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Mandorlo: Scopri le risposte dei nostri esperti

Leggi qui sotto tutte le domande sull’argomento e le risposte date dai nostri Esperti di Giardinaggio. Guarda i titoli qui sotto elencati e clicca sul titolo che più si avvicina all’argomento di tuo interesse. Una volta cliccato sul titolo potrai leggere, per intero, sia la domanda dell’appassionato che la risposta del nostro Esperto.

Buona lettura!

Scegli l'argomento di tuo interesse:

  • Mandorleto: quando inizia la produzione? Quant'è la produzione per ettaro?

    Giuseppe di Trentinara chiede:

    Mi appresto a fare un mandorleto su di un terreno collinare di 17ha. Mi dite più o meno i possibili raccolti per ettaro? La produzione inizia già dal secondo anno? Ne vale la pena investire? Il prezzo medio a quintale di vendita? Grazie mille
    Fabio_DiGioia
    Risponde l'esperto
    Fabio Di Gioia

    Salve gentilissimo signor Giuseppe.

    Nel caso di un mandorleto intensivo, vocato verso una buona produzione, mediamente la produzione ad ettaro si aggira sui 20/25 q/ha.

    La produzione tende ad iniziare già dai primi anni, se utilizzano portinnesti clonali, al posto dei portinnesti franchi. 

    Ad esempio il GF 677 portinnesto clonale ibrido pesco/mandorlo, è quello più utilizzato negli impianti industriali, in quanto molto adattabile nei vari tipi di terreno esclusi quelli argillosi, sia in coltura irrigata che in quella seccagna. Presenta un’ottima affinità d’innesto con la maggior parte delle varietà coltivate, buon ancoraggio al suolo, discreta resistenza al calcare attivo fino al 12%, buona resistenza al ristagno idrico e alla siccità. Induce un buon vigore alle piante e una rapida entrata in produzione già a partire dal 2º - 3º anno.

    Investire nella coltivazione di un mandorleto ne vale la pena, soprattutto se ci troviamo in presenza di terreni fertili, dove c’e possibilità di irrigare le piante e in presenza di varietà che hanno un’elevata produzione.

    Infine il prezzo medio al quintale di vendita per le mandorle intere o in guscio di attesta si attesta generalmente sui 2,70 €/kg.

    Ringraziandola della domanda, le porgo i miei Distinti saluti.

    Dott. Fabio Di Gioia

    Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.

  • Si possono piantare delle mandorle dove sono già state piantate in passato?

    Cristian di Siracusa chiede:

    Buongiorno, mi scusi il disturbo, volevo farle una domanda. Quest'anno erediterò un terreno di un ettaro e mezzo in cui negli anni passati erano state piantante delle piante di mandorlo. Con il passare degli anni e la mancanza di cure, queste mandorle via via sono morte, causa incendi. Ora ho intenzione di ripiantare nuovamente delle piante di mandorlo. La mia domanda è la seguente: è vero che nel terreno in cui sono state piante di mandorlo non è possibile piantare altre mandorle, causa acidità del terreno? In caso come potrei intervenire. Grazie e distinti saluti. Cristian
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Cristian,

    per quanto so il mandorlo non ha grossi problemi di ristoppio ma normalmente il mandorlo viene innestato su pesco che invece ha grossi problemi a riguardo.

    Bisognerebbe sapere se le piante precedenti erano innestate su pesco, se lo erano occorre fare un impianto con piante innestate su mandorlo.

    Allo scopo potrebbe essere utile piantare i mandorli selvatici e poi vedere come si comportano e poi l'anno successivo innestarli direttamente in campo.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Mandorli dolci: perdita di colla dal tronco, come trattarli?

    Danilo di Valperga chiede:

    Buongiorno, ho delle piante di mandorle dolce e sul tronco hanno fuoriuscite di colla. Come e con cosa posso trattare per eliminare il problema? Grazie
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Danilo,

    la gommosi dalle piante si origina da una sofferenza che può avere diverse cause, bisognerebbe capire quale. 
    In ogni caso la si combatte con dei trattamenti a base di rame da distribuire non appena cadono le foglie. Se invece la cosa si sta estendendo velocemente bisogna utilizzare immediatamente un fungicida acuprico e poi solfato di rame a caduta foglie.

    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Il mio mandorlo è definitivamente secco? Cosa posso fare?

    Il mio mandorlo è definitivamente secco? Cosa posso fare?

