffiature frequenti e l’esposizione in zone d'ombra. Le piante acidofile possono essere erbacce, alberi, arbusti oppure bulbose: appartengono alla prima e all'ultima categoria le felci, i gigli, il lillà e le calle. Sono alberi che vivono in terreni acidi il castagno, l'acero giapponese, la betulla, mentre hanno un portamento arbustivo le ortensie, le eriche, le mimose, le magnolie, i rododendri e la loro sottospecie azalea, i mirtilli e le camelie. Vi sono poi specie rampicanti con le stesse caratteristiche come l'edera, il glicine, il gelsomino e la buganvillea. Piante acidofile che si sviluppano a formare siepi sono il bosso, l'alloro e l'ibisco.

Come coltivare le piante acidofile

Per coltivare le piante acidofile in giardino è necessario che il terreno sia acido; in caso contrario, per evitare che gli esemplari ne risentano, bisogna modificare il pH impiegando materiali acidificanti per la pacciamatura oppure concimi appositi. Si deve tenere a mente che queste operazioni vanno ripetute nel tempo in maniera costante, altrimenti il terreno torna essere alcalino o neutro. In questo caso le foglie delle piante ingialliscono e gli esemplari perdono vigore. Anche se ogni specie ha bisogno di cure diverse, le tecniche colturali delle piante acidofile hanno diversi tratti comuni: in primo luogo l'esposizione al sole deve essere limitata (al massimo sopportano condizioni di mezz'ombra), mentre il terreno deve essere costantemente umido. Al tempo stesso è fondamentale accertarsi che non vi siano ristagni idrici che possano far marcire l'apparato radicale. Piante perenni e in genere con un’abbondante e colorata fioritura, le piante acidofile sono abbastanza resistenti; tuttavia è bene scegliere la varietà più adatta alle peculiarità del proprio giardino.

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Le Calle e le loro caratteristiche

Le Calle sono piante acidofile molto decorative: infatti hanno grandi infiorescenze sgargianti e di lunga durata. Queste sono composte ognuna da una larga spata piatta rossa oppure bianca, lucida, che circonda uno spadice sottile, arcuato (se non addirittura uncinato), giallo-arancione. Anche se fioriscono abitualmente d'estate, se coltivate in condizioni ideali, queste piante producono fiori per quasi tutto l'anno. Ogni infiorescenza può durare fino a 8 settimane o anche più. Allo stato naturale le calle crescono sia nel terreno sia come epifite sugli alberi. Queste piante acidofile presentano soltanto un piccolo sistema radicale e, in generale, le foglie crescono direttamente da un ceppo dall'apparenza carnosa.

La Camelia e le tecniche culturali di questa pianta acidofila

Le piante del genere Camelia sono arbusti o piccoli alberi ornamentali che producono fiori straordinari. Le più diffuse sono le varietà della specie Camelia Japonica. Le foglie lucide hanno una consistenza simile al cuoio e sono lunghe circa 10 cm e larghe 5 cm; si alternano su fusti legnosi. I fiori possono essere solitari o raggruppati, e ciascun fiore può essere semplice, doppio, oppure semidoppio. Nel primo caso ha soltanto cinque petali che circondano una massa di stami gialli, nel secondo, invece, ha più di 20 petali e nessuno stame visibile. Un fiore semidoppio rappresenta una via di mezzo. La dimensione dei fiori varia da 4 a 10 cm in larghezza e possono essere bianchi, rosa, rossi oppure un misto di bianco con rosso o rosa. Le camelie sono le piante acidofile per eccellenza, tuttavia la varietà Sasanqua è quella che tollera maggiormente le temperature medio alte e i raggi estivi del sole: di conseguenza è particolarmente indicata per chi non ha nel proprio giardino zone d'ombra. Invece la Camelia Japonica è un arbusto autunnale: predilige i terreni ombrosi e umidi e fiorisce da ottobre fino a metà gennaio. Altre varietà di Camelia invece fioriscono a dicembre e mantengono i fiori fino a febbraio. Nel caso che l'autunno e l'inverno siano abbastanza secchi, è necessario irrigare anche in questo periodo, così da evitare che gli esemplari perdano molti boccioli. Di conseguenza non solo la fioritura non sarà abbondante, ma potrà essere persino dimezzata. Durante l'autunno è fondamentale proteggere le piante dal freddo, preparando una corretta pacciamatura sottochioma che, in base alle dimensioni degli esemplari in questione, potrà anche avere uno spessore di 8-10 cm. La pacciamatura è composta da uno strato di foglie secche, corteccia di pino e altri materiali naturali che impediscono al terreno di gelare e mantengono al caldo le radici. Le camelie fioriscono in un ambiente fresco: la temperatura ideale nel periodo di formazione delle gemme a fiore (autunno e inverno) è 8-16°C. Le camelie devono essere irrigate abbondantemente durante il periodo vegetativo, ma si devono sempre evitare ristagni. Durante il periodo di riposo, circa 6 settimane dalla fine della fioritura alla primavera inoltrata oppure all'autunno a seconda dalle varietà, bagnare quanto basta perché la terra non si asciughi. Per tutte queste caratteristiche sono piante perfette da coltivare in autunno.

 

Il Rododendro e le Azalee: specie da coltivare in autunno

Il genere Rhododendron (Rododendro) è vastissimo e comprende molte specie con foglie alterne persistenti o caduche. I boccioli fiorali sono formati fin dall'autunno, i fiori tubulosi o campanulati sbocciano da aprile a giugno, secondo le varietà, prima della crescita delle foglie. Alcune varietà di Rododendri vengono chiamate Azalee. Queste ultime, sono in genere piccoli arbusti che raggiungono un'altezza e una larghezza di 45 cm. Hanno foglioline generalmente ovate, dalla consistenza del cuoio, lunghe 2-3 cm. I fiori tubolosi sbocciano all'apice dei fusti, spesso d'inverno e all'inizio della primavera. Le azalee in boccio o in fiore dovrebbero essere collocate in luce viva, ma non al sole. Quando non stanno fiorendo, stanno meglio se ricevono soltanto luce media. In estate dovrebbero essere in una posizione semi ombreggiata. Queste piante acidofile si sviluppano bene in un ambiente fresco, preferibilmente 8- 16°C. Se le temperature superano i 21°C, i fiori appassiscono velocemente e le foglie cadono. Per assicurarsi che le radici delle azalee siano sempre umide bisogna piantarle in torba pura e irrigare abbondantemente, avendo cura però di eliminare i ristagni. Queste piante non amano il calcare, perciò è opportuno usare acqua che ne si priva; altrimenti le foglie diventano gialle. Dalla tarda primavera all'inizio dell'autunno, occorre somministrare a queste piante acidofile un fertilizzante liquido senza calcare una volta ogni due settimane.

 


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

Redazione

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