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Ortensie - Coltivazione dell'Hydrangea Macrophylla

Come si coltiva e quali sono le sue caratteristiche principali

Ortensie - Coltivazione dell'Hydrangea Macrophylla

Quando si parla di ortensie, si pensa subito hai cespugli dai grandi fiori sferici, relegati nelle zone più umide e ombrose del giardino, che colorano l’estate di rosa, bianco, azzurro e porpora. Stanno lì, senza chiedere molto, regalando splendide e abbondanti fioriture, generose come poche piante sanno essere. Stiamo parlando naturalmente delle Ortensie hydrangea macrophylla di origine asiatica, limitate ad un'area della costa orientale del Giappone.

Questa ortensia fu segnalata per la prima volta nel 1771 nell’Herbier Commercon, il cui autore Philibert Commercom sembra abbia rinvenuto il cespuglio in un giardino nell’isola di Bourbon.

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Hydrangea Macrophylla: struttura del fiore

Il fiore delle hydrangee macrophylla è un corimbo formato da un’asse centrale da cui partono dei peduncoli e su questi dei pedicelli che portano fiori fertili o sterili. Le infiorescenze si possono dividere in tre tipi:

  1. Infiorescenza sferica;
  2. Infiorescenza semisferica;
  3. Infiorescenza a cuffia di pizzolacecap.

Nell’infiorescenza sferica e semisferica il numero dei fiori sterili è superiore di molto a quelli fertili che si trovano alla base o al centro del fiore sterile. Ad una prima occhiata sono poco o del tutto invisibili perchè praticamente formati solo da un piccolo ovario e da piccoli pistilli e da petali piccolissimi quasi inesistenti, mentre la parte più vistosa è formata da sepali modificati, cioè dalla trasformazione dei componenti del calice.

Esso diventa grande e può assumere varie forme con margini lisci o dentellati, variamente colorati e anche con un numero di sepali diverso, che varia da 4-5 fino ad una decina formando cosi fiori scempi o doppi.

Cespuglio ortensie

L’ortensia macrophylla è una pianta vigorosa. Generalmente questa varietà di ortensie ha una forma rotondeggiante con dimensioni che variano dai 40 cm fino a circa 3 metri. Essa presenta rami robusti che in alcuni casi si piegano col peso del fiore.

Le ortensie moderne hanno una struttura più compatta: gli internodi sono molto più corti e normalmente l’altezza raggiunta da queste piante è di circa 120/130 centimetri. Questo è dovuto alla necessità di rendere le ortensie più adatte alla coltivazione in vaso ed anche perché i giardini moderni nella maggior parte dei casi sono di piccole dimensioni e quindi un’ortensia più piccola conseguentemente occupa meno spazio.

Coltivazione ortensie

Caratteristiche del terreno

Il terreno adatto alle ortensie è un terreno di medio impasto, che permette alle radici delle ortensie di essere penetrato facilmente e di avere una buona circolazione gassosa.

Si tratta di un terreno fresco, che tende a trattenere poca acqua. L'ortensia infatti è ghiotta di acqua ma rifugge dal ristagno idrico, ricco di sostanza organica e fertile.

Il ph deve essere leggermente acido: l’ottimale è un ph 5,5, misurabile tramite l'utilizzo di un phmetro. È proprio in questa situazione che l’ortensa darà il meglio di sè.

Nel caso che il nostro terreno non presenti queste caratteristiche perché troppo argilloso e quindi coeso e pesante oppure troppo sabbioso e quindi povero di sostanza nutritiva e tendenzialmente arido, le soluzioni sono due:

  1. Rinunciamo alla coltivazione in terra collocando la nostra pianta in un vaso capiente;
  2. Creiamo un piccolo cassone. Il cassone per contenere 2 piante di medie dimensioni avrà una profondità circa 80 cm ed una larghezza di 150 e 80. Tale buca sarà rivestita interamente di tessuto non tessuto. Si stenderà pertanto nel fondo circa 10 cm di materiale inerte per fare il drenaggio; sopra questo strato stenderemo ancora tessuto non tessuto per impedire alle particelle di terriccio di annidarsi negli spazi vuoti formati dal materiale inerte e quindi di impedire all’acqua di andare via. A questo punto riempiremo il nostro cassone di buon tericcio per acidofile, facilmente reperibile in commercio che è lo stesso che si usa per le azalee.