    Emanuela di Malfa - Isola di Salina chiede:

    Buongiorno, a vostro parere questo mandorlo è definitivamente seccato? Fino a questa primavera aveva rami verdi, mentre da giugno ha iniziato a seccare. Si nota ancora qualche ramoscello verde. Potrebbe esserci rimedio? Vi ringrazio moltissimo per il vostro prezioso supporto.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Emanuela,

    è difficile dire quando una pianta di grosse dimensioni è morta o se ha un problema per cui perde le foglie.

    Al momento l'unico modo per capire se il suo mandorlo è vitale è quello di scortecciare leggermente un rametto e se si vede uno strato verde significa che la pianta è ancora viva mentre se sotto la corteccia si vede solo marrone significa che la pianta è completamente morta.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Mandorle cadute dall'albero: come mai?

    Alfonsina di Udine chiede:

    Ho un albero di mandorlo da 3 anni è in perfetta salute anche questo anno ha fatto un'abbondante fioritura e in seguito sono uscite tante mandorle. Ma dopo un paio di settimane non le ho più trovate erano tutte cadute. Come mai? Da cosa dipende? Devo fare qualche trattamento specifico? Grazie
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Alfonsina,

    Penso che sia un problema di clima, penso che gli sbalzi di temperatura facciano cadere le mandorle ancore tenere.

    Il prossimo anno potrebbe usare un tessuto non tessuto bianco per coprire la pianta dopo l'allegagione fintanto che le temperature non sono sicuramente adatte al mandorlo così da preservare le mandorle.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Talea di mandorlo dolce: come ottenere una pianta da produzione?

    Alessandro di Sicilia chiede:

    Buona sera, è possibile utilizzare una talea di mandorlo dolce, non innestarla e cosi ottenere direttamente una pianta da produzione? A quali problematiche sia produttive sia di adattamento ad aspetti pedo climatici si va incontro? Grazie
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buonasera Alessandro,

    si è possibile utilizzare una talea di mandorlo.

    Esistono però delle differenze fra la pianta ottenuta con l'innesto su un mandorlo selvatico perchè c'è un'influenza reciproca fra parte selvatica e parte innestata. Mi è difficile dire quali saranno le differenze ma di solito le piante innestate sono più stabili e resistenti alla siccità perchè hanno le radici più fittonanti.

    Nel tempo sono stati fatti svariati tentativi di eliminare l'innesto nel melo, nel pero, nel susino e nel pesco ma poi negli impianti da produzione si è ritornati alle tecniche tradizionali.

    Tuttavia, non è detto che la tua talea di mandorlo abbia una vita lunga e produttiva!

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Portainnesto pesco: meglio mandorlo dolce o amaro?

    Giovanni di Baunei chiede:

    Buongiorno, sto impiantando un frutteto su un terreno con PH tra 5 e 7, volevo mettere delle piante di mandorlo da utilizzare come portainnesto per il pesco. È meglio utilizzare il mandorlo dolce o quello amaro o indifferente? Tenendo conto anche del fatto che nel periodo estivo ho la possibilità di innaffiare le piante. Vivo in Sardegna e il frutteto dista c.a 5 km in linea d'aria dal mare ed è a c.a 200 mt slm. Vi ringrazio del consiglio.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Giovanni,

    per quanto riguarda l'uso del mandorlo come portainnesto non ci sono differenze fra il mandorlo amaro e quello dolce.

    In un terreno con il PH come il suo si potrebbero comunque piantare anche peschi selvatici perchè sono i valori ideali.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Mandorlo: come potarlo al meglio?

    Mandorlo: come potarlo al meglio?

    Dino di Binasco (MI) chiede:

    Buongiorno, rivolgo una domanda in merito alla pianta di mandorlo che ho messo a dimora nella primavera del 2016. Nella prima foto com'era a ottobre 2017 prima della prima potatura che ho eseguito. Ora la pianta di mandorlo si presenta come in foto 2 e 3. Con due evidenti rami vigorosi che si protendono verso l'alto: indicati con i numeri 1 e 2. È necessario limitarne uno? I rimanenti vanno lasciati come sono oppure bisogna intervenire? Attendo i vostri preziosi consigli per eseguire una potatura ottimale. Vi saluto cordialmente. Dino
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Dino,

    dalle foto mi sembra che il suo mandorlo sia abbastanza vigoroso per cui limiterei i tagli, per non innescare un meccanismo vizioso taglio/crescita vigorosa, e quindi mi sembra meglio piegare i rami 1 e 2  più che si può fino, se possibile, a renderli orizzontali in direzioni diverse per avere la chioma larga e più simmetrica possibile tagliando solo la parte finale del ramo che mi sembra con tre apici in tutti e due i rami .

