Portale del Verde

Nocciolo: esiste varietà autofertile?

Il 07/02/2017, Donato di Lagosanto (FE) chiede:

Cerco una varietà di Nocciolo autofertile. Ho letto che alcuni vivai pubblicizzano la "Tonda di Romagna". È veramente autofertile?

Il 10/02/2017, Fabio Di Gioia risponde:

Salve signor. Donato.
Inizio la mia risposta, descrivendole alcune caratteristiche del comportamento fiorale del nocciolo affinché lei possa capire meglio come intervenire e successivamente impostare l'impianto.

Per quanto riguarda le specie arboree da frutto, in base al loro comportamento fiorale queste possono essere suddivise in:


1) VARIETA' FERTILI

a) Autofertili (il polline del fiore, può fecondare l'ovulo dello stesso fiore, della stessa varietà).
b) Autocompatibili (il polline del fiore, può fecondare l'ovulo di fiori diversi della stessa varietà).
c) Interfertili o intercompatibili (il polline del fiore, può fecondare l'ovulo di fiori diversi, di varietà diverse).

 

2) VARIETA' STERILI

a) Autosterili (il polline del fiore, non può fecondare l'ovulo dello stesso fiore, della stessa varietà).
b) Autoincompatibili (il polline del fiore, non può fecondare l'ovulo di fiori diversi della stessa varietà).
c) Intersterili o interincompatibili (il polline del fiore, non può fecondare l'ovulo di fiori diversi, di varietà diverse).

Sono considerate specie compatibili:

1) Agrumi.
2) Albicocco.
3) Ciliegio acido.
4) Pesco.
5) Susino europeo.
6) Vite.

Sono considerate invece specie incompatibili:

1) Ciliegio dolce.
2) Mandorlo.
3) Melo.
4) Olivo.
5) Susino cino - giapponese.
6) Nocciolo.

Il fatto che in natura, ci siano delle piante incompatibili e/o autosterili non è affatto casuale, perché questo significa che queste specie hanno evoluto nel corso dei millenni dei meccanismi idonei ad escludere il fenomeno dell'autofecondazione a vantaggio della fecondazione incrociata.
Infatti la fecondazione incrociata, che favorisce il rimescolamento dei caratteri ereditari, ha come scopo finale quello di generare delle piante figlie con caratteristiche esteriori alla pianta madre.
Questo processo a livello ambientale e spontaneo, è estremamente importante, perché:

a) Aumenta la variabilità genetica.
b) Migliora l'adattabilità al clima e all'ambiente.
c) Incrementa la resistenza ai parassiti.

Tuttavia però, se questo comportamento viene traslato a livello produttivo e agronomico crea delle problematiche.

Per questo motivo al momento dell'impianto delle specie e/o varietà da frutto autosterili, è necessario operare una consociazione di varietà diverse (dette impollinatori), che devono essere compatibili con la varietà da impollinare.
Venendo al caso del nocciolo, le ricordo che questa specie è definita monoico diclina, cioè con fiori maschili e femminili sulla stessa pianta, ma in strutture separate.
Questa condizione, non è sufficiente ad assicurare una buona impollinazione e fecondazione, perché la maggior parte delle varietà è definita autosterile.
Per questo è necessario, alla varietà principale consociare una varietà fertile e che il periodo di emissione del polline (impollinatore), coincida con la ricettività del pistillo (varietà da impollinare).
In alcune specie da frutto (come anche nel nocciolo), il problema dell'autosterilità, è stato risolto grazie alla selezione di varietà autofertili, ossia varietà capaci di autofecondarsi.
Le ricordo però che in natura sono pochi i casi di varietà autofertili (a parte le specie sopra citate).
Di conseguenza l'autofertilità è un fenomeno che è stato creato artificialmente, al fine di garantire un buon risultato produttivo allo scopo di ridurre anche i costi derivanti dall'impianto di varietà diverse, ma soprattutto per cercare di ottenere una produzione abbondante e soddisfacente.
La Nocciola Tonda di Romagna, varietà costituita recentemente, è considerata autofertile. Per cui lei ha la possibilità di impiantare un noccioleto costituito solo da varietà di Nocciola Tonda di Romagna senza ricorrere agli impollinatori a differenza di altre varietà definite autosterili (es. Tonda di Giffoni. Tonda Gentile Romana e Tonda Gentile delle Langhe).
Tuttavia però le ricordo anche che, l'autofecondazione continuata nel tempo può portare ad una depressione genetica, determinando:

1) Diminuzione di biodiversità.
2) Ottenimento di varietà uguali tra loro.
3) Riduzione della resistenza alle avversità climatiche e parassitarie.

Per qualsiasi altra domanda che vorrà pormi rimango a sua completa disposizione

Cordiali saluti

Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com