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Orto: semina, coltivazione e cura degli ortaggi

Orto: semina, coltivazione e cura degli ortaggi

Coltivare il proprio orto ha indubbiamente diversi vantaggi.
Innanzitutto, permette di soddisfare (almeno in parte) il fabbisogno di frutta e verdura della famiglia. In secondo luogo, si è sicuri della provenienza e della genuinità dei prodotti.
Inoltre, è un ottimo passatempo che apporta numerosi benefici alla salute, sia per il movimento all'aria aperta, sia da un punto di vista mentale, dato che è ormai provato che l'ortoterapia è un ottimo alleato contro la depressione, stimola una visione positiva della vita e regala grandi soddisfazioni.
Prendersi cura dell'orto è anche un'ottima attività da svolgere con i propri bambini, che vengono responsabilizzati ed educati al rispetto della natura.

Quali tipologie di orto

Ci sono diverse tipologie di coltivazione che si possono impiegare per il proprio orto, le più diffuse sono quella convenzionale, la biologica, la biodinamica e l'integrata.

L'agricoltura convenzionale prevede l'utilizzo di prodotti chimici per proteggere e fertilizzare le piante.

Con quella biologica, invece, sono usati solo prodotti di origine naturale. Inoltre, di anno in anno vengono alternate le colture, in modo da non impoverire il terreno.

Il metodo biodinamico ha un approccio all'agricoltura più spirituale, infatti considera la terra e la vita che ne ha origine come un'unica cosa. Oltre a non ammettere l'uso di prodotti chimici e sfruttare la rotazione delle coltivazioni, si utilizzano il compostaggio (di rifiuti di origine organica) e preparati a base di letame, vegetali e prodotti omeopatici.

Il sistema integrato, infine, è un'alternativa a metà strada tra quello convenzionale e il biologico, dato che prevede l'impiego di prodotti chimici solo quando strettamente necessario, scegliendo quelli con il minor impatto ambientale. 

Come ottenere un orto produttivo

Per ottenere dal proprio orto dei buoni risultati, è importante considerare alcuni fattori:

  • la collocazione, dato che le piante necessitano di almeno 7/8 ore di luce solare per poter vivere e crescere.
  • Il terreno, che deve essere ben drenato e fertilizzato.
  • la scelta delle piante, che devono essere adeguate all'area geografica e alle condizioni climatiche.
  • Il momento della semina, da fare nei periodi giusti.
  • la raccolta, quando i frutti sono maturi, soprattutto in quelle specie di piante che altrimenti interrompono la produzione.
  • Il costante controllo dello stato di salute delle piante, alla ricerca di eventuali segnali di malattie o parassiti.

Dove posizionare l'orto

Ovviamente non sempre è possibile scegliere dove posizionare l'orto.
In generale l'esposizione da preferire è quella a sud, dato che permette di godere maggiormente della luce del Sole, fondamentale per la crescita delle piante.
Se si vive nelle regioni settentrionali è meglio optare per un'esposizione a sud-ovest per sfruttare al massimo la luce. Se invece si vive nelle regioni meridionali, il posizionamento a sud-est è da preferire, al fine di evitare una eccessiva esposizione che potrebbe far patire alcuni tipi di piante.
Nel momento in cui si organizza la collocazione delle piante all'interno dell'orto, è bene ricordare che alcune (come melanzane e pomodori) necessitano di più luce, mentre altre (come le crucifere, le verdure a foglia e le patate) di meno.

Malattie e parassiti dell'orto 

Quando si coltiva con il metodo biologico (o biodinamico) le piante dell'orto sono più soggette a visite di animali, parassiti e malattie. Oltre a topi e arvicole che si nutrono di radici e tuberi, i volatili che si cibano dei semi e le talpe che con le loro buche rovinano il terreno, ci sono una serie lunghissima di parassiti che nuocciono al benessere dell'orto.
I più comuni sono: i pidocchi, le lumache, i grillitalpa, le cimici, i ragnetti rossi, i nematodi e le formiche.
Inoltre, diverse malattie causate da funghi, muffe, batteri e virus possono intaccare le piante dell'orto.
Con le muffe e i virus bisogna fare molta attenzione perchè le spore (e i virus) possono rimanere nella terra anche per alcuni anni.
Dopo aver eliminato le parti malate e trattato quelle sane, è fondamentale pulire bene gli attrezzi, non usare subito quella parte di terreno e fare la rotazione delle colture.

