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CORSO GRATUITO "ORCHIDEE BELLEZZA & PASSIONE"

Garden VICENZA VERDE, via Saviabona, 72, Vicenza (VI) - 4 e 5 novembre 2017

CORSO GRATUITO ORCHIDEE BELLEZZA & PASSIONE

Avete mai pensato di seminare orchidee? E' molto ma molto più semplice di quel che può sembrare a prima vista. Questo brano è tratto dal libro ORCHIDEE, STORIE & PERSONAGGI, pag 276, € 13,77 acquistabile su amazon.it. E' solo una parte perché il brano è molto lungo (22.000 caratteri) e non vorrei che magari vi annoiate per cui questa è la prima parte, le altre 2 parti nelle prossime OrchideriaNews

Su questo argomento potere anche vedere su youtube questi 4 brevi video:

  1. Seminare le orchidee è una cosa fattibile da tutti?
  2. Come preparare il terreno di coltura per seminare le orchidee
  3. Come preparare la cappa sterile umida o a maniche per la semina delle orchidee
  4. Come seminare le orchidee nella cappa sterile umida o a maniche

Presto anche il nuovo video "Il deflask"

Deflask 

Dopo 1-2 anni, a volte anche più, quando le piantine saranno cresciute a sufficienza, si potranno togliere dalle beute (i vasetti di vetro in cui sono state seminate e cresciute); questa operazione si chiama "deflask". Si potranno poi piantare in vasi comunitari, ossia vasetti in cui si piantano diverse piantine tutte assieme in un unico vaso. Indossate guanti di lattice per evitare di toccare le piantine con le mani, aprite i vasetti e togliete le piantine con una pinza, se sono molto radicate può essere che esca un unico blocco, altrimenti dovete toglierle una per una e mettetele a bagno per qualche minuto in un recipiente con acqua tiepida in cui avrete diluito un fungicida, poi appoggiate le piantine su un foglio di carta assorbente da cucina, se avete poche piante preparate vasetti (nuovi) di 7-10 cm di diametro. Se le piantine sono di più potete usare le vaschette di plastica, utilizzate normalmente per la verdura, lavate bene poi passate con candeggina e sciacquate abbondantemente; fate poi molti buchi per lo scolo dell'acqua, riempite vasi o vaschette di bark (nuovo) di pezzatura piccola, ben bagnata e appoggiateci sopra le piantine; in questa fase non è necessario interrare le radici, se dai vasetti è uscito un blocco unico di piantine appoggiatelo così com'è sul bark. Nelle beute le piantine sono nate e cresciute in un ambiente confinato e sterile, protetto da ogni avversità esterna e con umidità costante e deflaskando di colpo si trovano in un ambiente immenso rispetto alla beuta e si trovano a convivere in competizione con un'infinità di microorganismi. Per rendere questo passaggio meno traumatico, i vasi comunitari vanno coperti con tessuto non tessuto. Lasciate coperto un giorno, poi il giorno dopo scoprite un'ora, il giorno seguente 2 ore e così via fino a scoprire completamente i vasi in una decina di giorni. Ogni 2-3 giorni al mattino spruzzate con concime a metà dose. Ora che le piantine si sono acclimatate in modo graduale, si possono piantare interrando le radici. Quando le piantine, crescendo, avranno riempito i vasi comunitari, serve un nuovo trapianto, le piantine più grandi in vasetti singoli e le più piccole ancora in vasi comunitari.

Questo è il momento della selezione, è un momento spiacevole ma necessario: avrete tantissime piantine, centinaia o anche migliaia, che crescendo necessiteranno di sempre più spazio, probabilmente avrete fatto altre semine per cui i numeri si moltiplicano, non si può tenerle tutte.

Dovrete decidere quante piante tenere di ogni semina e si trapianteranno solo il numero di piante che si è deciso di tenere. Immaginiamo ora di avere 1.000 piantine di una semina, decidiamo di tenerne 50, non sono poche: immaginate 50 piante adulte e, se avete fatto altre semine, moltiplicate per il numero di semine e provate ad immaginare quanto spazio occupano 50 piante adulte per N semine.

Prima di arrivare alla prima fioritura passerà ancora qualche anno, ed è normale avere qualche perdita, ma saranno sempre tantissime piante per un hobbista. Prendiamo come esempio la prima semina che abbiamo immaginato, Phalaenopsis 'A' bianco punteggiato x Phalaenopsis 'B' rosa rigato. Immaginiamo di avere 1.000 piantine di questa semina, sono 1.000 fratelli che saranno simili ma non uguali, alcune assomiglieranno ad un genitore o all'altro, alcune saranno molto belle, altre meno, addirittura qualcuna potrà essere eccezionalmente bella, o brutta. Dalle piantine non lo possiamo capire, fra quelle 1.000 piantine può anche esserci un campione, ma non si può riconoscere. Se prendiamo 1.000 bambini appena nati, sono tutti molto carini, fra loro magari c'è un genio, oppure un grande tenore o un campione in qualche sport o altro, ma non possiamo individuarlo.

Mi viene in mente un vecchio episodio televisivo di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello di una cinquantina d'anni fa che rende bene l'idea: Vianello impersonava un giornalista che era stato inviato ad intervistare un contadino, Tognazzi, autore di un nuovo ibrido. Vianello domanda "Che ibrido è?" e Tognazzi con in mano una piantina del nuovo ibrido "E' un'albozucca", "E cosa sarebbe?"; "Un ibrido tra un'albicocca e una zucca", "E che caratteristiche avrà?", "Potrebbe essere una zucca col sapore dell'albicocca". "Magnifico! Grandioso!" e Tognazzi: "Si ma potrebbe anche essere uno zuccocco" "E sarebbe?": "Un'albicocca col sapore di zucca". Quelle 1.000 piantine non sappiamo come saranno da adulte, magari un'albozucca, oppure uno zuccocco, ma non c'è modo di saperlo finchè non saranno adulte.

Come scegliere? Nei vasetti comunitari ci saranno piantine più sviluppate e forti, altre più piccole, qualcuna mingherlina, non dobbiamo scegliere solo le piante più belle e vigorose, è come nei bambini, capita che i bambini più mingherlini crescendo diventino i più forti, e capita spesso che gli ultimi della classe poi nella vita diventino i primi.

Einstein a scuola non era un gran che, poi è diventato probabilmente il più grande genio di sempre, ma da scolaro nessuno l'avrebbe immaginato. Scegliete quindi piante grandi e piccole, robuste e mingherline, qualcuna per tipo, e, nella scelta, basatevi sul vostro istinto.

Questo è un momento triste, perché occorrerà eliminare le piante in eccesso, ma se non lo facciamo ora sarà ancora più doloroso farlo in seguito.

Oltre la cappa umida, esistono altri sistemi per creare uno spazio di lavoro sterile, ma li conosco poco per cui darò solo un cenno:

  • Pentola che bolle: quando iniziai a seminare, nel 1991, conoscevo un appassionato orchidofilo di Brescia che di lavoro faceva il professore di biologia all'università, mi raccontò che da anni seminava sopra la pentola che bolle; diceva "All'università ho a disposizione le cappe sterili a flusso laminare, ma io mi trovo bene sulla pentola che bolle". Occorre creare una struttura con un ripiano di rete metallica sopra la pentola, posizionandola in modo che sia avvolta dal vapore e che non scotti troppo.
     
  • Candela: nella zona adiacente alla fiamma di una candela, per un raggio di circa 15 cm si forma uno spazio sterile dove si può seminare.
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