Coltivazione ortensie

Una volta acquistata la nostra pianta si controllerà che l’apparato radicale non presenti danni. A quel punto  la inseriremo nello spazio per lei predisposto nel cassone, vaso o terreno che sia.

In ogni caso la pianta va posta alla stessa altezza che presentava nel contenitore originario, cioè il pane non deve essere troppo interrato nè le radici del pane devono essere fuori terra. Subito dopo si bagnerà bene la pianta in modo che la terra aderisca bene alla zolla. Per evitare l'eccessiva traspirazione estiva del terreno, è consigliabile zappettare il terreno intorno ad essa, effettuando in seguito una pacciamatura con aghi di pino o corteccia facilmente reperibile in commercio.

Ortensie: colori

Le Ortensie Macrophylla assumono colorazioni bellissime: si trovano ortensie bianche, rosse, blu, celesti a doppi colori, con diverse tonalità e questa colorazione dipende dalla varietà, dal tipo di terreno, dalla stagione in cui ci troviamo e dalla luce.

Senza dubbio il ph per la colorazione delle ortensie è fondamentale: semplificando possiamo dire che tanto più è acido il terreno tanto più blu, celesti o viola saranno le ortensie. Viceversa tanto più sarà neutro il ph, tanto più avremo ortensie rosa e rosse.

Questo perché in un terreno acido sono disponibili, cioè sciolti in acqua, alcuni micro elementi essenziali per la formazione del colore del sepalo e in particolar modo dell'alluminio, che in situazione alcalina si rende indisponibile per l'assorbimento. Pertanto le ortensie non riescono a rimanere blu, ma diventando rosa o rosse. Le bianche invece sono indifferenti al ph del terreno. Restano dello stesso colore oppure lo cambiano solo in relazione alla luce. Col passare delle stagioni tendenzialmente verdi, assumono una luminosità bassa e diventano rosate o rosse, se vi è un po' di sole. 

Come già detto, anche la stagione influisce sul colore. Alcune ortensie cambiano il colore a fine stagione, cioè in autunno. Infatti il vecchio fiore assume diversissimi tipi di sfumature dal verde al rosso bordeaux, diventando ancora più bello, addirittura più splendido del fiore fresco.

Per modificare il colore di un'ortensia dobbiamo intervenire sul ph del terreno e sul quantitativo di alluminio presente nel terreno. Questo è possibile con il solfato di alluminio o con l'allume di rocca, ipotizzando un quantitativo di tre grammi per litro di acqua da dare alla pianta ogni 15 giorni fino alla formazione del boccio cominciando dal mese di febbraio.

Concimazione e correzioni ortensie

Le ortensie hanno una grande quantità di foglie e una grande quantità di fiori. Per questo hanno bisogno di grandi concimazioni ben fatte sia con materiale organico che minerale, quindi in autunno si interverrà con letame pellettato da distribuire intorno alla pianta. Nel mese di febbraio/marzo, invece, sarà distribuito un concime a lenta cessione, che spingerà la nostra pianta sia nella vegetazione che nella fioritura.

Nel caso le nostre ortensie presentino carenze evidenti di ferro, possiamo anche fare un trattamento preventivo con chelati di ferro sequestrene per favorire il rinverdimento delle foglie.

Potatura ortensie

Dobbiamo ricordare che le ortensie macrophylla fioriscono sul ramo dell’anno precedente, quindi una potatura mal fatta può compromettere la fioritura.

