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Stella di Natale: come conservarla e farla rifiorire

Stella di Natale - Euphorbia pulcherrima

Stella di Natale: come conservarla e farla rifiorire

La Stella di Natale, appartenente alla famiglia delle Euphorbiaceae e nota anche come Euphorbia pulcherrima, è una pianta ornamentale originaria del Messico. Simbolo, insieme al vischio, delle feste, richiede poche semplici attenzioni per mantenere la sua eleganza tutto l'anno.

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Caratteristiche generali

Pianta cespugliosa a foglie decidue, la stella di Natale presenta fusti abbastanza fragili che, alle nostre latitudini, difficilmente superano il mezzo metro di altezza. Nel suo ambiente naturale in Messico non è difficile trovare esemplari allo stato selvatico che possono raggiungere anche i quattro metri.

Le foglie della Euphorbia pulcherrima sono dentate o lobate. In alcune specie possono anche presentarsi con il margine intero. Di colore verde chiaro, hanno una forma più allargata alla base, che tende poi a restringersi verso l'apice.

Molto apprezzata per la sua appariscente fioritura, la stella di Natale ha in realtà un fiore piccolo, definito ciazio, composto da petali e sepali disposti a coppa di colore giallo. A conferire alla pianta il suo apprezzatissimo colore rosso, particolarmente apprezzato in campo botanico e commerciale, sono invece le cinque brattee disposte intorno al fiore. In commercio si trovano anche varietà che offrono brattee rosa (Annette Hegg Pink), bianche (Annette Hegg White) oppure rosse accese (Annette Hegg Supreme).

All'interno dei rami e del tronco è presente una sostanza lattiginosa che può risultare leggermente irritante per l'epidermide, ma che si rivela altamente tossica per cani e gatti.

Stella di Natale: luce o buio?

La Stella di Natale è fotoperiodica, cioè in grado di offrire abbondanti fioriture nei periodi dell'anno in cui le giornate sono più corte. Sebbene per una crescita rigogliosa la pianta necessiti di ambienti luminosi, per poter offrire le sue suggestive fioriture deve essere posta al buio per una buona parte del giorno.

La coltivazione domestica ideale della stella di Natale dovrebbe avvenire in luoghi all'aperto nei mesi estivi, proteggendo la pianta dai raggi diretti del sole attraverso dei teli oscuranti, per poi trasferirla all'interno nei mesi più freddi e collocarla in luoghi in cui la luce non superi le otto ore giornaliere.

Sarà infatti la luce che riceve durante i mesi invernali a determinare un’abbondante fioritura. I primi fiori iniziano a formarsi a metà ottobre e le brattee cominciano a colorarsi in novembre, per giungere poi al periodo natalizio in condizioni ottimali.

Stella di Natale: ambiente e temperatura

La stella di Natale è una pianta molto delicata in fatto di temperature. Non sopporta il gelo e in inverno la temperatura minima consigliata si aggira intorno ai 15°C, poiché in queste condizioni riesce a sviluppare completamente le sue infiorescenze. La temperatura di coltivazione durante il resto dell'anno deve essere compresa tra 14°C e 22°C.

Qualora nei mesi estivi la temperatura superi i 22°C è importante procedere con una adeguata ventilazione delle serre in cui viene coltivata per prevenire il pericolo dell'ingiallimento delle foglie, che poi seccano e cadono.
Anche all'interno delle abitazioni è importante collocare la pianta lontano dai caloriferi in inverno.

Stella di Natale: rinvaso e terriccio

Il periodo migliore per il rinvaso della stella di Natale è aprile, quando le sue fioriture scompaiono e la temperatura si attesta stabilmente intorno ai 10-12°C. Per il rinvaso prediligere un terriccio per piante acidofile mescolato a sabbia. La presenza della sabbia è molto importante per assicurare alla pianta un ottimo drenaggio. Una volta rinvasata la pianta potrà essere collocata all'aria aperta, avendo cura di scegliere posti piuttosto ombreggiati per poi abituarla gradatamente all'esposizione solare.

Stella di Natale: pulizia e potatura

All'arrivo della primavera, in occasione del rinvaso, è importante procedere anche ad una corretta pulizia e potatura della pianta. Dopo aver tolto tutte le parti ormai secche della pianta, procedere alla potatura. I rami dovranno essere ridotti di un terzo della loro lunghezza. Dalle talee ottenute è possibile ottenere nuove piante.

Moltiplicazione

Ogni talea dovrà avere due/tre foglie ed una lunghezza compresa tra 8 e 20 cm. Per poter riprodurre la stella di Natale è necessario mantenere le talee nella carbonella polverizzata, che contribuisce a bloccare la fuoriuscita del lattice. Prima di inserirle in terra dovremo trasferirle per una mezz'ora in acqua calda per permettere al lattice coagulato di sciogliersi.