    Dopodiché il mandorlo dovrebbe rifare altri rami assurgenti ma nel frattempo si irrobustirà e dovrebbe incominciare a fiorire e quindi a produrre.

    Le consiglio di non concimare ed irrigare perché c'è il rischio che la pianta cresca troppo vigorosamente producendo poco.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Mandorlo con pochi fiori e frutti: cosa fare?

    Rolando di Sanremo chiede:

    Ho un mandorlo di circa 15 anni che ha una buona vigoria ma produce pochi fiori e pochissime mandorle nonostante la concimazione e la potatura leggera di sola sfoltitura dei rami che eseguo ogni anno. Esprime il vigore a legno e non a frutto. Un paio di frutti su ogni rametto a frutto. Potrebbe essere la qualità scadente e quindi richiedere innesto? Grazie per la risposta.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Rolando,

    penso che la sua pianta sia solamente troppo vigorosa.
    Io proverei a smettere di concimare e a fare una sfoltita leggera al verde quando è ben chiaro dove sono le mandorle. Poi diraderei quei rami che non hanno prodotto nulla e infoltiscono troppo la chioma.

    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Creazione mandorleto: quale portainnesto usare?

    Manfredi di Caltanissetta chiede:

    Buonasera, vorrei impiantare un mandorleto con piante già innestate e certificate. Dopo intense ricerche, mi si pone il problema della scelta del portainnesto. Secondo lei, in aridocoltura e con un sesto d'impianto a 6x5 (permettendo la raccolta meccanica), è meglio un portainnesto franco o ibrido come il GF677? Nel caso del portainnesto franco, secondo lei, lo sradicamento comporta uno shock molto forte rispetto agli ibridi? Inoltre, non si perde la qualità importante del franco legato all'apparato radicale fittonante (che verrebbe annullato a causa dello sradicamento)? La ringrazio in anticipo per l'attenzione.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Manfredi,

    difficile dare una risposta sicura!

    Le piante da frutto sono tutte state sradicate almeno 2 volte per cui l'effetto fittonante delle radici è comunque meno forte, anche se sicuramente un GF677 ha un apparato radicale più espanso di un mandorlo selvatico.

    Io penso che bisogna ragionare sul fatto che comunque si tratta di 2 piante diverse con reazioni diverse al terreno ed al clima. Il GF677 per la sua forte vigoria è sicuramente una radice forte però è un mezzo mandorlo per cui se il terreno è adatto al mandorlo io starei sul franco anche perchè con il GF677 mi risulta che la fruttificazione arrivi 1 o 2 anni dopo. Ragionerei e su questo non posso essere d'aiuto, anche sulla durata dell'impianto se si pianifica già la durata oppure se le piante si tengono finchè ne vale la pena, il mandorlo è sicuramente longevo.

    Cordiali Saluti

    Samuele Dalmonte

  • Innesto su mandarlo: quale scegliere?

    Antonio di Atene, Grecia chiede:

    Salve vorrei sapere se posso innestare marze cachi su portainnesto mandorlo? Mi potreste specificare se devo farlo prima della fioritura del mandorlo portainnesto? Perché allora devo sbrigarmi. Grazie per i vostri utili consigli.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Antonio,

    su un mandorlo si possono innestare, oltre ai mandorli stessi, il pesco ma non il Caco perchè sono piante botanicamente molto lontane e quindi non affini.

    Per la scelta dell'epoca d'innesto: sì, ci si basa sullo stato vegetativo del selvatico per cui se si sta svegliando è meglio innestare.

    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Seme mandorlo: come farlo germogliare?

    Pierpaolo di Ortona chiede:

    Buonasera, volevo chiedere come poter far germogliare un seme di mandorlo! Cosa vuol dire privarlo della parte legnosa? Bisogna metterli in ammollo in acqua per 24 ore? Grazie
    Fabio_DiGioia
    Risponde l'esperto
    Fabio Di Gioia

    Salve gentilissimo Pierpaolo.

    Per poter far germinare i semi di mandorlo, come ad esempio anche altri semi di altre piante da frutto, è necessario superare quella che viene definita dormienza, ossia quella condizione imposta dalla pianta a carico del seme, affinché esso possa essere disseminato e riprodurre la specie da un’altra parte.

    Per un agricoltore, un hobbista o un appassionato, questa condizione va superata attraverso varie tecniche molto efficaci.

    Privare il seme della parte legnosa, significa non togliere direttamente la parte legnosa e mettere a nudo l’embrione, ma semplicemente intaccare il seme attraverso un’operazione chiamata scarificazione che può essere fatta sia meccanicamente (grattando il seme), oppure per via chimica (ammollando il seme in acido solforico diluito) affinché possa penetrare l’acqua e l’ossigeno interrompere la dormienza e far sì che il seme possa essere messo in condizione di germinare.

