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Ortensia: splendida pianta acidofila. Coltivazione, cura e potatura.

Ortensia: splendida pianta acidofila. Coltivazione, cura e potatura.

Ortensia: una pianta estremamente adattabile

L'ortensia è una pianta ornamentale di facile coltivazione che presenta una fioritura davvero d’effetto. Si tratta di una pianta acidofila abbastanza rustica che riesce a sopravvivere anche in terreni non ottimali per la sua coltivazione. Nel corso del tempo, grazie a queste caratteristiche, l’ortensia si è conquistata una grande popolarità diventando una delle specie più utilizzate per adornare giardini, balconi, terrazzi e fare da cornice a cerimonie di ogni genere.

Ortensia significato

L’ortensia è tradizionalmente utilizzata come pianta ornamentale in cerimonie come matrimoni, battesimi, comunioni e cresime; e spesso viene anche regalata alle persone care. È bene allora sapere che questo "dono" o "ornamento" ha uno specifico significato che si rifà al linguaggio dei fiori: conoscerlo può essere molto utile per evitare spiacevoli inconvenienti. L'ortensia simboleggia l'intenzione di andarsene.
Essendo molto utilizzata per i matrimoni, specialmente l’ortensia bianca, per via del suo candore, non è raro trovare nei vivai online o  in siti che si occupano di articoli da matrimonio la spiegazione di un duplice significato: l’ortensia non simboleggia non solo "desiderio di andarsene", ma significa anche "gratitudine per la comprensione ricevuta".

PRODOTTI CONSIGLIATI PER LA COLTIVAZIONE DELLE ORTENSIE

Di seguito un elenco di prodotti per il giardinaggio che abbiamo scelto per te (e che puoi acquistare online), che ti permetteranno di mettere in pratica, fin da subito, le indicazioni contenute in questo articolo.

1. Correttivo per acidofile --> https://bit.ly/35VtpBY

2. Azzurrante per ortensie --> https://amzn.to/34H6zNX

3. Terriccio per ortensie --> https://amzn.to/2P2AMAJ

4. Concime liquido --> https://amzn.to/37U4VKZ

5. Olio di Neem --> https://bit.ly/2Yw7FKl

Le origini dell’ortensia

L'ortensia è una pianta antichissima, originaria dell'Asia: dell'Himalaya per la precisione. Coltivata in Cina fin dai tempi della dinastia Ming, l’ortensia divenne un fiore diffuso in Europa, intorno al XIII secolo, dopo l'introduzione della varietà asiatica della pianta, che sostituì la varietà americana.
Il nome botanico dell’ortensia “ Hydrangea” deriva dalle due parole greche hydros (acqua) e angeion (vaso). Questo nome fa riferimento alla forma delle capsule contenenti i semi, che somigliano a delle piccole conche d'acqua.  Questa pianta fu ribattezzata "Ortensia" dal naturalista Philibert Commenson che la portò in Europa, per fare onore della donna del quale era innamorato (che era la moglie di un suo amico).

Come coltivare le ortensie

Per avere delle belle ortensie, corpose, luminose e sane, vanno seguiti pochi accorgimenti di coltivazione:

  • vanno tenute in un terreno neutro o acido
  • è importante irrigarle frequentemente, specie in estate
  • bisogna metterle in un posto a "mezz'ombra", preferibilmente con sole al mattino e ombra di pomeriggio. Si possono lasciare sempre al sole in alta montagna, dove il clima è più fresco, e si possono lasciare in penombra in climi più caldi come al sud Italia.

Per ottenere una bella ortensia con molti fiori, bisogna spargere, già dal mese di marzo, del concime a lenta cessione per piante acidofile e, verso la fine dell'inverno, è bene mescolare nell'acqua dell'irrigazione prodotti a base di solfato di ferro. Può accadere di scorgere sull’ortensia segni di clorosi fogliare, in tal caso sarebbe bene intervenire immediatamente con prodotti a base di ferro celato, perché la clorosi può danneggiare la crescita e la fioritura della pianta di ortensia.
L’ortensia da giardino non teme malattie. Tuttavia possono capitare delle anomalie, che basta semplicemente saper riconoscere e di conseguenza trattare al momento giusto.
Se le foglie dell’ortensia diventano gialle, pur conservando le nervature verdi, si è fronte a un chiaro segno di "clorosi": vuol dire che il terreno è troppo calcareo e che quindi le ortensie non stanno assimilando abbastanza cibo. Per risolvere questo problema bisogna utilizzare prodotti anti-clorosi, e va aggiunta della terra di brughiera.

Un'altra anomalia che può capitare è la comparsa di ammassi che facciano il pelo sotto le foglie e gli steli dell’ortensia e che compaiano anche piccoli scudi bruni sui rami. Qualora questo accada vuol dire che sono presenti le cocciniglie, insetti che succhiano la linfa delle piante. Bisogna intervenire con un specifico trattamento anti-cocciniglia al momento della vegetazione e, durante il riposo della vegetazione, con un trattamento d'inverno, lasciandolo colare molto bene sui rami.

