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Piretro, insetticida naturale: come si usa?

Piretro, insetticida naturale: come si usa?

Il Tanacetum Cinerariifolium, più comunemente conosciuto come piretro, è un arbusto che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Dai suoi fiori, molto simili a quelli della margherita, si estrae un principio attivo che sin dall’antichità viene usato come antiparassitario naturale.

Per via delle sue proprietà insettifughe, infatti, viene preferito ad altre soluzioni chimiche per la cura delle colture agricole biologiche che vengono sviluppate con particolare visione ecosostenibile.

Caratteristiche del piretro

La pianta del piretro si presenta come una erbacea perenne originaria della regione della Dalmazia. Si caratterizza per avere un portamento fuori terra a cespuglio rotondo formato da una densa ramificazione esile e rigida. La pianta adulta può raggiungere i 50 cm di altezza circa.
La sua struttura dentro terra ha una diffusione radicale molto robusta e fascicolata. Le foglie, di colore verde-azzurro, sono segnate da una profonda marcatura dei margini e si caratterizzano per la loro essenza profumata.

I fiori sono di tipo capolini solitari con petali di colore bianco che coronano un nucleo centrale di colore giallo intenso. Nei mesi tra maggio e giugno fruttifera degli acheni, solitamente di piccole dimensioni, di colore beige, la cui particolarità è quella di produrre un unico seme.

Il piretro predilige un’esposizione in pieno sole, ma si sviluppa altrettanto bene anche in luoghi semiombrosi e, per via della sua matrice rustica, risulta essere particolarmente resistente anche alle gelate invernali.

Per quanto riguarda il terreno di coltivazione preferisce un composto misto a torba e fiocchi di argilla espansa che assicurano un buon drenaggio. Il terreno può essere potenziato con una concimazione naturale a letame maturo limitatamente ai mesi compresi tra marzo-aprile e settembre-ottobre. L’irrigazione sarà scarsa nelle stagioni fredde e regolare e costante nelle stagioni più calde.

La moltiplicazione del piretro è possibile sia per seme, che obbligatoriamente dovrà avvenire nel mese di marzo su terreno umido e soffice, sia per divisione di cespi da effettuarsi in primavera inoltrata.
Per l’uso del piretro come insetticida, bisognerà raccogliere i suoi fiori a mazzi e lasciarli essiccare appesi per i gambi in luoghi secchi e ben ventilati o al sole, ma evitando l’esposizione diretta.
Il piretro, come tutte le piante, è soggetto a malattie. Tuttavia si tratta di un arbusto molto forte che teme i ristagni idrici dai quali si potrebbe generare il marciume alle radici, perciò conisgliamo di usare la perlite, in modo da rendere il substrato drenante. 

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A cosa serve e come agisce

L’azione del piretro come insetticida avviene per contatto, ossia debella solamente alcune specie di parassiti delle piante che vengono toccati dai suoi principi attivi quali le cinerine di gruppo I e III, e altri componenti come l’acido piretrotossico, il piretrolo, l’oleoresina e la fitosterina.

Per tale ragione l’applicazione del piretro deve essere fatta con molta cura soprattutto se si vuole combattere con efficacia colonie di insetti che prosperano nelle parti d’ombra delle piante.

La sua azione inoltre è priva di citotropicità, ossia non viene assorbita dai tessuti della pianta trattata e pertanto non entra nel circolo linfatico, non agisce quindi per via sistemica. In sintesi: il piretro agisce solo dove applicato, ecco perché se non opportunamente irrorato, potrebbe non risultare efficace in alcune parti della pianta.

Per queste ragioni, l’uso di questo insetticida naturale su coltivazioni striscianti, come la zucca, il melone o l’anguria, per combattere o comunque controllare lo sviluppo di afidi e/o dei tripidi, risulta essere problematico. A tale proposito si consiglia in questi casi di intervenire favorendo lo sviluppo di insetti utili creando così una difesa delle piante a controllo biologico.

Il piretro, dal punto di vista della classe tossicologica, non è classificato. Viene indicato come margine di sicurezza un tempo di 48 ore circa e la sua azione insetticida utile è di 72 ore circa dal momento della sua applicazione sulla pianta, sempre che non vengano a mancare le condizioni ideali.

Le proprietà del piretro nel suo insieme possono essere dunque sintetizzate come segue.

Abbattenti: questa proprietà è dovuta alla presenza delle piretrine, principio attivo del piretro che consente di eliminare in maniera rapida ed efficace l’insetto colpito.

Repellenti: l’odore del piretro risulta essere un potente repellente per gruppi di insetti come mosche, zanzare, pidocchi e pulci.

Snidanti: il piretro ha la proprietà di disperdere colonie di insetti che nidificano nel terreno come scarafaggi e terme.

Parliamo di prodotti a base di piretro: in commercio esistono diversi prodotti che ne facilitano l’uso per chi non fosse in condizioni di produrlo. Questi prodotti possono essere costituiti dai soli principi attivi del piretro o potenziati con il piperonil butossido.

Il piperonil butossido – PPBO - rientra nella categoria dei sinergizzanti, ossia, composti chimici in grado di potenziare l’azione degli insetticidi naturali. Nello specifico la sua azione ha la funzione di proteggerlo dai suoi naturali antagonisti, quindi dalla luce del sole e dagli agenti atmosferici in generale, aumentandone inoltre l’efficacia letale per gli insetti.

