Portale del Verde

Quali sono i metodi per curare la cimice asiatica?

Il 18/10/2016, Nadia di Cameri chiede:

Buongiorno, ringrazio per la tempestiva risposta. Volevo fare una domanda, sempre in merito alla resina/gelatina: ho dei peschi che variano tra i 30 anni e i 4 anni, un ciliegio e tre susini. Seguo norme igieniche per la potatura e faccio anche quella verde. Elimino sempre le foglie cadute e a riposo vegetativo pulisco i tronchi e metto la calce. La cimice asiatica può essere una causa? Ho i tronchi e i rami letteralmente coperti da queste cimici. Anticipatamente ringrazio. Nadia.

Il 18/10/2016, Fabio Di Gioia risponde:

Salve di nuovo gentilissima signora Nadia.

Da quanto ha potuto scrivere nella sua seconda domanda, vedo che gli opportuni rimedi che le ho consigliato, come ha riferito in maniera chiara, li ha già messi in pratica. La cimice asiatica (a proposito della quale mi scuso anticipatamente per non averla presa in considerazione) sicuramente ne è una possibile causa. Di seguito le scrivo anche di che parassita si tratta e gli opportuni rimedi per prevenirlo.

Come combattere la Cimice Asiatica o Halymorpha Halys

La cimice asiatica (Halymorpha halys) è un insetto appartenente all'ordine dei Rincoti, al sottordine degli Eterotteri e alla famiglia dei Pentatomidi. Si tratta di un insetto, che è stato introdotto in Italia a partire dal 2010 ed è stato segnalato soltanto per la 1° volta in provincia di Modena a partire dal 2012.

Questo insetto, è molto simile alla cimice verde dei campi (Nezara viridula), in quanto appartenente alla stessa famiglia, ma con una morfologia esterna praticamente diversa. Mentre la cimice verde (come dice il nome) ha il corpo completamente di colore verde, sebbene in alcuni casi può assumere colore virante dal marrone al carminio, la cimice asiatica presenta una colorazione variegata con alcune parti chiare di colore ocraceo e altre parti più scure con disposizione a mosaico.

La cimice asiatica è una specie polifaga, nel senso che questo parassita attacca più specie coltivate. Infatti l'insetto è particolarmente dannoso per le piante da frutto appartenenti alla famiglia delle Rosacee (come è appunto il suo caso) tra cui:

  • Pesco;
  • Melo;
  • Ciliegio;
  • Pero;
  • Lampone.

Attacca però anche molte specie di piante ortive e in particolare le piante appartenenti alla famiglia delle leguminose come:

  • Fagiolo;
  • Soia;
  • Pisello;
  • Cece.

Sulle specie arboree da frutto, come lei ha ben specificato anche nella domanda, attacca particolarmente gli elementi legnosi delle branche e del tronco nutrendosi della linfa zuccherina, mediante l'apparato boccale pungente-succhiante, creando a sua volta delle spaccature e lacerazioni su cui con il tempo possono insediarsi altre tipologie d'infezione di tipo fungino o batterico tra cui appunto i cancri del legno. All'interno di queste spaccature, inoltre, l'insetto trova rifugio durante l'inverno, utilizzandole a loro volta come siti di conservazione e successivo svernamento in attesa della stagione primaverile in cui riprenderà il suo ciclo riproduttivo.

Per quanto riguarda i rimedi da adottare allo scopo di contenere l'infestazione della cimice asiatica, si tratta prevalentemente di mettere a punto una serie di pratiche preventive di natura agronomica tese ad abbattere le popolazioni dell'insetto e quindi di impedire l'insorgenza di altri tipi di fitopatologie.

La pulizia dei tronchi nei mesi invernali, unita all'utilizzo della calce, è un buon sistema di prevenzione perché serve per andare a eliminare in maniera meccanica tutta una serie di elementi riproduttivi dell'insetto (uova e/o pupe) che possono trovarsi negli anfratti della corteccia del legno.

In questo caso, tuttavia, non sempre può bastare per contrastare la cimice asiatica. Infatti in questo caso proprio in virtù delle lacerazioni che l'insetto provoca nel legno e quindi delle spaccature che ne derivano, è necessario pulire accuratamente la ferita che è stata aperta dall'insetto in modo che esso possa non tornaci nuovamente. Una volta eliminati gli elementi legnosi alterati, il legno va disinfettato molto bene utilizzando anche dei prodotti a base di sali rameici. A questo punto le suggerisco di richiudere la ferita con dei mastici protettivi, in modo che la ferita possa cicatrizzare. Si può dunque spennellare il tronco con la calce in modo da evitare che il legno venga attaccato di nuovo.

Sperando di aver risposto alla sua domanda e rimanendo in attesa di altre domande che vorrà pormi, la saluto cordialmente.

Dott. Fabio Di Gioia
Esperto nella valorizzazione e recupero delle varietà antiche

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Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com