Portale del Verde

Fico fa frutti cattivi: con quali varietà è meglio fare l'innesto?

Il 19/09/2016, Ennio di Vo' (PD) chiede:

Ho un fico enorme che disturbava un portico. Uno pseudo giardiniere lo ha tagliato ed, ora che è cresciuto molto, fa solo fichi selvatici ed immangiabili. Vorrei innestare i rami più grossi con 2/3 qualità di fichi buoni. Quali mi consigliate per avere maturazioni in periodo diverso? Posso avere gli innesti da voi? Grazie. Ennioo Zattarin

Il 22/09/2016, Fabio Di Gioia risponde:

Salve signor Ennio.
Il fico è una pianta da frutto che produce delle radici che si sviluppano prevalentemente in superficie e quindi se la pianta è vicina a dei muri o porticati può dare molto fastidio. La cosa che le dico, inoltre, è che il fico presenta una notevole capacità rigenerativa per quanto riguarda lo sviluppo delle radici, per cui anche se la pianta viene tagliata alla base le radici sono in grado di sviluppare delle nuove cellule meristematiche ad alto potenziale di sviluppo e favorire la produzione di polloni ossia dei rami a sviluppo verticale molto vigorosi che possono essere utilizzati di nuovo per riformare la pianta a partire dalla ceppaia.

In definitiva quindi, non è che tagliando la pianta al ceppo si risolve il problema di ridurre il disturbo del fico ai manufatti, se non si vanno ad asportare completamente le radici. Inoltre come ha detto anche lei, questo fico è cresciuto molto dopo averlo tagliato, perché essendo una pianta che ha un'alta capacità pollonifera e rizogena, più la si taglia e più si rigenera.

Venendo poi alla questione dei fichi che ha prodotto dopo il taglio alla base e che sono giustamente come dice lei immangiabili, c'è da rilevare una cosa molto importante. La specie si propaga principalmente per talea, essendo una pianta che presenta un'elevata capacità rizogena e pollonifera. Quindi i polloni che si sviluppano dalla base possono essere impiegati per ricostituire completamente una pianta. Siccome la talea è un metodo di propagazione vegetativa (agamica), dove non c'è l'intervento della fecondazione e quindi l'unione tra il gamete maschile (nuclei spermatici del polline) e gamete femminile (cellula uovo o oosfera dell'ovulo), le piante figlie che si produrranno dai polloni saranno completamente identiche alla pianta madre.

Le ricordo inoltre che la specie del fico (Ficus carica), è suddivisa in due sottospecie:

  • Ficus carica caprificus = Fico selvatico o maschile. Produce fiori unisessuali (o solo maschili o solo femminili) con frutti non commestibili
  • Ficus carica sativa = Fico domestico o femminile. Produce solo fiori femminili, con frutti commestibili.

Ricordo inoltre, che le due sottospecie sono entrambi fertili e compatibili tra di loro. Infatti il polline prodotto dal fico maschile, può impollinare quello femminile grazie ad un insetto che è specifico soltanto per il fico e che è chiamato Blastophaga psenes.

Quindi il fico che è stato tagliato e che evidentemente anche prima produceva frutti non commestibili come lo è adesso dopo il taglio, non è altro che il fico maschile. In questi casi infatti, è possibile ricorrere all'innesto (che in questi casi si chiama "reinnesto"), andando appunto ad inserire sui rami più grandi 2/3 varietà di fico femminile o domestico.

Tra le varietà di fico domestico che potrebbe innestare, per avere una maturazione scalare durante la stagione, le consiglio di innestare varietà locali della sua zona, perché sono maggiormente adattate al territorio e al clima dell'ambiente dove si trova il suo terreno (Padova se non sbaglio).

Tra le varietà più indicate vi sono:

1) 'Romagnolo'.
2) 'Brianzolo'.
3) 'Monaco'.
4) 'Turco'.

Sul sito del Portale del Verde può trovare una lista di vivai specializzati per ogni regione, dove ci sono tutte le informazioni utili da dove poter reperire il materiale di propagazione che le serve.
La redazione di Portale Del Verde ha poi incluso alla risposta alla sua domanda un'utilissima guida su come e quando eseguire al meglio l'innesto su piante da frutto, in modo da fare chiarezza e dare un aiuto a chiunque voglia provare questa tecnica.

Ringraziandola tanto per la sua domanda, le porgo i miei distinti saluti.

Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.

Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com