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Fisiologia degli arbusti ornamentali

Fisiologia degli arbusti ornamentali
  • Di solito presentano basitonia dominante, eccezion fatta per le conifere.
  • La crescita in lunghezza e in spessore di frecce, rami e radici è generalmente la stessa.
  • La linfa va prevalentemente verso le parti alte dell'arbusto cosa che provoca la perdita dei rami bassi.
  • Qualsiasi tipo di potatura trasmette la predominanza apicale alla prima gemma collocata al di sotto del taglio.
  • Quanto più drastica è la potatura tanta più vegetazione producono (questa caratteristica si utilizza per il ringiovanimento di piante), a detrimento dell'abbondanza della fioritura. Fanno eccezione Buddleja davidii, Hibiscus syriacus, Ceanothus a fogliame caduco, Lagerstroemia, Lespedeza, Perovskia, Spiraea bumalda, Vitex... che devono essere sottoposti ad una potatura corta.
  • Qualsiasi porzione di ramo, di fusto o di ramo che non finisca con una gemma a legno si trasformerà in un moncone secco.
  • Tutti i fiori di tutti gli arbusti di una stessa specie e di una stessa varietà, piantati in un terreno omogeneo, si aprono nel medesimo periodo.
  • La formazione e lo sviluppo dei semi hanno la tendenza ad esaurire gli arbusti, per questo è buona norma sopprimere i frutti, eccetto se sono decorativi, come accade nella Colutea.

Breve esposizione dei punti comuni fra la fisiologia degli arbusti ornamentali e quella degli arbusti da frutto.

Esistono due differenze fondamentali:

  • gli alberi da frutta fioriscono tutti in primavera, da gennaio (nel caso dei noccioli) fino a maggio (nei meli); tutti gli arbusti da frutta sono a fogliame caduco (con l'eccezione di alcune specie tipicamente mediterranee: agrumi, olivi, feijoa e il nespolo del Giappone).
  • Invece gli arbusti decorativi fioriscono, secondo la specie, in primavera o in estate e possono essere a fogliame caduco o persistente.

Non si deve neanche dimenticare che alcuni arbusti sono decorativi per i loro frutti o il loro fogliame e persino per il colore della corteccia dei loro giovani fusti o rami. In questo caso si impone una potatura adattata.

Per questo motivo si sono classificati gli arbusti ornamentali in 13 gruppi differenti, caratterizzati dalle loro modalità ed epoche di potatura. Dopo l'esposizione dei principi generali della potatura di formazione e di mantenimento per ognuno di questi gruppi, esamineremo le particolarità di alcuni generi o specie. Anche se, alla fine, si contano 13 gruppi e 10 potature differenti, bisogna dire che queste non richiedono il rigore e la frequenza di quelle applicate agli alberi da frutta, come la potatura a tre gemme degli alberi da frutta (drupacee), la potatura francese dei peschi o la potatura Guyot delle viti. Si concede una maggiore «fiessibilità» nel tempo e nello spazio per potare gli arbusti decorativi che, persino senza potatura, produrrebbero fiori e frutti.

Procederemo come abbiamo fatto con le specie da frutto, suddividendo le potature in:

  • potatura di formazione;
  • potatura di piantagione o di impianto;
  • potatura di mantenimento: di contenimento, o di fioritura, e di fruttificazione;
  • potatura di ringiovanimento (o di rinnovo).

Come e dove coltivare gli arbusti ornamentali? Scoprilo leggendo l'articolo del blog!

Composizione di arbusti in primavera
(Maholia aquifolim, Ribes sanguineum, Forsythia x Intermedia, Spiraea thunbergii, Rosmarinus officinalis)

Organi vegetativi ed organi fioriferi

Per comprendere meglio le potature che si applicano ad un arbusto è necessario saper riconoscere gli organi di questo arbusto. Gli organi delle specie ornamentali sono meno numerosi di quelli delle specie da frutto.

A. Potatura lunga (o debole) in inverno o durante la vegetazione, affinché si ramifichi il ramo l'anno successivo, o lo stesso anno nel secondo caso.
B. Potatura completa alla base, in inverno (ramo debole, mal collocato, in eccesso).
C. Potatura di rinnovamento per soppressione del legno vecchio.
D. Potatura corta di mantenimento in inverno.
E. Potatura lunga in inverno.
F. Potatura completa o totale, in inverno, di un ramo debole e senza futuro.
G. Cimatura durante la fase vegetativa affinché ramifichi la stessa estate.
H. Spuntatura, durante la fase vegetativa, per sopprimere dei fiori sfioriti o dei frutti e per rinforzare la base dei germogli durante lo sviluppo.