Quando e come seminare nell'orto

A ogni mese dell'anno corrisponde qualche lavoro da fare nell'orto.
Prima di comprare i semi, è importante appurarsi quali siano le coltivazioni più adatte alle condizioni climatiche dell'area geografica dove si vive e qual'è il periodo giusto per la semina.
Quando è il momento di seminare, si può scegliere tra due metodi principali.

Il primo è definito "a spaglio" e consiste nello spargere omogeneamente i semi sul terreno e poi ricoprirli con un paio di centimetri di terra. Nei 3 giorni successivi si dovrà innaffiare moderatamente. 
La seconda metodologia è quella "in buche", ossia praticando delle piccole fessure nella terra e inserirci due o tre semi. Dopo aver ricoperto compattando il terreno, si dovrà bagnare abbondantemente per qualche giorno.
Durante la semina è importante anche calcolare la distanza che deve intercorrere tra una pianta e l'altra, dato che non devono ritrovarsi ammassate tra loro.

Come prendersi cura del terreno dell'orto

L'intervento più importante del terreno dell'orto si svolge all'inizio dell'inverno, in modo da prepararlo alla fase di semina che avrà luogo in primavera.
Questa lavorazione consiste di smuovere il terreno con una vanga, rimuovendo eventuali radici e pietre e fertilizzandolo. Se la terra risulta troppo compatta si può aggiungere della sabbia, mentre se è troppo sabbiosa basta aumentare la dose di concime.
Seguono la zappatura e la rastrellatura, dopodichè il suolo è pronto per il riposo invernale.
In primavera, c'è un altro momento molto importante per l'orto, ossia il trapianto.
È fondamentale che il terreno sia stato precedentemente bagnato (senza esagerare), così come il pane delle piantine. Nelle buche si può mettere un po' di compost e successivamente si possono posizionare le piantine, facendo molta attenzione a non spezzarne le radici.
Nel caso in cui le radici siano molto lunghe è possibile accorciarle. Successivamente si deve compattare la terra delicatamente e infine procedere con l'annaffiatura. 
L'acqua è un elemento molto importante per il terreno e le piante. Ogni suolo ha un grado di assorbimento differente, così come ogni pianta necessita di irrigazioni più o meno abbondanti.
Ovviamente la necessità d'acqua cambia a seconda delle condizioni climatiche, in estate occorre bagnare maggiormente, mentre in inverno bisogna evitare la creazione di ristagni.
Inoltre, se si utilizza l'acqua del rubinetto, sarebbe bene aspettare qualche ora prima di annaffiare, in modo che il cloro in essa contenuto evapori.

Perchè fare la rotazione delle colture nell'orto

Dato che ogni tipologia di piante assorbe nutrienti differenti dal terreno, se non si cambia mai la coltura, il suolo si impoverirà sempre di più.
Conseguentemente per un terreno in salute, che faccia crescere piante rigogliose e resistenti, è importante fare la rotazione delle colture. Anche nel caso ci siano stati episodi di muffe o malattie virali non è consigliabile ripetere la stessa coltivazione, perchè il rischio che anche il nuovo ciclo venga di nuovo contaminato è molto alto.
Il metodo di rotazione delle colture classico è stato articolato su un calendario quadriennale, a seconda delle caratteristiche delle piante e delle loro esigenze nutritive.

  • Il primo anno le leguminose che migliorano la fertilità del suolo;
  • il secondo anno le solanacee, le cucurbitacee e le crucifere di lunga durata, che necessitano di molte sostanze nutritive;
  • il terzo anno verdure da foglia, cipolla, aglio, scalogno, ravanello, che necessitano di meno sostanze;
  • il quarto anno ortaggi poco esigenti come le erbe aromatiche, gli spinaci e le carote.

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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