    L’ammollo in acqua è un’altra delle tecniche da utilizzare per far germinare il seme, ma va fatto dopo aver eseguito la scarificazione, cioè aver agito sulla parte legnosa e messo in condizione di assorbire acqua.

    Ringraziandola della domanda, le porgo distinti saluti.

    Dott. Fabio Di Gioia
    Specializzato nel recupero e valorizzazione di varietà vegetali antiche.

  • Mandorlo don carlo: a che temperatura resiste?

    Nicola di San Giuliano del Sannio chiede:

    Spett.le Portale del Verde, richiedo informazioni sul mandorlo Don Carlo. A che temperature resiste? Distinti saluti, Nicola
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Nicola,
    non è possibile dare un numero esatto sulla resistenza delle piante al freddo, perchè le piante adottano delle strategie per resistere al freddo ma questo dipende anche da quando c'è il freddo, per esempio -5°C in dicembre non sono come a fine marzo, e da quanto è repentino l'abbassamento delle temperature. Le piante hanno bisogno di tempo per adattarsi all'abbassamento delle temperature.

    In linea generale, il mandorlo resiste fino a -5°C senza subire danni ma questo quando è in completo riposo. Esistono varietà che resistono sicuramente anche a temperature di -10°C ma dipende sempre dallo stato vegetativo della pianta.

    Le varietà a fioritura precoce resistono meno di quelle a fioritura tardiva. La scelta delle varietà locali serve anche a questo, perchè sono le varietà che nel tempo hanno dimostrato di adattarsi meglio di altre al clima del luogo fornendo una produzione agli agricoltori che le hanno selezionate.

    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Perché da mandorlo dolce nascono frutti amari?

    Mario di Sindia chiede:

    Perché dai frutti di mandorlo dolce nascono piante che danno frutti amari? Grazie!
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buonasera Mario, è strano ma possibile.
    Le mandorle che noi mangiamo provengono da piante innestate per lo scopo, mentre la pianta che nasce è geneticamente al 50% uguale alla madre (la pianta su cui è cresciuta) ed al 50% simile alla pianta che ha emesso il polline che ha fecondato il fiore. Per cui si dice che la pianta che nasce é franca, cioè geneticamente non determinata. Di conseguenza la pianta "figlia" è diversa da quelle da cui è originata e per questo può essere che produca mandorle amare. 
    Ciò succede anche perchè il patrimonio genetico delle piante da frutto è complesso e non stabile, oltre non vado perchè diventa un discorso da genetista quale io non sono.

    Cordiali saluti
    Samuele Dalmonte

  • Innesto mandorlo: quando prelevare le marze e quando innestare gli alberi?

    Antonio di Amendolara (CS) chiede:

    Vorrei fare innestare dei vecchi mandorli messi a dimora da mio nonno negli anni 60, considerato che a fine dicembre sono già in fioritura, Le chiedo quando prelevare le marze e quando innestare gli alberi. Il luogo del vecchio mandorleto è sito in Calabria prov. Cosenza, città Amendolara. Grazie
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Antonio,  
    occorre innestare prima dello sbocciare dei fiori e le marze le preleverei il giorno stesso che si innesta.

    Cordiali saluti
    Samuele Dalmonte

  • Mandorleto di 4 anni: quali prodotti usare per evitare la perdita dei frutti?

    Vito di Enna chiede:

    Salve, vi chiedo un consiglio, ho un mandorleto impiantato 4 anni fa, quest'anno ho notato che dopo la fioritura sono spuntate le piccole mandorle, dopo circa quindici giorni ho notato che la pianta secerneva un po' di resina all'attaccatura del frutto e dopo di questo i frutti cadevano. La mia domanda nello specifico è, c'è qualche prodotto che si può utilizzare per evitare che la pianta perda i frutti prima della giusta maturazione? Grazie Il 08/11/2018 Vito chiede: Innanzitutto volevo ringraziarla per la risposta che mi ha dato al quesito che gli ho posto , volevo dirle che il mandorleto ha avuto effettivamente uno stress climatico , nel mese di giugno con l'esattezza a causa di pioggia forti e uno sbalzo termico non indifferente , di questo ne sono certo. Volevo chiedere anche se era possibile qualche intervento per prevenire o limitare anche in caso di sbalzi di temperatura, la formazione di questa gommosi. La ringrazio anticipatamente e le invio distinti saluti. Vito.
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Salve Vito,
    la gommosi è una reazione ad un problema che è intervenuto successivamente alla formazione della mandorla. Il solfato di rame può aiutare ma bisogna capire se la pianta ha avuto uno stress climatico o di un qualche parassita. 
    Consiglio di osservare se quest'altr'anno si verificherà nuovamente e capire se il clima ha fatto dei danni alla pianta.
    Cordiali saluti

