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Orchidea: varietà e coltivazione

Orchidea: varietà e coltivazione

Storia e curiosità sulle orchidee

L'orchidea è esemplare per la sua eleganza e per la sua raffinatezza.
Una pianta unica che non ha eguali nel regno del verde. Adorata e molto apprezzata, il suo nome scientifico appare per la prima volta nel libro "Storia delle piante" scritto dal botanico greco Teofrasto.

Il significato della parola, invece, deriva dalla particolare forma tuberizzata delle radici, che la contraddistinguono e che in apparenza sembrano proprio avere la forma dei testicoli, che in greco si traduce con la parola Orchis.

In antichità l'orchidea era venerata e molto utilizzata nella medicina naturale per le sue proprietà benefiche e stimolanti. Ha origine nei paesi tropicali e subtropicali del continente asiatico e americano, ma fonti certe hanno confermato che nel periodo storico del Rinascimento la prima orchidea sbarca in territorio europeo.

Lo studioso medico naturalista e botanico svedese, Carl Nilsson Linnaeus, ordinò di ricevere presso il suo laboratorio tutte le specie esistenti di orchidea in tutto il mondo dando il via ad una vera e propria caccia al tesoro.
Molti anni dopo, sulla scia degli studi condotti, Charles Darwin, celebre biologo inglese, continuò ad analizzare questo genere di piante misterioso e in apparenza tanto particolare. Le sue analisi portarono a rivelare informazioni preziose circa le tecniche di riproduzione, oggetto chiave dei suoi celebri trattati. 

Secondo una curiosa leggenda greca dell'Epiro, un ragazzo di nome Orchide, durante la sua adolescenza, si sentiva rifiutato da tutti, disprezzato e non amato per la sua natura essendo ermafrodite.
Soffrendo decide di gettarsi giù da un burrone per farla finita; quando il suo corpo viene ritrovato però è circondato da tantissimi fiori bellissimi, colorati, eleganti e belli proprio come le orchidee.
Da quel momento l'orchidea per tutti è il simbolo della purezza spirituale, della bellezza che non ha genere, sesso o alcuna appartenenza, un fiore di tutti, che evoca bontà d'animo e naturalezza.

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Varietà, classificazioni e nozioni specifiche delle orchidee

Non esiste solo un tipo di orchidea, in realtà, si tratta di una famiglia immensa, ricca di tantissime specie e tipologie differenti.
Al momento se ne contano circa 35'000 suddivisibili in circa 800 generi differenti, escludendo la presenza di ibridi che vengono realizzati in laboratorio, ma le più comuni presenti in commercio sono la Phalaenopsis, la Dendrobium ed la Cymbidium.

Nello specifico, le caratteristiche di un'orchidea, possono essere sintetizzate con tre termini:

  • sono angiosperme e quindi si tratta di piante che possiedono sia il fiore che il frutto;
  • sono anche monocotiledoni, perché i loro semi producono un solo cotiledone;
  • infine sono fanerogame perché mostrano esternamente il loro apparato riproduttivo.

Una classificazione importante divide due tipologie di orchidea:

  1. epifite: quelle che crescono in aree con un solo cotiledone; la loro particolarità è legata alle radici: sono infatti aggrappate ad altre piante o a tronchi di albero perché necessitano di un sostegno;
  2. terricole: quelle che invece crescono affondando le radici in un terreno specifico. 

Le foglie di un'orchidea sono di un verde intenso, ovali e hanno la forma di una piuma. Intere senza alcuna rottura o separazione si diramano dal tronco principale della pianta in modo alternato.
Hanno una consistenza particolarmente carnosa, infatti sono depositarie di acqua e liquidi necessari allo sviluppo e al sostentamento dell'orchidea intera. Il ruolo principale però di nutrire l'apparato vegetativo della pianta appartiene essenzialmente ai bulbi presenti nelle radici dalla forma cilindrica, che funzionano proprio come dei serbatoi di riserva nutrizionale. Questi pseudobulbi vengono circondati da una serie di radici esterne avvolte da una specie di membrana protettiva detta "velamen" che ha il compito di assorbire l'umidità esterna e di trasformarla in energia per l'orchidea. 

I fiori che nascono da un'orchidea, sono di una bellezza rara e unica. In apparenza la loro struttura esterna è davvero molto semplice; si compone di tre parti essenzialmente: due petali esterni, ampi e lisci, e una parte interna, il labello, che pende verso il basso e rappresenta la bocca del fiore, solitamente è di colore diverso rispetto ai petali esterni. Le infiorescenze iniziano con la comparsa di una serie di piccoli e delicatissimi boccioli verdi e chiusi, in cui il labello inizialmente è rivolto verso l'alto, solo durante l'apertura questo si trasforma e, aprendosi, si sposta inclinandosi verso il basso. Questo processo prende il nome di "resupinazione".