Si caratterizza per la sua bassa tossicità e per non essere una sostanza cancerogena. Si consiglia in ogni caso di scegliere prodotti la cui classe tossicologica sia del tipo NC, ossia non classificata.

Nel caso in cui si opti per prodotti privi di PPBO, sarà importante rispettare in maniera molto accurata i tempi, le dosi e le modalità di bagnatura al fine di poter sfruttare tutte le potenzialità in virtù della sua limitata efficacia nel tempo.

Evidenziamo che il piretro viene nominato anche piretrina naturale che non deve essere confusa con il piretroide.

Il piretroide è una sostanza chimica simile al piretro, ma con un impatto ambientale di gran lunga più invasivo i cui effetti tossici, anche per gli insetti utili alle coltivazioni orticole, ha una tossicità che persiste oltre i novanta giorni.

Quali parassiti combatte

Il piretro viene impiegato per proteggere le piante orticole e le coltivazioni biologiche da una numerosa serie di insetti antagonisti come gli afidi, la mosca bianca, i lepidotteri, i tripidi e più in generale tutti gli insetti privi di corazza esterna. Dal punto di vista della proprietà deterrente è particolarmente efficace contro le mosche, le zanzare, gli acari, le pulci e le zecche.

Va comunque detto che il piretro non sempre è efficace; per esempio, alcune specie di afidi, di cimici, di coleotteri, di miridi, di cicline, di mosca bianca adulta, di larve di lepidotteri, di altica adulta e altre classi di insetti, sono immuni al piretro.

Inoltre la sua efficacia dipende non solo dalla specie di insetto che attacca la pianta, ma anche dove il focolare della colonia risiede. Per esempio alcuni tipi di tripidi, tendono a insediarsi in zone critiche che risultano essere all’ombra, quindi non raggiungibili dall’insetticida, come i punti di contatto tra due foglie. I frutti dell’orto come la cipolla, l’aglio o il porro sono i più vulnerabili in questo senso. Questa criticità interessa anche i fiori delle piante, citiamo l’esempio quelli della pianta del peperone o del cetriolo.

Bisogna anche considerare che l’abuso di questo insetticida naturale potrebbe far sì che alcune specie di insetti sviluppino una sorta di immunità al veleno e che quindi risulti, in questi casi territorialmente circoscritti, inefficace.

Come si usa

Prima di illustrare le modalità d’uso del piretro, vogliamo dare qualche indicazione a proposito di come ricavare il piretro in maniera naturale nel caso in cui non si voglia ricorrere all’acquisto di prodotti commerciali.

Il piretro si ottiene per macinatura dei fiori essiccati. Se ne ricava così una polvere fine che dovrà essere diluita secondo le proporzioni di 25 g di macinatura in 1 litro di acqua. Quindi la soluzione che ne risulterà, dovrà essere energicamente miscelata e applicata sulle piante tramite un nebulizzatore

In ogni caso, i trattamenti sulle piante con composti a base di piretro deve essere fatto nelle fasce orarie del tardo pomeriggio, oppure alla sera. La ragione di questa indicazione riguarda la resistenza del piretro nei confronti di temperature ambientali superiore ai 25-26° C. In ogni caso l’insetticida subirà una graduale disgregazione dopo 2-3 giorni dall’applicazione senza lasciare nessun residuo.

Questa è la ragione per la quale il suo utilizzo è favorito nelle colture biologiche oltre che per la sua sostenibilità dal punto di vista ambientale.

Alcune indicazioni importanti sulla composizione della miscela: per quanto riguarda il pH, questo dovrà essere acido o neutro, poiché una soluzione con valore contrario produrrebbe una precoce decadenza dell’efficacia dei principi attivi dell’insetticida.

L’acqua usata per la preparazione della miscela sarà alcalina con un valore del pH pari a 7, condizione questa frequente nelle acque di pubblico approvvigionamento. In ogni caso è buona norma acidificare l’acqua con dell’acido citrico in modo tale che il pH della miscela non sia inferiore a 4 punti.

A tale proposito è importante non lavorare con approssimazione, ma munirsi di appositi strumenti come cartine di tornasole o misuratori di acidità più sofisticati, affinché si sia certi di raggiungere gli equilibri sopra indicati, pena l’inefficacia dell’insetticida o la possibilità di sviluppare problematiche legate alla fitotossicità che ne conseguirebbe.

Inoltre bisogna fare attenzione a non contaminare il piretro con altri parassitari a base di rame e in generale con base alcalina, per il semplice fatto che ne disattivano totalmente la sua efficacia. Dal punto di vista della irrorazione, questa sarà diretta sul focolaio da eliminare.

Impatto ambientale del piretro

Dal punto di vista ambientale, l’uso indiscriminato del piretro può danneggiare gli equilibri naturali tra insetti utili e l'orto. Facciamo l’esempio delle api, ma il discorso riguarda una grande quantità di specie di insetti utili che funzionano come insetticidi biologici e che collaborano a preservare la salute delle coltivazioni.
Nel caso in cui i terreni si trovino in aderenza a importanti corsi d’acqua è fortemente sconsigliato eseguire trattamenti con il piretro poiché risulta essere tossico per i pesci e altre forme di vita solitamente presenti in tali ecosistemi.


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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