Organi vegetativi

La gemma a legno

Si trova fra l'ascella di ogni picciolo fogliare nei rami e nei rami anticipati. Queste gemme possono rimanere latenti, in particolare quelle della base di un ramo; possono anche evolvere in rami anticipati, in alcune settimane o in alcuni mesi dopo la loro formazione. A volte evolvono solo l'anno seguente in ramificazioni secondarie più o meno lunghe, in funzione della loro posizione nell'albero o nell'arbusto, della loro inclinazione rispetto alla verticale e dell'alimentazione linfatica che ricevono.

Il ramo a legno (= ramificazioni)

Si tratta di un germoglio dell'anno, con una lunghezza variabile da 10 a 60 cm, che termina sempre con una gemma a legno. Questo ramo porta gemme in quantità variabile che l'anno successivo:

  • si trasformeranno in:
    • bottoni fiorali con fioritura prima della metà di giugno dell'anno seguente;
    • ramificazioni laterali all'inizio della primavera successiva su cui appariranno 1 o 2 bottoni fiorali dopo la metà di giugno.
  • Oppure continueranno ad essere un organo vegetativo:
    • producendo germogli;
    • o un ramo secondario frondoso, con una lunghezza variabile a seconda della specie.

Il ramo anticipato

Si tratta di un piccolo ramo che misura fra i 10 e i 30 cm, che nasce da una gemma a legno e si sviluppa durante l'estate dell'anno di formazione del ramo che lo porta.

Il succhione

Si tratta di un ramo molto vigoroso, tra i 60 e i 150 cm di lunghezza; di solito esce dal centro del cespuglio o della chioma di un albero. Può anche accadere che in un ramo strutturale, attaccato da un insetto o da una malattia, il succhione si sviluppi nella parte bassa dell'inizio di questa aggressione. Con frequenza il succhione è indizio di una anomalia settoriale. Un succhione non può produrre fiori prima del suo terzo anno di esistenza poiché è troppo vigoroso per questo. La cosa più normale è sopprimerlo completamente, ma si può utilizzare per sostituire un ramo vecchio, rotto o con parassiti o per ricomporre la struttura danneggiata.

Il ramo

È uno degli elementi che costituiscono la struttura dell'albero e deriva dall'allungamento e dalla crescita di un ramo a legno o di un succhione, potato o no. Il ramo può restare vivo ed attivo durante tutto il periodo in cui l'albero resta vivo. Può anche rompersi accidentalmente e morire in maniera naturale o essere eliminato durante una potatura di ringiovanimento dell'albero. 

Organi fioriferi

Il bottone fiorale

A seconda delle specie contiene uno o diversi futuri fiori che possono, o no, trasformarsi in frutti.

Il ramo fiorale

Misura fra i 20 e i 60 cm di lunghezza e porta uno o differenti bottoni fiorali, sulla cima del ramo, su una parte o sulla totalità della sua lunghezza. Spesso questi bottoni fiorali si intercalano con gemme a legno. Se questo ramo si è sviluppato in primavera, la sua fioritura avrà luogo dopo la metà di giugno. Diversamente, se il ramo si è sviluppato in estate, la sua fioritura sarà anteriore alla metà di giugno dell'anno successivo. In questo caso si dovrà potare (quest'operazione avrà luogo alla fine della fioritura).

Il piccolo ramo fiorale secondario ( = mazzetto di maggio)

In alcune specie il ramo a legno non può portare simultaneamente bottoni fiorali e fiori. Pertanto, nella primavera successiva al suo sviluppo, produce delle ramificazioni secondarie spesso sotto forma di lisca di pesce che porteranno dei fiori nella primavera della loro formazione. Questi rami a legno non devono essere potati in inverno.

Il ramo fiorale

È flessibile e lungo, fra i 60 e i 120 cm (anche se nei ciliegi in fiore, per esempio, può arrivare ai 3 o 4 m), spesso è molto inclinato e ricoperto di organi corti (come i rametti di maggio) che portano bottoni fiorali. Ha bisogno, dopo 3 o 4 anni di fioritura, di una potatura completa al di sopra di una gemma a legno della sua base. Spunta allora un altro grande ramo, che di solito fiorisce il secondo anno.

