Portale del Verde

Innesto mandorlo: perchè non attecchisce? Qual è il portinnesto più idoneo?

Il 28/08/2016, Vincenzo di Bari chiede:

Sono 2 anni consecutivi che effettuo innesto a spacco di mandorlo Genco su GF677 dapprima a fine gennaio e poi non essendo riuscito a metà febbraio dell'anno successivo. Non comprendo per quale motivo non abbiano attecchito eppure mi sono impratichito molto bene nell'innesto a spacco. Pertanto, vi chiedo quale può essere la causa e se il GF677 è compatibile per la varietà Genco. Inoltre qual è il portainnesto più idoneo al Genco e al Filippo Ceo. Saluti.

Il 30/08/2016, Fabio Di Gioia risponde:

Salve signor Vincenzo.

Allora procedendo per ordine in base alle domande che mi fa. Le rispondo in maniera seguente.

L'innesto a spacco che lei ha eseguito sulla varietà di mandorlo 'Genco' (che può essere fatto alla stessa maniera anche su altre varietà di mandorlo), si esegue normalmente tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, prima della ripresa vegetativa o, come si dice, quando le piante sono in succhio e cioè quando la corteccia si distacca bene e riprende il movimento della linfa verso l'alto.

Fare un innesto a spacco a fine gennaio o a metà febbraio è troppo presto, perché la pianta (portinnesto), su cui dovrai inserire la varietà (marza), è ancora in fase di riposo e quindi, non avendo ripreso l'attività vegetativa e cellulare, non ha la possibilità di favorire la saldatura dei due individui nel punto d'innesto. Consigliato anche dagli esperti l'utilizzo degli appositi strumenti per eseguire operazioni particolari come questa, in questo caso è bene dotarsi di un coltello da innesto ben affilato, così da eseguire tagli netti e precisi.

A volte il mancato attecchimento dell'innesto, è dovuto anche ad uno sfasamento tra lo sviluppo del portinnesto e della marza.

Infatti affinché l'innesto di mandorlo riesca, è necessario che il portinnesto si trovi nello stesso stadio vegetativo della marza. Per questo spesso le marze prelevate nel periodo tra dicembre e gennaio, vengono poste in frigorifero in modo tale da rallentare la loro attività vegetativa. In questo modo quando vengono tolte dalla frigoconservazione, queste trovandosi nello stesso stadio vegetativo del portinnesto è più facile che attecchiscano.

Poi la riuscita di un innesto può dipendere sia da fattori endogeni (es. specie, varietà, presenza di parassiti ecc.), che da fattori endogeni (temperatura, umidità ecc). È chiaro quindi che i fattori che possono influire sulla riuscita di un innesto sono molteplici e, a volte, la pratica non è sempre sufficiente, anche se si tratti di esperti innestini.

Venendo al discorso dei portinnesti, nel caso specifico mi chiede se il GF 677 è affine con alcune varietà e altre no. Il GF 677 nello specifico è un portinnesto ibrido pesco x mandorlo con caratteristiche intermedie tra le due specie. È adatto per terreni siccitosi, con un certo calcare attivo e soggetti al ristagno idrico, presenta una precoce entrata in produzione e un buon ancoraggio al suolo.

Quindi in definitiva è un portinnesto compatibile con tutte le varietà di mandorlo incluse la 'Genco' e la 'Filippo Ceo'.

Per cui il mancato attecchimento dell'innesto in questo caso, è dovuto o al periodo sbagliato (gennaio o febbraio) in cui viene eseguito l'innesto, oppure al fatto che le varietà da innestare si trova in uno stadio vegetativo sfasato rispetto al portinnesto.

Quindi proverei il prossimo anno a ripetere l'innesto a spacco verso i primi di marzo, e prelevare le marze da innestare a dicembre ponendole in frigorifero per almeno 2 mesi prima di procedere all'innesto effettivo.

Ringraziandola della domanda le porgo i miei distinti saluti.

Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.

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Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com