Portale del Verde

Che caratteristiche hanno le viti a innesto basso? Che varietà è il vitigno davico?

Il 05/09/2016, Alessandro di santa Margherita Ligure chiede:

Vorrei sapere se conoscete delle viti a innesto basso (che mi hanno detto essere quelle che restano nane) di uva nera da vino adatte per il clima della Liguria. E anche se conoscete il vitigno davico, che mi dicono sempre non avere necessità alcuna di irrorazioni.

Il 06/09/2016, Fabio Di Gioia risponde:

Salve signor Alessandro.

L'innesto basso della vite (come dice il nome), è una forma di innesto dove la varietà europea (Vitis vinifera), viene innestata quasi al colletto sul portinnesto di vite americana (Vitis Riparia, Rupestris e Berlandieri) vicino alle radici. 

L'innesto di per sè non induce una riduzione dell'accrescimento della vite, ma ha soltanto lo scopo di favorire la propagazione vegetativa della specie e indurre particolari caratteristiche qualitative e produttive ai vitigni che devono essere impiantati. Per cui l'innesto a qualsiasi altezza venga atto, non incide sulla riduzione della crescita e del portamento della pianta.

Esistono però delle varietà di vite nane e le più importanti sono:

  • Fragola Bianca Dorata;
  • Fragola Bianca Precoce;
  • Fragola Nera;
  • Francesina Nera.

Quindi per impiantare una vite nana, è necessario ricorrere alla scelta di varietà nane e non a particolari tipi di innesto.

Per quanto riguarda i vitigni autoctoni a bacca nera tipici del clima ligure, i più interessanti sono:

  • Ormeasco - Vitigno originario della Liguria, ma diffuso anche in Piemonte nella zona del Monferrato dove è conosciuto con il nome di Dolcetto;
  • Pollera Nera - Vitigno ligure diffuso fin dal 1800 nelle zone delle Cinque Terre fino alla Lunigiana tra La Spezia e la zona di Aulla;
  • Rossese - Vitigno ligure, diffuso nella riviera di Levante al confine con la Francia.

I vitigni che le ho citato, sono principalmente vitigni antichi e autoctoni della Liguria e quindi molto adatti al clima della Regione. Purtroppo non si tratta di varietà nane, proprio perché essendo antiche sono state selezionate dai contadini in epoche lontane da noi e quindi tendono ad avere un portamento e uno sviluppo vegetativo molto vigoroso sia in altezza che come espansione rispetto al raggio della chioma. Quindi non sono varietà nane.

Per quanto riguarda la vite varietà Davico, sinceramente non ho mai sentito parlare di questo vitigno anche perché non si trova catalogato nemmeno nel Registro Nazionale delle varietà. Le ricordo infatti che una varietà di vite, per essere impiantata e utilizzata a scopo produttivo, deve necessariamente essere iscritta al Registro Nazionale.

Se lei o le persone da cui ha preso le informazioni, conoscete la varietà Davico, la pregherei di inviarmi delle foto in modo da poter procedere alla sua descrizione morfologica e fenologica e richiederne l'iscrizione al Registro Nazionale soprattutto se possiede doti di resistenza e rusticità.

Al momento non conoscendo il vitigno e non essendo iscritto al Registro, l'unico consiglio che mi viene di suggerirle è che se lei vuole procedere all'impianto di viti nane e resistenti alle malattie, è necessario che rivolga l'attenzione alle varietà di uva fragola (Vitis Labrusca) che riuniscono in sè le doti di ridotta taglia e sviluppo della pianta, anche l'incredibile resistenza alle più comuni fitopatologie della vite (Peronospora, Oidio, Muffa grigia ecc.).

Ringraziandola tanto della domanda e pregandola di inviarmi le foto del vitigno Davico, le porgo i miei distinti saluti.

Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche

Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com