Portale del Verde

Come coltivare i Cymbidium?

Il 24/01/2017, Rita di San Sperate chiede:

Non riesco a coltivare i cymbidium... mi può dare qualche consiglio? Grazie

Il 26/01/2017, Giancarlo Pozzi risponde:

Salve Rita,

per darle una risposta approfondita sul Cymbidium, le riporto di seguito un estratto del mio libro "ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI".

Se le Cattleya sono considerate le “regine” delle orchidee, i Cymbidium ne sono il re. Il genere è composto da una cinquantina di specie provenienti da una vasta area che va dall’India alla Cina, al Giappone e all’Australia, all'incirca le stesse zone in cui vivono i Dendrobium. Sono in gran parte terrestri ma ci sono anche specie epifite e litofite. Fino a pochi decenni fa era indubbiamente una delle orchidee più conosciute e più coltivate, sopratutto per fiore reciso, poi i gusti sono cambiati e oggi non sono più di moda*, non ha più mercato e le coltivazioni, che anche in Italia erano numerose, sono praticamente scomparse.

I Cymbidium ibridi di tipo commerciale in base alle dimensioni dei fiori si dividono in standard, a fiore grande e mini, a fiore piccolo. I Cymbidium standard sono piante di montagna, in autunno-inverno vogliono notti fresche, 10 massimo 15 gradi, i mini tollerano anche temperature più alte.

Un problema frequente è la perdita dei boccioli, dovuto ad alte temperature notturne, mentre se le notti sono fresche i boccioli non cadono. In base all’epoca di fioritura, i Cymbidium si dividono in: precoci (che fioriscono entro natale), medi (a fioritura invernale) e tardivi (fioriscono in primavera). In zone con clima più dolce come la riviera ligure e il Sud Italia i Cymbidium standard tardivi (quelli che fioriscono in primavera) possono svernare all’aperto.

I Cymbidium amano molta luce, in inverno tutta quella possibile, in estate mezza giornata di sole diretto, se l’esposizione è corretta le piante arriveranno in autunno con le foglie verde chiaro, se sono verde intenso significa che la luce è stata insufficiente e la fioritura sarà scarsa o assente, in compenso sarà una bella pianta verde.

Come la maggior parte delle orchidee epifite anche i Cymbidium devono asciugare bene prima di essere bagnati, vale la solita regola: se sono leggeri si bagnano, se non sono leggeri non si bagnano, in caso di dubbio non si bagnano; poi quando si bagnano si bagnano bene, abbondando con l’acqua, fin che il vaso diventa pesante.

I Cymbidium sono tra le orchidee che vogliono concimazioni abbondanti, una buona regola è di concimare ogni 3 bagnature, in pratica dopo 3 bagnature la quarta volta prima si bagna e immediatamente dopo si bagna un’altra volta con il concime diluito nell’acqua alla concentrazione di 2 g/l. In primavera per sostenere lo sviluppo delle nuove vegetazioni si usa un concime con il titolo 30-10-10, per il resto dell’anno si usa il 20-20-20, alternando a questi concimi il nitrato di calcio.

Sono piante di grandi dimensioni che accestiscono facilmente formando esemplari molto grandi e ingombranti, a questo punto si possono dividere facendo in modo che ogni nuova divisione abbia almeno 3 pseudobulbi adulti.

Per dividerli, togliete la pianta dal vaso, poi con un seghetto lungo o un coltello tipo quelli per il pane pulito accuratamente con candeggina, tagliate tutte le radici 2-3 cm sotto la superficie, sarebbero comunque indistricabili, a questo punto, aiutandosi con una forbice, sempre passata con candeggina, è abbastanza agevole fare la divisione.

Dal libro ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI 2° edizione, pag 276, € 13,77 acquistabile su amazon.it.

Per garantire alle tue orchidee una crescita sana e rigogliosa, ti consigliamo questo concime specifico studiato apposta per le orchidee: https://piantesane.it/collections/concimi-e-fertilizzanti/products/speciale-orchidee-concime-250-gr

Giancarlo Pozzi Giancarlo Pozzi

Giancarlo Pozzi, titolare dell'azienda floroviavaistica Orchideria di Morosolo, è esperto di Orchidee.

La sua passione per le Orchidee inizia davvero presto. All'età di 16 anni il sig. Pozzi utilizza le serre del padre per la coltivazione delle prime orchidee, inizialmente come fiore reciso, con Phalaenopsis, Cattleya e Cymbidium. In seguito, un po' per caso, in seguito ad una partita sbagliata di orchidee, comincia la coltivazione di alcune specie botaniche.

Oggi l'Orchideria di Morosolo, con le sue oltre 2.000 orchidee in coltivazione, rappresenta un punto di riferimento essenziale, oltre che un fiore all'occhiello della floricoltura italiana, per gli ibridi creati, che, fino a questo momento, sono ben 39 registrati presso l'Orchid Register della Royal Horticultural Society di Londra, l'"anagrafe" mondiale delle orchidee.

Orchideria di Morosolo 
Floricoltura Edmondo Pozzi di Giancarlo Pozzi
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