Portale del Verde

Come e in quale periodo dell’anno si pota il melograno?

Il 27/10/2016, Giovanni di Parabiago (MI) chiede:

Ho un piccolo giardino per cui ho sempre piantumato arbusti che dovevano restare di dimensioni contenute. Mi ritrovo con un Melograno da fiore che da 1,5 metri, così come doveva restare, è diventato alto oltre i 3 metri. Per contenerlo l'ho potato drasticamente e ciò ha comportato la mancanza di fioritura per ben due anni. Come ci si deve comportare con le potature e in quale periodo dell'anno?

Il 27/10/2016, Fabio Di Gioia risponde:

Salve signor Giovanni.

Il melograno è una specie arborea da frutto considerata minore, appartenente all'ordine delle Mirtali e alla famiglia delle Punicacee. 

Le specie più interessanti sono:

Di conseguenza, la specie in questione che ha in giardino è la Punica nana.

Il melograno da fiore (come quello da frutto), in natura tende ad assumere un portamento compatto a cespuglio, perché la pianta essendo pollonifera, ha la caratteristica di emettere a partire dal colletto una serie di rami a legno a portamento assurgente che possono essere a loro volta utilizzati per la propagazione attraverso il ricorso alla talea. 

Il melograno infatti, è anche una specie avente un'elevata capacità rizogena che può essere agevolmente sfruttata per la propagazione e quindi la ricostituzione di nuove piante. Ed è proprio grazie all'emissione di questi numerosi polloni che spontaneamente, il melograno, tende ad assumere in natura un portamento cespuglioso. La pianta che può arrivare ad un'altezza non superiore a 1,5 m (come lei ha indicato).

Tuttavia però attraverso il ricorso alle potature, è possibile modificare questo suo naturale portamento, facendogli assumere una forma a vaso, fino ad arrivare ad un'altezza superiore a 2 m.

Uno degli errori più comuni che vengono compiuti spesso, è quello di effettuare delle potature molto drastiche quando si notano piante che presentano un eccesso di vegetazione e un'altezza notevole, con la speranza che così facendo si possa contenere il loro sviluppo vegetativo e la crescita in altezza.

Tuttavia però, ad ogni azione corrisponde sempre una reazione da parte della pianta. Infatti effettuando delle potature molto energiche, a livello fisiologico si vanno ad eliminare le zone di accrescimento della pianta che in questo caso sono rappresentate dalle gemme che si trovano all'apice dei rami. Tutto ciò crea uno scompenso fisiologico interno e un abbassamento del rapporto carbonio/azoto C/N della pianta. 

Nel caso specifico il carbonio C, è rappresentato dal contenuto di zuccheri necessario alla formazione delle gemme a fiore, mentre l'azoto N, è rappresentato dal contenuto di proteine necessario alla formazione delle gemme a legno.

Con le potature molto energiche, si verifica di conseguenza un abbassamento del rapporto C/N a favore dell'azoto N e di conseguenza la pianta per poter ricostituire le zone di accrescimento che sono state tolte, viene stimolata fortemente nell'emissione di un elevata quantità di rami a legno molto vigorosi (polloni e succhioni) che tendono a crescere molto in altezza, a discapito dei rami a fiore con la conseguenza finale che tenderà ad avere un elevato accrescimento vegetativo, ma ridotto sviluppo di fiori. 

Per poter evitare lo spostamento della vegetazione troppo in alto e, al tempo stesso, permettere un adeguata produzione di fiori, è necessario effettuare delle potature equilibrate. Potature equilibrate significa cercare di rinnovare la vegetazione che ha prodotto fiori l'anno precedente senza eccedere con i tagli, andando ad eliminare solamente quei rami che possono entrare in competizione con quelli che vanno a fiore. È necessario inoltre eseguire dei tagli di ritorno sui rami che tendono a svilupparsi in alto, in modo da contenerne l'altezza.

In definitiva il principio generale da adottare con la potatura per avere un'adeguata produzione di fiori, è quello di:

  1. Eliminare i rami a fiore che hanno già prodotto.
  2. Rinnovare la vegetazione con operazioni di spuntatura e/o diradamento per stimolare la fioritura.
  3. Contenere in altezza la pianta mediante tagli di ritorno.
  4. Togliere la vegetazione in eccesso che può entrare in competizione con i rami a fiore.
  5. Uniformare la pianta, cercando di dare aria, creando le condizioni climatiche e di illuminazione necessarie allo sviluppo della pianta.

Il periodo migliore per eseguire la potatura del melograno da fiore, coincide con quelle delle altre specie da frutto ossia quello compreso tra la metà di febbraio e l'inizio di marzo, avendo cura di stare attenti agli accumuli di umidità e si ritorni di freddo improvvisi.

Ringraziandola della domanda che mi ha posto e rimanendo in attesa per risolvere altri dubbi, la saluto cordialmente.

Dott. Fabio Di Gioia
Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.

Voto:
Fabio Di Gioia Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Esperto di recupero e valorizzazione delle varietà vegetali antiche.

Dal 2010 a oggi organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo.

Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore.

Blog: fabio13280 - fabio13280.wordpress.com