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La Potatura delle rose: a cosa serve e come funziona?

Ecco alcuni ottimi motivi per cui è bene eseguire correttamente la potatura delle rose

Pubblicato il 21/07/2016 da Michela Cucchi in Rose
La Potatura delle rose: a cosa serve e come funziona?

Il primo motivo per cui eseguire la potatura delle rose è che si ottengono fiori più belli ed una fioritura prolungata, allungando la vita della pianta e disciplinando il cespuglio.

Esistono vari tipi di potatura:

  • Potatura lunga: (circa 5 occhi per ramo) con cui si ricavano molti fiori ma più piccoli;
  • Potatura corta: (2 o 3 occhi per ramo) con cui otteniamo meno fiori ma più belli;
  • Potatura estivache: utile per programmare ed impostare le successive fioriture;
  • Potatura invernale, molto più importante della precedente, indispensabile per disciplinare la crescita e la forma della pianta.

La potatura lunga o corta dipende anche dalla robustezza della pianta: una pianta debole si pota più drasticamente per rafforzarla, una rosa forte, invece, si pota meno perchè, data la sua vigoria, emetterà molti succhioni.

Le rose si potano quando sono in riposo, quindi di norma in inverno. È tuttavia necessario valutare le zone geografiche dove si opera e il tipo di rosa che possediamo.

Il primo passo è una ripulitura generale, partendo dai rami secchi e danneggiati, il secondo consiste nel rimuovere i rami che si sovrappongono e si incrociano, così da dare una forma armonica alla nostra rosa. La potatura invernale permette inoltre di eliminare i rami secchi e rovinati dal freddo, mentre con quella estiva si eliminano i fiori appassiti e si induce la rosa a formare nuovi fiori.

Le rose tappezzanti e paesaggistiche necessitano di una potatura minima: praticamente si tolgono solo i rami deboli o quelli danneggiati. Quando la pianta ha trascorso qualche anno, si accorciano i rami più vecchi in modo da rinnovare il cespuglio.

Le rose inglesi si potano lasciando massimo circa 40 cm di ramo, in modo da rendere il cespuglio ordinato, rimuovendo anche i rami danneggiati o deboli.

Le rose botaniche si lasciano normalmente sviluppare liberamente, per poterne poi apprezzare in seguito il portamento naturale. In questo caso occorre limitarsi a togliere eventuali rami danneggiati.

Le rose ibridi perpetui sono rosai molto vigorosi, che devono essere potati per non avere zone spoglie e legnose alla base. In pratica si rimuovono i rami vecchi sottili o danneggiati, si eliminano i rami che hanno già fiorito accorciandoli e si lasciano poi i rami lunghi circa 30-40 cm.

Questa potatura viene dopo la fioritura, alcuni rami poi, in estate, andranno piegati per impedire la preminenza apicale, in modo da formare un archetto per agevolare la fioritura sull'intero ramo.

Le rose cinesi sono rose da potare poco, considerato il loro lento sviluppo. In  pratica è indispensabile una pulitura e un leggerissimo diradamento dei rami, tranne alcune eccezioni come ad esempio la Rosa Chinensis  Mutabilis, che è una rosa molto vigorosa.

Le rose centifolia, muscosa, gallica, damasceana sono rose non rifiorenti e che fioriscono sui rami giovani dell'annata precedente. Si rimuovono quindi i rami secchi, danneggiati, che si intersecano e quelli meno robusti e forti. La potatura più importante per queste rose si effettua in genere dopo la fioritura.

Le rose ibridi di tea sono rose che devono essere potate drasticamente, rimuovendo rami vecchi e deboli e, in estate dopo ogni fioritura, riducendo la vegetazione di circa la metà, con l'obiettivo di ottenere una nuova fioritura dopo circa 30-40 giorni.

Le rose rampicanti sono moderne a grandi fiori. Queste rampicanti sono molto vigorose. I rami che fioriscono sono i rami laterali, che vengono prodotti sui rami vecchi di 2 o 3 anni. Si procederà dunque a rimuovere i rami vecchi esauriti, poi si accorceranno gli steli che hanno fiorito, portandoli da 3 a 6 occhi. I nuovi getti verranno piegati a formare un ventaglio per impedire che la parte bassa della rosa rimanga sguarnita.

I consigli dell'esperto sulla potatura delle rose

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