Forme degli arbusti e degli alberi

Per alcune specie, il passaggio dalla fase arbustiva a quella arborescente è possibile grazie all’abilità dei professionisti del giardinaggio.

Arbusti

Una stessa forma di arbusto si può proporre nei centri di giardinaggio o in vivaio a "radice nuda" o in "zolla". Questa zolla, realizzata in coltivazione, contiene le radici ed è preparata in una rete, sacco o vaso, chiamato contenitore. Le piante coltivate in contenitore, persistente o caduche, si vendono tutto l'anno. La vendita a radice nuda riguarda le piante a fogliame caduco e si propone in inverno. La forza delle piante dipende dalla loro età al momento della vendita.

Piante a uno o due rami

Derivano da seme o, più generalmente da talee, alcune volte da margotta o da innesti (spesso per i cultivar) in giovani piante che provengono da seme della specie tipo. Questa forma non si propone, di solito, ai giardinieri dilettanti, poiché le piante sono giovani, fragili e la maggioranza delle volte richiedono troppe cure: trapianto, cimatura, irrigazione, concime, etc.

Piccolo cespuglio

Queste piante ramificate hanno 3 o 4 rami che escono dal colletto o da un po' più alto e la cui altezza a livello del suolo è di solito indicato, così come la loro età. Questi giovani cespugli provengono da piante di 1 o 2 rami ed hanno normalmente un anno in più.

Cespuglio

Sono piante ramificate, che provengono da piccoli cespugli, e comprendono, secondo le specie, da 5 a 8 rami che escono dal colletto o leggermente più in alto. L'altezza della parte che fuoriesce dal suolo viene di solito indicata, così come l'età. Questa è la forma più utilizzata per la piantagione nei giardini amatoriali.

Leggi le risposte dell'esperto su ARBUSTI ORNAMENTALI:

Alberi

Tutti gli alberi provengono da una pianta a 1 o 2 rami di cui il vivaista ha conservato solo il migliore. Se è necessario si affianca ad un tutore affinché cresca rapidamente, verticalmente e in forma rettilinea, per costituire un solo asse che, a seconda dell'età e delle cure ricevute, produrrà un fusto con una delle 3 altezze che verranno descritte successivamente. Gli alberi si predispongono, per la vendita, come gli arbusti, vale a dire a radice nuda o con una zolla di terra che si mantiene attorno alle radici con uno dei contenitori o protezioni utilizzati per gli arbusti.

Piantina

Si tratta di un albero giovane, generalmente nel suo secondo anno di germogliazione o di innesto, con un'altezza da 1,50 a 3 m sul livello del suolo. La piantina possiede solo un fusto verticale provvisto, la maggior parte delle volte, di ramificazioni laterali che aiutano la crescita del futuro tronco. Di solito si trasforma, nella primavera successiva, in albero-standard o chiomato, vale a dire con una chioma preformata da 3 a 8 rami ad una delle 3 altezze seguenti: 

  • 0,80 m, per gli alberi a fusto corto (poco frequenti, ad eccezione delle rose).
  • 1,25 m, per gli alberi di medio fusto.
  • Tra 1,80 e 2,50 m, per gli alberi standard a seconda del vigore delle specie offerte.

Le ramificazioni laterali si sopprimono sempre con il falcetto nel punto di inizio nel fusto, per trasformarlo in tronco Fino ad una delle 3 altezze indicate.

Fusto di acero

Si tratta di un albero giovane, tra i 3 e i 4 anni (dei quali 2 di formazione della chioma) nati da una piantina, innestata o no, e trasformata in tronco con una chioma formata da 3 a 8 rami, a seconda delle specie. La circonferenza del tronco è sempre indicata in centimetri ad 1 m dal suolo: per esempio 6-8 cm, 8-10 cm, 10-12 cm... a 1 m di altezza dal tronco.

Fusto

La definizione della forma è la stessa, ad eccezione del fatto che l'altezza del tronco (= fusto) è differente, generalmente di 1,80 m, ma per alcune specie è di 2 o 2,25 m e, più raramente, di 2,50 m (come il platano e la quercia rossa americana).

Leggi altre risposte dell'esperto su ALBERI ORNAMENTALI:


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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