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Il concime: quale tipologia utilizzare e quando è bene impiegarlo

Guida alla scelta del concime migliore

Il concime: quale tipologia utilizzare e quando è bene impiegarlo

Chi coltiva il proprio orto fai da te, che esso sia indoor o outdoor, potrà constatare personalmente la crescita delle piante e degli ortaggi che coltiva, ma affinchè il suo raccolto sia abbondante e rigoglioso dovrà disporre anche di prodotti freschi e sani. Ecco perché è bene impiegare un concime nei propri substrati, specifico per ogni esigenza di coltivazione.

Concime: quando il terriccio si impoverisce

La crescita di una pianta, in particolare quella degli ortaggi che hanno un tasso di crescita molto elevato, genera un impoverimento delle sostanze nutritive del terreno. Anche le frequenti e continuative annaffiature portano ad un costante dilavamento delle sostanze nutritive del terreno, che hanno tendono ad accumularsi nel sottovaso, sottoforma di incrostazione o nell’ultimo strato di terreno.

Arrivati a quel punto, è consigliabile approfondire la questione riguardante l'impiego dell'acqua nelle annaffiature. L'acqua presa dalla rete idrica comporta un accumulo di calcare attivo in quasi tutto il territorio italiano, soprattutto nelle città che sorgono lontano dalle catene montuose. Il calcare che si accumula nei terricci rende meno ospitale il substrato per le piante, che per la maggior parte necessitano di un terreno invece povero di calcare.

Per cercare di evitare il problema dell’acqua, è preferibile impiegare, per le proprie annaffiature, solo acqua piovanaacqua filtrata con l’osmosi inversa.

I vasi collocati in pieno sole, specialmente quelli di colore scuro o di plastica, vedranno la temperatura del terriccio accresciuta ed il substrato completamente seccato nelle ore più torride della giornata. Questo genera un conseguente impoverimento della flora batterica, che ha il fine di degradare la componente organica presente nel terriccio; in parole povere, rende disponibili i nutrimenti nella forma idonea per essere assorbita dalla pianta.

Dovete sapere che, al termine del ciclo, si potrà recuperare il terriccio presente nei vasi, ma andrà liberato dalle radici, che dovranno essere gettate nel bidone organico. In seguito lo si potrà distribuire a pioggia nelle aiuole o ai piedi delle siepi.

Il terriccio, pur non essendo di prima mano, resta comunque una risorsa preziosa che può essere reciclata in maniera molto semplice sui terreni.

Quale concime è consigliabile utilizzare?

Per ottenere un prodotto sano e gustoso da mangiare, è necessario per prima cosa coltivare le proprie piante in un substrato altrettanto “sano”, ovvero esente da inquinamenti e materiali estranei. Per "substrato" si intende l’unione tra il terriccio ed i fertilizzanti.

Possiamo dividere i fertilizzanti in tre tipologie differenti:

  • Biologici, senza dubbio i migliori da impiegare;
  • Naturali, ovvero i fertilizzanti tradizionali. 
  • Chimici: ottenuti da prodotti o sottoprodotti derivati da processi produttivi o di sintesi.

concimi che derivano da composti non biologici possono includere impurità di diversa tipologia, come ad esempio carta, plastica, metalli, ecc., anche se, in percentuale minima, magari derivati dalla raccolta poco perfetta dell’organico urbano o da altri componenti introdotti nel ciclo fermentativo.

concimi chimici quindi possono contenere al loro interno “tracce” di impurità derivate da vari processi, ma sono ancora molto utilizzati dal momento che il loro costo è di gran lunga inferiore rispetto a quelli biologici. Per impiegare questi prodotti chimici è necessario conoscere bene il produttore.

L’impiego del concime chimico è molto presente tra i coltivatori, in quando prevede costi molto più ridotti e non prevede una differenza sostanziale a livello di produttività, ma è necessario prestare attenzione ed informarsi bene sul produttore del fertilizzante.

Per quanto riguarda invece i prodotti organici, intendiamo i concimi naturali connessi alla coltivazione tradizionale nell’orto, primo fra tutti naturalmente il letame. Questi prodotti, che sono in grado di garantire un'alta efficienza, sono tuttora molto impiegati per la loro ricchezza di nutrimenti, ma la loro gestione è molto complessa, se non impossibile, se si coltiva in terrazzo, indoor o in un centro abitato. Recapitare materiale già fermentato e trasportarlo non è un'impresa facile. Anche immetterlo nella giusta quantità nel terriccio di un vaso non è semplice: infatti le indicazioni sull’impiego del letame sono espresse in kg al metro quadrato di superficie.

Anche questi fertilizzanti però possono però risultare nocivi e presentare sostanze pericolose. Per questo motivo è indispensabile conoscere molto bene il produttore. I concimi derivati da animali per esempio sono ottenuti dal cibo di cui si nutrono gli animali stessi. Quest'ultimi potranno essere alimentati con mangimi con conservanti, stabilizzanti, integrazioni chimiche e altro; in più possono essere sottoposti ad antibiotici, antiparassitari e tanto altro.

Tutte queste sostanze presenti nel corpo degli animali possono essere introdotte nell’organismo delle piante che coltiviamo con questi prodotti. Nell'eventualità in cui si coltivino ortaggi o piante da frutto con concimi dannosi per la salute dell’uomo, sarà necessario fare attenzione, dal momento che verranno ingeriti insieme alle sostanze pericolose contenute ormai in essi. Per ovviare invece alle problematiche dell’utilizzo e del trasporto di questi materiali, come i cattivi odori o i rischi che si corrono se non si conoscono a fondo i produttori, sono state introdotte valide soluzioni nel campo della coltivazione.

Il guano di uccelli è stato uno dei componenti sostitutivi più apprezzato dai coltivatori, in particolar modo quello di pipistrelli. Il suo componente è ricco di nutrimenti e paragonabile al comune letame, con la differenza che è molto più pratico da utilizzare e da reperire. In commercio si possono anche trovare terricci con concime di guano già miscelati. Da sottolineare per la qualità dei componenti, sono quelli della Plagron Glorius Green, leader rinomata in tutto il mondo per i suoi prodotti nel campo della coltivazione.

Infine, per quanto riguarda il concime biologico, esso rappresenta senza dubbio la soluzione migliore per la coltivazione dell’orto, sia in vaso che in terra. Questa tipologia di prodotti è ottenuta esclusivamente da componenti biologici, sicuri e previ di componenti chimici.

I coltivatori amatoriali prediligono molto questi tipi di fertilizzanti, in quanto puntano moltissimo sulla qualità dei loro prodotti e non su un risparmio monetario: infatti questa tipologia di fertilizzanti risulta essere più costosa rispetto alle altre.

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