In apparenza i fiori di un'orchidea sembrano fragili e delicati, ma la natura selvaggia e tropicale di questa pianta, in alcune zone esposta a piogge torrenziali, la rende in realtà forte, tenace e duratura nel tempo. I fiori infatti possono vivere per molto tempo se la pianta riesce a trovare il suo habitat. 

Habitat naturale per il benessere di un'orchidea

La costruzione di condizioni perfette e di un ambiente favorevole alla sopravvivenza di un'orchidea sono aspetti necessari e primari. Fattori come luce, umidità, temperatura, esposizione e ventilazione devono essere analizzati nello specifico per una giusta crescita della pianta.

Stando alle loro origini, le specie primordiali di orchidea, vivendo in un clima tropicale, erano esposte al sole, al caldo, all'umidità e anche alla pioggia. Pensare quindi di ricreare le condizioni climatiche di una foresta appare difficile, pertanto occorre considerare alcuni piccoli accorgimenti per offrire il mimino supporto all'orchidea, che resta senza dubbio una delle piante più resistenti e longeve. 

L'orchidea si adatta facilmente all'ambiente in cui viene inserita, ma non ama essere spostata rapidamente e con frequenza. Amano la luce e l'aria, infatti in estate riescono a vivere in giardini esterni per poi essere gradualmente inserite in ambienti più bui. Sono perfette anche in appartamento: riescono a sopravvivere sfruttando al massimo la luce artificiale prodotta dalle lampadine.

La temperatura per le orchidee ha un ruolo molto importante: come in tutte le piante, regola il ritmo delle attività vitali. Temperature bassissime, infatti, rallentano la sua crescita, sino a divenire pericolose per la sopravvivenza; temperature alte, invece, sono favorevoli al suo sviluppo, ma non troppo alte, perché anche in questo caso possono essere la causa del malessere della pianta. Solo per brevissimi periodi l'orchidea può sopportare temperature minime intorno ai 4 gradi e massime intorno ai 30 gradi.

Anche l'umidità per l'orchidea gioca un ruolo molto importante per la sua sopravvivenza. Nata in ambienti umidi, l'orchidea richiede questo elemento per il suo benessere. Con l'alternarsi sempre meno regolare delle stagioni, offrire le giuste condizioni climatiche alla pianta diventa sempre più difficile, pertanto ci sono alcune pratiche che occorre adoperare. È il caso della nebulizzazione dell'acqua esternamentem, con attrezzi specifici per ricreare condizioni esterne favorevoli all'orchidea, o anche porre sotto il vaso a contatto con le radice un po' di argilla che espanda umidità.

Piantare, annaffiare, riprodurre e concimare un'orchidea

Un'orchidea può sopravvivere in un vaso. Per la sua crescita e la sua sopravvivenza occorre ricreare all'interno del contenitore le condizioni necessarie per garantire il benessere dei bulbi e delle radici.

Un terriccio specifico per orchidee in tal senso è estremamente necessario: si tratta di un substrato specifico che tende ad imitare quello in cui l'orchidea vive naturalmente. Un composto ideale in cui piantare un'orchidea viene realizzato inserendo tra le radici pezzi di corteccia, pezzi di buccia di cocco, torba, sfagno e in alcuni casi anche del polistirolo. Concimi a base di sali minerali adatti per l'orchidea possono essere somministrati durante tutto l'anno.

Annaffiare un vaso di orchidea richiede pazienza, amore e alcuni accorgimenti. La pianta non può ricevere acqua dall'alto, ma ha la necessità di assorbirla dal basso, per tale ragione è opportuno immergere l'intero vaso in un recipiente esterno. Il livello dell'acqua deve raggiungere la metà del vaso e non può in alcun modo venire a contatto con foglie o parti esterne della pianta.
Nei periodi estivi, l'orchidea richiede una quantità maggiore di acqua, ma mai eccessiva, annaffiarla con una frequenza di 10-15 giorni può essere sufficiente al suo sostentamento; nei periodi invernali, o dormienti, il ritmo si rallenta ulteriormente.

Quando le radici di un'orchidea fuoriescono dal vaso in modo evidente, questa necessita di uno spostamento. In questo caso si può procedere separando i ceppi alla base del tronco per ottenere due piante della stessa specie e riporre ognuna di esse in un nuovo habitat.


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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