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Cavolo - Brassica oler.

Descrizione generale del cavolo

Probabilmente è uno degli ortaggi più apprezzati, però si rileva difficile poter usare questo termine senza generalizzare. Infatti con questa locuzione si indica una svariata serie di piante, davvero molto estesa. Basti pensare al cavolo cappuccio, oppure a quello nero, passando per la verza e si sono nominati solo alcuni dei più conosciuti. Poi, specialmente durante l'autunno, è uno degli ortaggi più consumati, rintracciabili in una lunga serie di ricette lungo tutto lo stivale facenti parte della tradizione mediterranea. Dai primi ai secondi, alle zuppe. Non sarebbe possibile trattarle tutte, ma avendo elementi comuni, è possibile dare delle indicazioni comuni.

Per cavolo si indica la Brassica Oleracea che fa parte della famiglia delle Brassinacee.
Si sono già citate alcune delle specie, ne ricordiamo altre come il cavolo broccolo ed i cavoletti di Bruxelles. La pianta, inoltre, si è prestata anche a sperimentazioni che hanno dato adito a ibridazioni, tra le quali i broccoletti giapponesi.

Difficile poter dare delle caratteristiche univoche per queste piante, ma in genere sono piante di media altezza, con foglie di un verde variabile che sbordano verso l'esterno dal nucleo centrale oppure lo avvolgono. È un ortaggio ricco di proprietà nutrizionali: contiene vitamine B1 e C ed una grande quantità di zolfo, calcio, fosforo, iodio, magnesio, rame e selenio. 

Cavolo broccolo - Brassica oler

Cavolo broccolo - Brassica oler

Cavolo cappuccio a punta - Brassica oler

Cavolo cappuccio a punta - Brassica oler

Cavolo cappuccio rosso - Brassica oler

Cavolo cappuccio rosso - Brassica oler

Cavolo cappuccio tondo - Brassica oler

Cavolo cappuccio tondo - Brassica oler

Cavolo cinese - Brassica oler

Cavolo cinese - Brassica oler

Cavolo di Bruxelles - Brassica oler

Cavolo di Bruxelles - Brassica oler

Cavolo laciniato - Brassica oler

Cavolo laciniato - Brassica oler

Cavolo rapa bianco - Brassica oler

Cavolo rapa bianco - Brassica oler

Cavolo rapa viola - Brassica oler

Cavolo rapa viola - Brassica oler

Cavolo verza - Brassica oler

Cavolo verza - Brassica oler

Particolarità del cavolo 

Brassica è il nome latino del cavolo e di tutte le piante che rappresenta; non tutti sanno che esistono anche dei cavoli ornamentali. Hanno caratteristiche simili a quelli che si mangiano, ma esteticamente sono molto particolari: possono assumere variegati colori e sono resistenti al freddo. Possono benissimo ornare giardini e grandi fioriere alla stregua dei più diffusi fiori.

Esposizione del cavolo 

Il cavolo può adattarsi a condizioni climatiche fredde, anche se il clima preferito è quello delle zone temperate. Piuttosto teme l'arsura estiva e sono da evitarsi temperature oltre la media stagionale. Come per altre piante, questo innalzamento eccessivo porterebbe la pianta a fiorire troppo presto ed in maniera troppo precoe. Un'esposizione al sole o mezz'ombra è ideale.

 

Substrato ideale del cavolo

Il cavolo teme i ristagni dell'acqua. Il terreno ideale è piuttosto drenante, con un impasto piuttosto morbido. È pur vero che è una coltivazione molto rustica e questo contribuisce a farla adattare a condizioni ambientali e di suolo non prettamente ideali.

Concimazione del cavolo 

Se si vuole aiutare la pianta, può essere utile, prima di piantarla, anche a prescindere dalla qualità della terra, procedere con qualche mese di anticipo con lo spargimento di letame essiccato o fermentato ad una profondità dalla superficie di circa cm 30. Questa composizione, presemina, si può effettuare anche con dei concimi casalinghi, ovvero con il compost.

Irrigazione del cavolo 

A seconda del luogo della messa a dimora, potranno considerarsi sufficienti le precipitazioni atmosferiche. Pur tuttavia è bene ricordare che è doverosa una buona innaffiatura dopo la semina, sia prima che dopo il trapianto, questo per permettere alle radici di potersi sviluppare ampiamente. Al contrario, durante la crescita del cavolo è bene non esagerare ed integrare l'acqua laddove sia proprio carente

Malattie del cavolo 

Purtroppo sono piante soggette ad essere vittima di diversi insetti. Le foglie possono accartocciarsi in presenza di afidi. Devastanti sono anche le lumache e peggiori i bruchi tipici, quelli della Cavolaia e della Tortrice. Non è difficile accorgersene, la pianta subirà un deterioramente estetico. Può essere utile un trattamento una volta a settimana, ma sono comunque piante da controllare con attenzione.

Propagazione del cavolo

Si può pensare di piantare il cavolo in vaso, ma è una pianta dalle grandi dimensioni per cui si pensa molto più facilmente alla sua coltivazione in un orto. Quindi se si opta per un grosso contenitore è opportuno fare in modo di posizionare sul fondo cocci od argilla per facilitare il drenaggio ed utilizzare un terriccio morbido; se invece si pianta all'aperto meglio provvedere alla concimazione ed ad una vangatura.

Si può partire direttamente dai semi, meglio se alla fine della primavera e se custoditi all'interno di un semenzaio mentre le piantine possono essere trapiantate più tardi, entro la fine dell'estate e perfino per tutto agosto. Questo aiuterà ad avere un raccolto pieno e sufficiente durante i mesi successivi. Va posta attenzione quanto si effettua il trapianto.

È opportuno scavare, per una profondità maggiore delle verdure stesse, delle piccole buche. Si deve considerare uno spazio, tra una e l'altra di non meno di 40 centimetri. Per riuscire a curarle al meglio, è più facile disporle in fila, tenendo bene presente la grandezza che le piante raggiungeranno in età adulta. Non essendo proprio una pianta di facile gestione, bisogna effettuare dei controlli ciclicamente, ovvero controllare che non vi siano delle piante infestanti, provvedere all'eliminazione delle erbacce. Nei mesi più freddi, anche se la pianta è abbastanza restistenze alle temperature basse, gradirebbe un'impacciamatura. Purtroppo sono da tenere sempre presenti eventuali presenze di parassiti e di occasionali o stanziali roditori.

Leggi le risposte dell’esperto sul cavolo

Come fare l'orto: le consociazioni - Guarda la spiegazione di Fabio Di Gioia