    Il 09/11/2018, Samuele Dalmonte risponde:

    Buonasera Vito, 
    il solfato di rame è senza dubbio il prodotto migliore per controllare la gommosi, esiste anche il solfato di bario, tutti e due però con temperature oltre i 27°C diventano fitotossici per cui occorre usare dei fungicidi acuprici oppure se non c'è un effettivo bisogno di trattare si aspetta che le temperature si abbassino.
    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Come si chiama questa varietà di mandorlo?

    Domenico di Legnano chiede:

    Salve, vorrei piantare, partendo da una mandorla o da un virgulto, il tipo di mandorle che si tostano col guscio, e poi si pelano sbriciolando il guscio tra le dita, che nome hanno esattamente questi mandorli?
    samueledalmonte
    Risponde l'esperto
    Samuele Dalmonte

    Buongiorno Domenico,

    forse si tratta di mandorle a guscio tenero, io ne conosco due varietà:
    Guscio tenero appunto e l'altra S. Caterina.

    Cordiali saluti

    Samuele Dalmonte

  • Come si semina il mandorlo? Con guscio o senza?

    Anna Di Maio di Pescara chiede:

    Come si semina il Mandorlo con il guscio o senza? Grazie.
    Fabio_DiGioia
    Risponde l'esperto
    Fabio Di Gioia

    Salve gentilissima signora Anna.

    Il mandorlo va seminato con il guscio intero precedentemente trattato mediante scarificazione della parte legnosa per interrompere la dormienza e agevolare la germinazione del seme

    Non va assolutamente seminato senza guscio, perché in quel modo metterebbe a nudo l'embrione che in presenza di un eventuale eccesso idrico del terreno, potrebbe andare incontro a morte a seguito della sua marcescenza.

    Ringraziandola della domanda, la saluto cordialmente.

    Dott. Fabio Di Gioia

  • Potatura del Mandorlo: consigli?

    Potatura del Mandorlo: consigli?

    Dino di chiede:

    Buongiorno, rivolgo una domanda in merito alla pianta di mandorlo che ho messo a dimora nella primavera del 2016. Ho divaricato le branche principali (il livello é sufficiente?) e ora vorrei togliere i succhioni che ho indicato nella foto con le frecce ed i rametti nati sul tronco principale. Siete d'accordo? Altri consigli? Un saluto. Dino
    Fabio_DiGioia
    Risponde l'esperto
    Fabio Di Gioia

    Salve gentilissimo signor Dino.
    In generale nel mandorlo per quanto riguarda la potatura di produzione, la pianta produce principalmente sui rami misti o sui dardi fioriferi, per questo dovrà essere impostata principalmente cercando rinnovare le formazioni fruttifere all’interno del quale produce i frutti, sfoltendo la chioma della pianta soltanto nei casi di eccesso vegetativo.

    Nel caso specifico della sua pianta, seguendo le indicazione delle frecce da sinistra a destra, il primo ramo indicato va tolto completamente. Dei due rami successivi togliere soltanto il terzo perché va ad incrociarsi con il secondo creando ingombro. Per quanto riguarda invece il quarto centrale, che corrisponde alla freccia che si sviluppa in alto, togliere soltanto quello più esterno lasciando l'altro senza raccorciarlo, in modo da mantenere il ramo che ha la funzione di guidare lo sviluppo in alto della vegetazione.

    Le ricordo che si tratta di una pianta giovane, impiantata nel 2016 ed è per questo che le potature non devono essere molto intense per non provocare un eccessivo sviluppo vegetativo, impedire l'ottenimento della forma dall'allevamento prescelta e con il risultato finale di avere un ritardo nell'entrata a frutto.
    La divaricazione dei rami è sufficiente, anche se un pò eccessiva, in quanto io avrei tenuto un angolo un più stretto, tenendo conto però che il mandorlo è una pianta a portamento assurgente e quindi nonostante si cerchi di abbassare la vegetazione avrà sempre la tendenza a svilupparsi in alto.

    Le consiglierei infine di togliere i succhioni che si sono sviluppati direttamente sul tronco, in quanto portano via energie alla pianta e al tempo stesso non hanno nessuna funzione utile alla formazione dell'architettura della pianta.

    Ringraziandola della domanda, la saluto cordialmente.

    Fabio Di Gioia