Sebbene sia possibile ottenere talee per la riproduzione anche in giugno è importante sottolineare che quelle prelevate ad inizio primavera si mostreranno legnose e daranno vita a nuove piante che potranno raggiungere i 150 cm di altezza, mentre quelle prelevate a giugno saranno prevalentemente erbacee e permetteranno di avere piante che non raggiungono i 50 cm di altezza.

Per prelevare le talee sarebbe opportuno prediligere una lametta al posto delle forbici, in quanto potrebbero schiacciare il gambo.

Stella di Natale: innaffiature e umidità

Per poter mantenere tutta la sua bellezza la stella di Natale non richiede annaffiature troppo frequenti. Per non farla morire durante il periodo della fioritura è importante procedere con le annaffiature solo quando il terreno è completamente asciutto. Trattandosi di una pianta tropicale infatti, tollera molto bene la siccità, mentre un'umidità eccessiva potrebbe portare al marciume dell'impianto radicale. È molto importante anche assicurare alla stella di Natale un terreno ben drenato, che potrà essere garantito aggiungendo della sabbia al terriccio.

Le annaffiature dovranno essere sospese del tutto subito dopo la fioritura, quando la pianta va in riposo vegetativo, per poi riprendere con maggiore frequenza nella stagione estiva.

Quando e quanto concimare la Stella di Natale?

Per permettere alla stella di Natale di offrire fioriture abbondanti è importante procedere alla sua concimazione soprattutto nel periodo invernale. Ogni quindici giorni aggiungere all'acqua delle annaffiature un concime liquido universale. Una corretta concimazione dovrà apportare alla pianta azoto, fosforo e potassio, oltre che una adeguata quantità di microelementi.

Come farla rifiorire?

Se correttamente conservata la stella di Natale tornerà a fiorire l'anno successivo, anche se il periodo difficilmente coinciderà con quello natalizio. Nei vivai infatti le piante vengono sottoposte a cicli di fioritura forzati, mediante la creazione di lunghi periodi di buio già dal mese di settembre. Solo così infatti la formazione dei fiori e delle brattee coinciderà con il Natale e con l'epifania.

In condizioni normali invece la pianta seguirà i propri cicli naturali, con la comparsa dei primi bottoni fiorali già ad inizio ottobre e la colorazione delle brattee a metà novembre.

Stella di Natale: problemi e rimedi

La stella di Natale presenta i suoi problemi maggiori nella scarsa somministrazione di acqua e nelle annaffiature troppo frequenti.
Nel primo caso le foglie tenderanno ad afflosciarsi e la pianta perderà spessore e vitalità. Sarà sufficiente aumentare le annaffiature per far riprendere alla stella di Natale il suo originario vigore. Se invece nelle foglie che tendono ad afflosciarsi compaiono anche delle macchie scure, il problema potrebbe riguardare annaffiature troppo frequenti ed abbondanti. In questo caso è opportuno diradare le somministrazioni di acqua, provvedendo anche eventualmente ad allontanare la pianta dalle fonti di calore.

La presenza di foglie raggrinzite invece denota una carenza di umidità. In questo caso è importante intervenire con delle nebulizzazioni intorno alla pianta.

Una delle malattie che può interessare la stella di Natale è l'attacco della botrite. Se accade la pianta presenterà una fitta sabbiolina o polvere grigia alla base dei fusti oppure sulle brattee. Occorrerà intervenire tempestivamente poiché la botrite ha uno sviluppo molto veloce e, se non combattuta, può portare rapidamente alla morte della pianta. La causa del suo insorgere è da ricercarsi nella presenza del fungo Botrytis cinerea. Conosciuta anche con il nome di muffa grigia, la botrite si combatte eliminando alcune brattee della pianta e permettendo all'aria di circolare meglio. Oltre a diradare la chioma occorrerà provvedere al rinvaso della pianta ed aggiungere all'acqua delle innaffiature un concime liquido a base di calcio.

L'uso di fungicidi sulle brattee della Euphorbia pulcherrima può causare la formazione di antiestetiche macchie o striature. Un'eccessiva caduta di foglie si combatte con una buona potatura.

In generale la pianta deve essere maneggiata con cura. Sarebbe bene evitare continui spostamenti in quanto il maneggiamento della pianta potrebbe favorire la rottura dei rami ed il conseguente rischio di attacco da parte di funghi e parassiti sulle parti ferite.

L'esposizione alle ore di buio della stella di Natale dovrebbe essere continuativa. Soprattutto durante la notte andrebbero evitate luci accese anche per periodi molto brevi.

Come abbiamo già detto uno dei pericoli maggiori della Euphorbia pulcherrima è il freddo. Sebbene nel periodo invernale venga spesso coltivata in casa è comunque importante collocarla in punti al riparo delle correnti d'aria. La stella di Natale infatti non tollera i bruschi sbalzi termici. L'esposizione a correnti d'aria o a sbalzi caldo/freddo improvvisi potrebbe causare l'ingiallimento delle foglie.


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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