Detto questo dobbiamo anche ricordare che le ortensie non rifioriscono e che la lunga fioritura è dovuta solo alla lunga persistenza nel tempo dell’infiorescenza stessa, che molto spesso invecchiando è anche molto più bella del fiore fresco. Lasceremo quindi che i nostri fiori invecchino sulla pianta e si secchino togliendoli solo nel mese di febbraio-marzo, non scendendo sotto un paio di gemme e partendo dalla base del fiore.

In questo mese toglieremo anche i rami deboli o rovinati. Se invece le piante sono grandi e anziane, toglieremo i grandi rami fin dalla base per circa un terzo dell'intera chioma cosi da illuminare la parte interna del cespuglio e a spingerlo a fare nuova vegetazione si elimineranno anche le vecchie infiorescenze e i rami deboli. Ricordo comunque che se anche sbagliamo la potatura la pianta non soffrirà, fiorira poco o per niente e sviluperà una notevole vegetazione, la potatura drastica infatti con una una buona concimazione è un ottimo metodo per ringiovanire le nostre ortensie.

N.B.: Queste operazioni sono importanti ed è importante utilizzare gli strumenti adatti, come delle cesoie per la potatura, bene affilate e pulite, per evitare di far soffrire la pianta e causare infezioni.

Principali malattie dell'Hydrangea Macrophylla

Pianta robustissima difficilmente si ammala ma qui di seguito elencheremo le malattie che eventualmente possono colpire questi cespugli:

Insetti

Ragnetto rosso, piccolo insetto non visibile normalmente a occhio nudo. Quando questo attacca la foglia si accartoccia e assume colorazioni dal giallo al bruno. Se l'attacco è abbondante si notano anche piccole ragnatele.

In commercio si trovano acaricidi specifici.

Cocciniglia, la più comune è la Icerya che ha l'aspetto di un piccolo batuffolo di cotone. Si tratta normalmente con olio di neem e insetticidi specifici facilmente reperibili in commercio.

Oziorrinco, coleottero che mangia le foglie durante la notte e che depone le uova nel terreno, da cui nascono delle larve più temibili dall'adulto, perché danneggiano le radici della pianta. Contro i nematodi che attaccano, la lotta può essere biologica contro le le larve nel terreno oppure chimica con trattamenti da effettuare sul terreno.

Funghi ortensie

Oidio o mal bianco si presenta come una polvere biancastra sul lembo fogliare di facile eliminazione. Si tratta con composti a base di zolfo.

Botrite, una malattia fungina che si presenta quando le temperature sono elevate, quando vi è molta umidità e poca ventilazione. Si presenta come una muffa grigia, che può attaccare qualsiasi parte della pianta e si combatte con prodotti antibotritici.

Maculatura dell'ortensia. Si tratta di un fungo che crea delle macchie più o meno grandi sulle foglie dell’ortensia. L'attacco avviene normalmente quando vi sono errori di coltivazione, in particolare se vi è troppo ristagno idrico o l’ortensia viene bagnata eccessivamente. La lotta si effettua con prodotti rameici.

Esposizione ortensie

Le ortensie, specialmente nel nostro clima mediterraneo, preferiscono esposizioni a mezzombra o ombra luminosa, questo perché hanno un'espansione fogliare molto ampia soggetta a forti traspirazioni durante il periodo estivo.

Le traspirazioni sono così abbondanti da far collassare le foglie nei momenti più caldi della giornata.

Le foglie si riprenderanno poi alla sera quando farà più fresco. Tutto ciò perchè le radici non riescono a pompare acqua sufficiente e a pareggiare la perdita della traspirazione fogliare. In zone più fresche come quelle dei nostri laghi, Maggiore, Como, ecc. dove il clima è più fresco e dove l'umidità del lago si fa sentire, le ortensie vengono tranquillamente tenute al sole, assumendo colorazioni delle infiorescenze fantastiche.

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

Redazione

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