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Un giardino per tutte le stagioni

Un giardino per tutte le stagioni

Un’oasi di verde che fiorisce meravigliosamente, nell’aperta campagna situata sull’Appennino ligure piacentino. Questo è il progetto realizzato insieme a Maria Carla Ponzini per poter valorizzare le piante e i fiori della Val del Nure, località Casaldonato di Ferriere.

Il progetto che nasce dalle mani esperte di chi è cresciuto in valle, di abili giardinieri e della perspicacia di chi ha voluto prima ricercare approfonditamente le origini storiche delle piante per poi poterle ricollocare in un giardino resiliente con il territorio circostante. Le piante rare di montagna sono state collocate nel luogo naturale che le ospita: un giardino roccioso, per poter rilassare la vista di chi le guarda e ne coglie i profumi e i colori.

Il giardino cui è annesso un antico casale in pietra è uno spazio per condividere l’amore per la natura con gli amici, festeggiando all’aperto la primavera e l’estate, potendo camminare a piedi nudi circondati dai colori floreali e dall’aria pulita. Intorno al borgo di case si vedono castagni secolari, faggeti e olmi. La comunità della valle è gente ospitale, grazie a cui si può assaporare la vita di campagna, aria pulita, benessere, portandosi i propri animali, lavorando la terra, facendo passeggiate e gustando i prodotti alimentari della zona. Un progetto ispirato all’atmosfera rilassante delle valli, dell’antico casale in pietra ristrutturato, che d’inverno è riscaldato dal dalla legna nel camino e nel cui giardino c’è un pozzo con acqua fresca di montagna.

La semplicità delle rocce calcaree di forma regolare, intagliata dal clivaggio degli agenti atmosferici, nasconde risorse del sottosuolo che vanno da vene di ferro, da cui prende il nome la località Ferriere, alle cave di tufo. La Val Nure è impreziosita oltre che dal panorama millenario, anche da fiori rari e piante che vi crescono. I colori sono ammirevoli e cambiano con le stagioni.

L’antico borgo di Casaldonato di Ferriere è costituito da una manciata di case sulla collina della Val Nure, sull’antica strada provinciale che unisce Ferriere a Bettola, in provincia di Piacenza. La Val Nure però, l’unica della provincia, è ancora a fondo cieco, pur potendosi affacciare a perdita d’occhio sul mare di Chiavari dall’alto delle sue colline. Nel raggiungere il giardino di Casaldonato ci si arrampica sui sentieri intervallati da ponti in pietra, corsi d’acqua e lo sguardo insegue conigli, rossi scoiattoli e numerose praterie e aree boschive. In quella zona hanno avuto i natali la sig.ra Carla Ponzini e suo marito, un avvocato milanese, che tornano tutti i fine settimana per curare il verde e per poter respirare aria pulita e riposo fuori dalla caotica città di Milano in cui lavorano.

La zona appenninica ha le punte degli altipiani più dolci rispetto alle Alpi, per la maggior erosione del tempo. Versanti scoscesi di natura franosa, in parte argille e arenarie unite a ghiaia si alternano ad una ricca vegetazione in zona prevalentemente umida.

Il carattere della zona è connesso alla vita di montagna, pur trovandosi vicino a Parma e Piacenza e poco più distante a Milano. La natura prevalente concede agli ospiti soggiorni rilassanti, tranquillità ed escursioni che risvegliano i sensi. Numerosi punti di osservazione propongono monti stagliati in lontananza, laghi che d’estate si riempiono di gialle ninfee, paesaggi colorati di praterie da pascolo e innumerevoli fiori. Il fascino e la suggestione dell’ambiente, in qualsiasi momento dell’anno riportano alla calma di un luogo senza tempo.

Le escursioni dell’alta Val del Nure portano tra fiore, piante, giochi d’acqua, funghi e soprattutto a respirare aria pulita. Tra rocce sporgenti e rupestri, il verde dei faggi e il fogliame dei noccioli si presentano nella zona dell’Appennino Ligure Piacentino numerosi paesaggi con corsi d’acqua e laghi, come il Lago Bino nel comune di Ferriere a 1300 metri di altezza, di origine glaciale circondato da fronti rocciosi e praterie umide, dove si trovano la rarissima drosera rotindifolia e in estate si può vederlo ricoperto della meravigliosa fioritura delle ninfee gialle. Un altro esempio di meravigliosi giochi d’acqua sono le cascate delle Aquile, tra le più spettacolari perché d’inverno si ghiacciano e i cristalli riflettono colori e luce sulla roccia grezza. Risalendo verso Casaldonato, si osservano un bosco di querce e numerosi faggi, un terreno prevalentemente umido da cui spuntano noccioli secolari della Val del Nure. Le rocce calcaree spuntano sui lati delle colline, roccia che tradizionalmente viene estratta facilmente, intagliata e usata per fare i tetti delle case.

Uno degli alberi tipici è il pino mugo, presente nel giardino, che trova il suo ambiente ideale nelle zone ghiaiose di montagna e nelle fessurazioni delle rocce, alle quali si salda grazie alle robuste radici.

Le foglie delle piante che ornano le valli piacentine sono frondose e latifoglie, e non mancano le sorprese quando si incontra un olmo dal legno bianco che riflette la luce che filtra dai rami. Numerosi alberi da frutta si trovano in natura: fichi, ciliegi, peschi, peri, noci e meli. Non è raro trovare piante che hanno applicazioni medicinali: fioccano le fragole, la felce, il ginepro, il farfaro, l’assenzio, la ginestra dei carbonai, la menta selvatica e il finocchio.

Durante la bella stagione il giardino della casa è pronto per riportare alla mente ricordi d’infanzia, tra i colori e profumi dei fiori e delle piante. Il giardino rappresenta in circa 4000 mq la varietà della flora dell’Appennino ligure piacentino.

Verso il lato è stato creato un giardino roccioso, ornato di dalie, le viole alpine, margherite alpestri, le orchidee selvatiche della zona dette “ofridi”, il narciso poetico con una corona gialla, frangia rossa, petali gialli leggermente penduli che profumano di garofano, e il verbascum phoeniceum a forma di calice e dal colore rosa intenso.

Gerani appariscenti, rose rosse e bianche riflettono colori vivaci e accesi sulla facciata di pietra del casale. Al centro del giardino si staglia un gazebo in ferro battuto dell’inizio 900, sul quale si arrampica un glicine bianco che sprigiona profumi e ricordi d’altri tempi. Bianco, oro, rosso, arancione, porpora e lilla si alternano sul prato erboso in base alla stagione. Intorno ai cespugli sotto l’antico muro in pietra sono state piantate fragole carnose, lamponi rossi e mirtilli che da luglio a settembre offrono delle saporite merende a chi vuole coglierli. Il cielo non è mai uguale, ma offre una spettacolare gamma di colori che cambiano con le ore e danno il massimo durante il tramonto, quando si stagliano i profili delle valli circostanti e della vegetazione.

In autunno l’albero di mele cotogne offre frutti che poi vengono lavorati e gustati in marmellata nei mesi freddi. L’antico nocciolo da i suoi frutti che sono usati per le ricette tradizionali e i dolci. Per completare un angolo rilassante sono stati piantati il vischio, l’arnica e la valeriana. In inverno la calma prende il sopravvento, offrendo la possibilità di guardare il giardino sotto un’altra luce, nel periodo dove tutte le piante si ritirano, raccolgono le energie ed è l’occasione per migliorare, fare piccoli interventi alla rete idrica, progettare il sistema di luci, piantare nuovi fiori da veder fiorire con l’arrivo della bella stagione.

Articolo di Giorgio Saibene

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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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