Moltiplicare Ortensie

Per moltiplicare l’ortensia ci sono due strade da seguire:

  • la riproduzione gamica via seme,
  • la riproduzione agamica con talea.

In quest'ultimo caso, per garantirci un'efficace riuscita, sarebbe meglio scegliere una porzione di ramo di 15 cm o poco meno, che abbia almeno due gemme sopra; è meglio che il ramo scelto non abbia ancora fiorito perche aumentano le probabilità di riuscita.
Per fare queste due operazioni, il periodo autunnale è quello migliore. In genere andrebbe bene la mezza stagione, ma la primavera è un tempo decisamente più instabile e rischierebbe di mandare a monte il lavoro qualora arrivasse una gelata improvvisa.

Potatura ortensie

La potatura delle ortensie va compiuta in primavera, quando si è certi che non ci siano gelate. L'operazione di potatura delle ortensie deve essere eseguita scrupolosamente e con cura, per evitare di compromettere la fioritura.
La cosa migliore è eliminare i rami vecchi e quelli storti servendosi di cesoie affilate e disinfettate. I rami che l'ortensia ha sviluppato nell'anno precedente invece vanno tenuti tutti. Un vigoroso beneficio per le piante di ortensie più vecchie è eliminare almeno 1/3 delle fronde, per far si che si stimoli nuova vegetazione e il cespuglio di ortensia appaia più leggero e arieggiato.

Le ortensie blu

Ottenere ortensie blu non è facile tanto quanto ottenere ortensie bianche o rosa. In genere infatti, il terreno adatto alle ortensie è neutro, ma sarebbe perfetto se questo fosse acido, specie se vogliamo ortensie blu. Cambiare il ph del terreno è un'ardua impresa, perciò sarebbe opportuno optare per il colore blu qualora il terreno sia ottimale per questa varietà, e in tal caso basta intervenire con azzurranti a base di sali di alluminio per esaltarne il colore e ottenere un blu più corposo. È possibile controllarlo con un phmetro.

Una buona soluzione, per gli amanti delle ortensie blu, è quella di mettere la pianta in grandi vasi di cemento interrati, pieni di terreno acido, facendo attenzione a non usare acqua con molto calcare per evitare, man mano che passa il tempo, di perdere il blu ottenuto.

L'ortensia bianca

L’ortensia bianca, rispetto alle varietà di altro colore, rappresenta un’eccezione, perché se per tutte le tonalità di ortensie il terreno dal quale esse si nutrono presenta una grande variabile (avremmo ortensie blu o violacee e anche bianche in terreni con ph 4,5-5, e le avremo rosse e rosa con un ph 6-6,5.), il colore dell’ortensia bianca, non è determinato solo dall'acidità del terreno, ma anche dalla specie cui appartiene la pianta. L'ortensia bianca, o Hydrangea Paniculata, è l'unica con questa specie di colorazione; i suoi fiori, infatti, sono anche visivamente diversi dalle altre tonalità di ortensie.

L’ortensia rampicante

Normalmente quando si pensa all'ortensia, la prima immagine che si ha è quella di una fantastica coloratissima pianta in vaso. Esistono invece anche delle varietà di ortensie rampicanti, utilizzate per decorare e abbellire ambienti interni, ma soprattutto esterni, come ad esempio cancelli, gazebo, recinzioni, divisori nei giardini, mura della casa, alberi, pali.

Le due varietà di ortensia rampicante più diffuse in Italia sono l’Hydrangea Seemani e l'Hydrangea Petiolaris. Fioriscono intorno al mese di giugno e durano circa 30-40 giorni. Sono piante adatte anche a chi è alle prime armi, sia come coltivatore, che come semplice amante del giardinaggio, per via della semplicità di manutenzione e crescita della pianta.

L’innaffiatura dell'ortensia rampicante va fatta con l'acqua piovana (perché povera di sali) solo per i primi anni, per aiutarla ad attecchire, dopodiché non sarà più necessario annaffiarla. In linea di massima sarà sufficiente la pioggia stessa ad annaffiarla, ma è sempre bene fare attenzione in periodi di gran caldo, o di scarse piogge. Per quanto sembri una pianta delicata, l'ortensia rampicante, una volta che ha attecchito bene, è resistente anche a diversi cambiamenti climatici. Questa varietà di pianta non ha radici lunghe, tutt'altro: le sue radici sono grandi quanto basta per tenerla in piedi e non fanno danni come di consueto accade con le piante rampicanti. Questo rende l’ortensia rampicante adatta a decorare pali, recinzioni e anche muri della casa senza creare il minimo danno.

Leggi l’approfondimento sullortensia bianca!


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Questo articolo è stato scritto da Redazione

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